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Leptospirosi

Eziologia
Le leptospire sono delle spirochete mobili, attualmente il genere leptospira comprende due specie: Leptospira biflexa, che è saprofita, e Leptospira interrogans, patogena.


Epidemiologia e patogenesi
Un’infezione da L. interrogans è particolarmente diffusa ai Tropici, ma risulta tuttavia endemica quasi ovunque.
I roditori costituiscono il più importante serbatoio animale delle leptospire, la trasmissione dell'infezione all'uomo avviene di solito tramite il contatto con acqua contaminata dalle urine infette dei roditori.
La patogenesi della leptospirosi è in buona parte ignota; vi è una significativa assenza di lesioni isto-patologiche significative a livello renale ed epatico.


Clinica
Un’infezione sintomatica si presenta in forma lieve nel 90% circa dei pazienti mentre nel 5-10% dei casi si ha la leptospirosi itterica severa (morbo di Weil).
La malattia ha spesso un decorso bifasico, dopo un periodo d’incubazione medio di 7-12 giorni si ha la prima fase, batteriemica, della durata di 4-7 giorni, caratterizzata da febbre, mialgie severe, cefalea, talvolta dolori addominali e vomito; in questa fase la Leptospira è coltivabile dal sangue e dal liquido cerebrospinale.
Dopo un breve periodo di defervescenza esordisce la cosiddetta fase immune della malattia, caratterizzata dalla comparsa nel siero di anticorpi specifici.
La malattia in questa fase (della durata media da 7 a 30 giorni) si accompagna ad una rimarchevole varietà di manifestazioni cliniche:
Cefalea (sintomo più importante e più frequente), presente nel 98% dei pazienti, si associa spesso brividi, mialgie, nausea e dolori addominali diffusi.

Apparato visivo:
le leptospire possono persistere per mesi nell'umor acqueo, potendo provocare uveiti croniche o ricorrenti.

Fegato:
La leptospirosi anitterica ha prognosi favorevole nella maggior parte dei pazienti, anche non trattati, la forma più grave è la leptospirosi itterica (morbo di Weil)

Apparato respiratorio:
polmonite infiltrativa nodulare diffusa con emorragia intralveolare e danno alveolare: frequente in questi casi l'emottisi.

Apparato renale:
necrosi tubulare renale ed oligoanuria.


Diagnosi
Importanti per la diagnosi sono le notizie epidemiologiche (soggiorno in aree endemiche, contatti con acque possibilmente contaminate). I casi asintomatici di regola sfuggono alla diagnosi.
Nei pazienti provenienti dai Tropici con insufficienza epatica e renale la diagnosi differenziale si pone con l'epatite virale, la malaria, la febbre tifoide.
In questi casi la diagnosi può essere confermata mediante la ricerca di anticorpi specifici di classe IgG e IgM nel siero con metodica immunoenzimatica.
Le leptospire sono abbastanza facilmente coltivabili in terreni specifici dal sangue e da altri liquidi biologici, tra cui il liquido cefalorachidiano e le urine.


Terapia e profilassi
Tutti i pazienti con insufficienza epato-renale severa dovrebbero ricevere adeguato supporto in terapia intensiva, al fine soprattutto di mantenere un'adeguata perfusione renale.
Numerosi antibiotici sono attivi contro Leptospira interrogans. Il farmaco di prima scelta per tutte le forme gravi e complicate è la penicillina per via endovenosa ad elevato dosaggio.
Una valida alternativa per le forme lievi è la doxiciclina; questo farmaco può essere anche impiegato come profilassi per chi si dovesse esporre ad elevato rischio di infezione in un breve lasso di tempo, per esempio i lavoratori stagionali o i militari. La leptospirosi conferisce immunità specifica per sierotipo, sono pertanto possibili reinfezioni da sierotipi diversi. Non esiste a tutt'oggi un vaccino sicuramente efficace e sicuro contro tale infezione.



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