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L'antropologia della parentela

Limitatamente in ambito antropologico, è grazie all'opera di Morgan (1818-1881), antropologo americano, che gli istituti della parentela e della discendenza sono definitivamente entrati a far parte delle problematiche di interesse scientifico.

Ogni individuo interagisce all'interno del proprio gruppo, la cui coesione viene garantita, e mantenuta salda, dalla comune discendenza. Tutti gli individui legati da questo vincolo inossidabile formano ciò che viene definito un gruppo parentale.

Per discendenza intendiamo una conseguenza naturale della procreazione, mentre per parentela il riconoscimento sociale e culturale della discendenza.

Quando pensiamo ad un nostro parente più o meno lontano, e consideriamo tale legame come naturale, cadiamo in un vizio di forma, perché, in realtà, è tutto frutto del processo di inculturazione, che fissa regole e modi comportamentali, imponendoceli attraverso lo strumento pedagogico dell'insegnamento.

Forme assunte dai gruppi legati da relazioni parentali (in ordine di ampiezza numerica crescente):

lignaggio
caratterizzato dal fatto di essere composto da un numero limitato di individui, i quali si troveranno tutti imparentati tra di loro attraverso un antenato comune di riferimento. La bassa densità demografica permetterà una ricostruzione puntuale di tutte le parentele esistenti, in modo che chiunque potrà rapportarsi all'altro conoscendo esattamente il tipo di legame che li tiene uniti.

clan
è un raggruppamento composto da un numero maggiore di individui, e la distanza genealogica, che li separa dall'antenato comune, sarà tanto profonda da non permettere riscontri puntuali per quanto riguarda i vari gradi di parentela che legano i membri del gruppo. Ciò vuol dire, sostanzialmente, che gli individui si sentiranno parenti tra di loro, ma sarà un tipo di parentela "flessibile", in modo che tutti si definiranno, ad esempio, tra loro fratelli, e tutti i collaterali (quindi gli zii, sia essi maschi che femmine) verranno considerati, indistintamente, padri o madri. All'interno di un clan, inoltre, la parentela potrà essere di tipo fittizio, ed il legame costruito culturalmente (è il caso, ad esempio, di due membri che diventeranno fratelli dopo aver unito ritualmente il loro sangue).
A livello teorico, possiamo considerare il clan come un gruppo formato da uno o più lignaggi, dove vigerà, di solito, il divieto di trovarsi un partner all'interno del proprio clan, facendo si che si creino rapporti con altri clan finalizzati allo scambio di mogli e mariti.



IL MATRIMONIO

L'istituto del matrimonio un fattore d'integrazione, avente funzione regolatrice all'interno della società.
"Il matrimonio è quell'unione tra uomo e donna che fa si che la prole nata da lei venga considerata prole di entrambi, e che, al contempo, stabilisce la creazione di vincoli riconosciuti tra i gruppi d'appartenenza dell'uno e dell'altra".

Capacità del matrimonio di funzionare come meccanismo sociale di:

- Filiazione (antropologia culturale americana).
Attraverso il matrimonio, il ruolo del maschio si trasforma da quello di genitor in quello di pater, con tutte le conseguenze che un atto del genere comporta. La prole nata dal connubio sarà infatti considerata di entrambi, cosicché, per diritto di successione, lo status sociale, il nome e le eventuali ricchezze, passeranno da padre in figlio. Essendo un atto al contempo sacro e giuridico, il matrimonio, almeno nella sua accezione formale, prescinde da qualsiasi tipo di sentimento. Ciò vuol dire che un matrimonio, al di la del fatto ovvio che l'amore potrà certamente contribuire ad una migliore riuscita, per esistere non avrà bisogno di un coinvolgimento affettivo per rendere ugualmente valide le richieste di successione alla morte dell'uno o dell'altro. E' ugualmente ovvio, infatti, che un sentimento profondo, sulla cui base due individui decideranno di organizzare un'esistenza in comune, sarà valido anche in assenza dell'istituto giuridico del matrimonio. Importante è sottolineare la specificità della procreazione che risiede dietro l'esistenza del matrimonio, tanto che, presso diverse società, la mancanza di prole può essere motivo sufficiente per un'eventuale rottura del connubio.

- Alleanza (antropologia sociale inglese).
L'intera storia delle società umane, senza esclusioni di sorta, ci conferma che il matrimonio è stato utilizzato spesso come forma di alleanza tra gruppi diversi, funzionando come un'istituzione culturale con finalità sociali. Attraverso lo scambio di donne, infatti, gruppi differenti possono instaurare forme di collaborazione, crearne di nuove, o sedare tensioni conflittuali, quando queste, magari, si fanno troppo ricorrenti. Nella storia della cultura occidentale sono noti i matrimoni tra gruppi di élite al potere, al fine di instaurare importanti forme di alleanze politiche, cosi come lo sono i matrimoni "chiusi" delle monarchie ancor oggi esistenti. Senza andare troppo lontano, non si può negare che in tutte le forme di accettazione di un matrimonio da parte delle famiglie, entrano in gioco fattori che nulla hanno a che vedere con il sentimento dei due contraenti, ma che rientrano all'interno di considerazioni di tipo sociale ed economico. Il benestare dei rispettivi genitori avverrà, infatti, con più accondiscendenza se il futuro genero apparterrà ad una classe sociale più elevata, o se comunque occuperà un posto di rilievo all'interno del sistema lavorativo.

Passando ad una sommaria descrizione dei tipi di matrimoni esistenti, la differenza base osservata sarà tra i monogamici e i poligamici, ossia la possibilità di acquisire, nel primo caso, un solo partner, o, come succede nei poligamici, di averne in numero maggiore. Questi ultimi si suddivideranno, ulteriormente, in poliginici e poliandrici, a seconda se sarà l'uomo ad avere la possibilità di sposare più donne, o, se invece, sarà la donna a potersi legare a più uomini contemporaneamente.

La residenza, infine, una volta contratto il matrimonio, potrà essere virilocale, se la donna andrà a vivere nel gruppo del marito, uxorilocale, se sarà, invece, il marito a doversi spostare nel gruppo parentale della moglie, o neo locale, se, infine, la nuova famiglia deciderà di andare a vivere al di fuori dei rispettivi gruppi d'appartenenza.

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