Sostieni il nostro blog

Carenze nutrizionali

Le carenze nutrizionali sono diffuse nelle categorie a rischio come i pazienti ospedalizzati, gli anziani, i pazienti chirurgici ecc.

Conseguenze della denutrizione:
- deplezione della massa magra e insufficienze di numerosi organi e apparati
- deficit dei processi riparativi
- riduzione della capacità di difese immunitarie

Il primo intervento terapeutico consiste in una idonea dieta.

PROTEINE
FAVORISCONO LA SINTESI DELLE NUOVE CELLULE E STIMOLANO:
LA PROLIFERAZIONE DEI FIBROBLASTI
LA PRODUZIONE DI COLLAGENE
LA RIGENERAZIONE DEI TESSUTI
LA VASCOLARIZZAZIONE

CARENZA DI SELENIO
RALLENTA IL PROCESSO DI CICATRIZZAZIONE

VITAMINA A
• STIMOLA IL PROCESSO DI CRESCITA DELLE CELLULE EPITELIALI
• STIMOLA IL SISTEMA IMMUNITARIO

DEFICIT DI VITAMINA A
RALLENTA IL PROCESSO DI CICATRIZZAZIONE
AUMENTA LA SUSCETTIBILITA’ ALLE INFEZIONI

VITAMINA C
• STIMOLA LA SINTESI DEL COLLAGENE
• STIMOLA LA FORMAZIONE DEI FIBROBLASTI

DEFICIT DI VITAMINA C
AUMENTO DEL RISCHIO DI PIAGHE NEL PAZIENTE OSPEDALIZZATO



CARENZE NUTRIZIONALI NEI
PAZIENTI OSPEDALIZZATI

UN ADEGUATO APPORTO NUTRIZIONALE RAPPRESENTA IL PIU’ IMPORTANTE FATTORE CHE CONTRIBUISCE ALLA GUARIGIONE DELLE FERITE.

Se le richieste energetiche di un adulto sano si aggirano tra 1500 e 1850 Kcal/die nel paziente con
- Piaghe sottocutanee è di 1850-2100
- Piaghe superficiali
è di 2100-2300
- Piaghe profonde
è di 2300-2450



CARENZE NUTRIZIONALI NELL'ANZIANO

Rischio di malnutrizione per difetto.
I soggetti in età avanzata malnutriti sono suscettibili in misura maggiore alle infezioni e la carenza di alcuni fattori nutritivi si ritiene possa avere un ruolo nell’insorgenza di turbe comportamentali.
La maggior parte degli anziani con lesioni croniche presenta bassi livelli ematici di: Zinco - Vitamina A - Vitamina E

Cause primarie
ipoalimentazione
ignoranza in ambito nutrizionale
dieta monotona
inabilità̀ fisica
turbe mentali e depressive
scarse possibilità economiche

Cause secondarie
masticazione insufficiente
riduzione dell’appetito
l’aumento delle richieste metaboliche come nelle neoplasie e nelle malattie infettive
malassorbimento
alcolismo
assunzione indiscriminata di farmaci.



CARENZE NUTRIZIONALI NEL PAZIENTE ONCOLOGICO


Il paziente neoplastico è particolarmente a rischio di malnutrizione perché uno dei principali meccanismi fisiopatologici della cachessia neoplastica è̀ l’alterata utilizzazione dei nutrienti assorbiti.

I pazienti affetti da tumore possono
essere suddivisi in 3 gruppi:

- Pazienti affetti da malattia neoplastica con evidenti segni di cachessia (fase avanzata della malattia)
Può essere utile un intervento precoce prima della perdita elevata di peso ma la cachessia si sviluppa di pari passo con la malattia.

- Pazienti liberi da malattia in atto, operati o sottoposti a trattamenti chemio o radioterapici
Un energetico supporto nutrizionale consente di ottenere una buona ripresa, dopo gli atti aggressivi terapeutici, dello stato nutrizionale.

- Pazienti liberi da malattia in atto che tuttavia devono affrontare chemio o radioterapia oppure che subiscono interventi demolitori (resezioni dell’apparato digerente)
Si tende a favorire un recupero ponderale prima dell’inizio dei cicli di chemio e radioterapia



CARENZE NUTRIZIONALI NEL PAZIENTE CHIRURGICO

I pazienti che debbono sottoporsi ad un intervento chirurgico dopo coliche recidivanti, diarrea o sanguinamenti, hanno bisogno di un adeguato supporto nutrizionale che integri il loro abituale regime con apporti complementari di calorie e nutrienti.



CARENZE NUTRIZIONALI NEL PAZIENTE AFFETTO DA INSUFFICIENZA RESPIRATORIA

Tali pazienti presentano una condizione di malnutrizione per difetto, con deplezione della massa grassa e magra, espressione diretta di riduzione dell’introito calorico e del costo metabolico respiratorio maggiormente incrementato.
La riduzione dell’apporto nutrizionale comporta un catabolismo muscolare che include i muscoli respiratori diminuendone la forza e aggravando così̀ il problema ventilatorio.



CARENZE NUTRIZIONALI NEL PAZIENTE CARDIOPATICO

Con il termine “ Sindrome da cachessia cardiaca” si definisce un quadro clinico che può presentarsi con
incidenza variabile nel corso di scompenso cardiaco congestizio, aggravandone spesso la prognosi o compromettendo la possibilità di sottoporre il paziente a terapia chirurgica.
Il paziente scompensato presenta una elevazione del metabolismo come risultato dell’aumento di lavoro dei
muscoli respiratori, dell’aumentato fabbisogno di ossigeno del cuore ipertrofico e dello stress legato allo scompenso,
e alla frequente presenza di stato febbrile. A questo, si associa quasi sempre una anoressia marcata provocata da riduzione della peristalsi con nausea, vomito, stipsi.
Si manifesta un quadro di maldigestione e malassorbimento correlato con la congestione venosa e linfatica della parete gastrointestinale.




Nessun commento:

Visitatori

Seguimi su Libero Mobile

Canale Video di PocketStudy