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Correnti del pensiero antropologico: Il Diffusionismo

La corrente diffusionista, fenomeno austro-tedesco, nacque all'inizio del '900 come rifiuto del paradigma evoluzionistico, e diventò importante sia in Europa che in America. L'idea che una cultura, o segmenti di essa, possa migrare e diffondersi, in entrata ed in uscita.

Faceva seguito il tema degenerazionista, ossia la tendenza a considerare l'allontanamento di un tratto culturale dal luogo di origine come indice della sua decadenza, rispetto alla sua primigenia perfezione.

Gli autori più rappresentativi: Frobenius (1873-1938), Graebner (1877-1934) e Schmidt (1868-1954).

Negli Stati Uniti la scuola di Boas e Wissler: idea di area culturale come un ambito di diffusione di elementi culturali simili, a partire da un centro di irradiazione (centro culturale). Nel centro si sarebbero dovuti ritrovare tutti gli elementi che caratterizzavano l'area che si stava studiando, che divenivano progressivamente meno strutturati man mano che ci si allontanava da esso.

Una variante delle teorie diffusioniste fu il cosiddetto iper-diffusionismo che si basava su teorie riguardanti la quasi universale diffusione del culto del sole e dei grandi monumenti in pietra; le piramidi maya, ad esempio, portavano, in quest'ottica, una conferma importante, perché rappresentavano la degenerazione delle antiche e più perfette piramidi egizie.

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