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Complicanze post-operatorie

COMPLICANZE POST-OPERATORIE

Le complicanze post operatorie si possono dividere in:

Tardive:
durante la convalescenza o dopo correlate all’intervento stesso

Precoci:
si manifesta con febbre,che rimane,non preoccupante se scompare nelle 48 ore successive.
Se la febbre persiste per 3-4 giorni potrebbe essere per cause respiratorie su pazienti anziani fumatori,asmatici o per cause infettive.
Dopo la 5 giornata,potrebbero esserci degli ascessi dati sia dalla ferita superficiale che dalle suture profonde

Le complicanze della ferita

La ferita non va mai toccata prima delle 48 ore,i nostri tessuti quando vengono danneggiati hanno bisogno di almeno 48 ore per produrre le sostanze che proteggono e isolano gli strati profondi dall’esterno.
La cicatrizzazione avviene in due modi:

Per prima intenzione: il tessuto si riforma man mano con tessuto proprio

Per seconda intenzione: si presenta con una deiscenza (sbragatura) per un ritardo nella cicatrizzazione,succede spesso nei pazienti immunodepressi in questi casi si può formare un ematoma,dovremmo perciò riaprire la ferita,drenare il liquido e richiuderla inevitabilmente si formerà tessuto fibroso (guarigione per seconda intenzione).

Quando la deiscenza interessa gli strati profondi si chiama eventrazio o eviscerazione,avviene nelle suture addominali,l’intestino esce fuori ed entra nel peritoneo portando un’infezione o anche occlusione intestinale
La ferita non deve essere messa sotto sforzo per almeno 8 settimane,per avere la completa elasticità dei tessuti devono passare 12 mesi.

Complicanze polmonari
Il 50% della mortalità post-operatoria è dovuta proprio a queste complicanze si dividono in:

Telectasia polmonare: è la più semplice delle complicanze e porta a collassamento degli alveoli può essere data da:

-Posizione: la posizione supina del paziente porta a raccolta di fluidi a livello polmonare che diminuisce la respirazione

-Dolore: è un meccanismo di riflesso che porta ad una diminuzione degli atti respiratori

-Tosse: data da farmaci che deprimono il centro del respiro,come la morfina e antidolorifici di tipo oppiodi,questi farmaci,infatti,non si danno a pazienti con insufficienza respiratoria

-Anestesia:di tipo generale,si introducono microrganismi con l’intubazione,che portano a distruzione del surfattante negli alveoli.

La sintomatologia più frequente è la febbre che prolungata nel tempo porta a complicanze come l`acidosi respiratoria,inoltre non essendo gli alveoli ventilati e i macrofagi bloccati si hanno gravi infezioni che degenerano portano a broncopneumosi

Un altro fattore di infezione polmonare è dato dai pazienti portatori di sondino naso-gastrico.
Quando un paziente è portatore di sondino gli sfinteri del tronco respiratorio rimangono aperti portando il materiale gastrico nei polmoni con conseguente polmonite abingestis.
Questo è ancora più pericoloso durante l’intervento dove l’acidità del succo gastrico scende ancora di più portando a edema polmonare.

Edema polmonare:nasce da un’insufficienza cardiaca sinistra essa porta ad un aumento della pressione idrostatica nei capillari che fa passare il trasudato negli alveoli
Nel post-operatorio un'altra causa di edema polmonare è data dai liquidi che infondiamo,che devono essere tenuti sotto controllo,rispetto a quelli che escono,altrimenti rischiamo di alzare la volemia ed apportare al cuore troppo carico.

Embolie polmonari: possiamo avere pneumotorace dove collassa l’area tra la pleura e il polmone,succede generalmente in interventi sui reni dove passando tra le costole si può lesionare la pleura.
Questo può succedere anche con i cateteri venosi centrali o per intubazione.


Complicanze addominali
Le complicanze addominali sono:

Blocco della peristalsi: può essere data dall’anestesia o da farmaci post-operatori come la morfina e gli antidolorifici.
Ricordiamo che il blocco della peristalsi è una conseguenza normale dopo un’operazione,infatti dallo stomaco al piccolo intestino,la peristalsi riprende entro le 24 ore,dal piccolo a tutto il grande intestino riprende entro le 48 ore.

Gastro-paresi:
è data dall’aumento del succo gastrico che,se non viene risolto porta a vomito,si risolve applicando un sondino e aspirando in succo in eccesso.

Ileo-paralitico:arresto della peristalsi per un problema neurogeno,è in genere fisiologico negli interventi,se non si risolve si ha un sequestro di liquidi anche fino a 5-6 litri che non andando in circolo innalzano la volemia

Deiscenza di un`anastomosi: cede una parte di intestino precedentemente unito che si protrae nel peritoneo portando ad infezioni.

Pancreatidi acute: portano al 50% della mortalità,si ha in pazienti operati alla colicisti o per lesioni al pancreas durante gli interventi.

Fecaloma:feci dure allocate nel retto va frantumato manualmente


Alterazioni fisiologiche operatorie

L’organismo da una risposta fisiologica per qualsiasi tipo di stimolo.
L’intervento chirurgico causa numerose modificazioni,di entità proporzionale al trauma che esso produce.

L’entità delle modificazioni dipende:
-dall’intensità del dolore
-dalla durata del digiuno
-dal tipo e dalla quantità di tessuto o di organo asportato o tagliato
-dalle eventuali perdite ematiche.

L’organismo reagisce in base a quelle che sono le leggi della termodinamica che regolano il funzionamento del corpo,esso produca energia trasformando il glucosio in ATP.

Il nostro organismo ha bisogno ogni giorno di produrre energia ed ATP perché serve come motore per le nostre cellule e molti dei nostri organi,ad esempio il cervello si serve per vivere solo di glucosio,senza di esso non potrebbe svolgere le sue molteplici funzioni.
A livello chirurgico si hanno delle modificazioni neuroendocrine importanti da tenere sotto controllo.

Modificazioni acute generali
Consistono in:

-attivazione della coagulazione
-spostamento di liquidi dal’extra all’intra-vascolare distribuzione del flusso sanguigno per assicurare la funzione degli organi vitali,mantenimento dell’equilibrio acido-base (grazie a meccanismi polmonari e renali)

Modificazioni graduali generali
-mobilizzazione dei globuli bianchi e aumento dei macrofagi
-produzione di proteine da parte del fegato.
-aumento della gittata cardiaca e della frequenza respiratoria


Modificazioni metaboliche
Quella più evidente è l’iperglicemia nel paziente operato c'è un aumento della gluco-neogenesi, (formazione di glucosio) dato che il glucosio viene consumato per i processi riparativi e anche per il dolore.
Il nostro organismo ha riserve di glucosio nel fegato e nei muscoli e anche nel tessuto adiposo

La gluco-genolisi è quel processo mediante il quale il glicogeno epatico viene convertito nuovamente in glucosio.

Ulteriore energia viene estratta dal tessuto adiposo (lipolisi).

Le proteine che vengono estratte dai vari distretti vengono sintetizzate dal fegato.

Il glucagone svolge un compito importante inibendo l’insulina nei muscoli,permettendo al cervello di avere il glucosio di cui ha bisogno

Il sistema endocrino non è responsabile soltanto delle modificazioni metaboliche,ma partecipa all’equilibrio idro-elettrolitico.
Le ghiandole coinvolte sono maggiormente quelle surrenali.
Le catecolamine (soprattutto l’adrenalina) svolgono un’importante azione emodinamica,determinando l’aumento e la frequenza della gittata cardiaca,la costrizione dei vasi periferici favorendo l’irrorazione a gli organi nobili.
Il cortisolo,l'aldosterone e ADH determinano di acqua e sodio.
Ovviamente tutte queste modificazioni sono proporzionate al tipo di intervento che viene effettuato,e si protraggono con il digiuno prolungato,un forte trauma,e la sepsi.

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