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Assistenza al malato ospedalizzato

DOLORE
Obbiettivo dell’assistenza è alleviare o togliere il dolore.


AZIONI DELL'INFERMIERE
- valutazione dell’effetto di ogni fattore fisico o psicosociale
- “allineare” correttamente il corpo
- mobilizzare il paziente con sicurezza
- non scuotere il letto
- applicare calore in caso di spasmi muscolari
- applicare freddo in caso di infiammazioni acute o di ematomi
- valutare le condizioni circolatorie
- somministrare analgesici, sedativi, miorilassanti
- favorire la riabilitazione quando necessario

Nella raccolta dati bisogna valutare:
- quale movimento scatena il dolore
- se il corpo e’ ben posizionato e “allineato”
- se c’e’ una zona sottoposta a compressione anomala
- come il paziente descrive il dolore e dove lo localizza
- da quanto tempo avverte il dolore

Tipi di dolore
- dolenzia, indolenzimento (dolori muscolari)
- dolore acuto (frattura, focolaio infettivo)
- dolore ingravescente (progressione di focolaio, tumore, complicazioni vascolari)
- dolore irradiato (compressione di radice nervosa)



IMMOBILITA' - ALLETTAMENTO
Obbiettivo dell’assistenza:
- mantenere e sviluppare la forza muscolare
- mantenere l’articolarita’
- prevenire le posizioni viziate e le deformita’
- stimolare la circolazione
- evitare il dolore
- evitare danni neurologici

AZIONI DELL'INFERMIERE
- mobilizzare con cautela
- assicurarsi della opportune rigidita’ del materasso
- poggia piede (per evitare equinismi)
- porre gli arti in posizione declive
- evitare la flessione continua e prolungata delle articolazioni
- controllare gli arti che necessariamente sono immobilizzati
- esercizi respiratori

Nella raccolta dati bisogna valutare:
- se l’immobilità è parziale o totale
- quali parti del corpo possono essere mobilizzate
- quale è il motivo dell’immobilità

Problemi potenziali

- contratture muscolari
- rigidita’ articolare
- atrofia muscolare
- problemi circolatori

Rischi
- infezione nei punti di inserzione del filo di kirschner
- decubiti
- variazioni nel sistema di trazione



COMPLICANZE GENERALI DELLE FRATTURE

Immediate:
shock traumatico

Precoci:
- embolia adiposa (embolo è costituito da un ammasso di grasso)
- tromboflebite (Infiammazione di una vena nella quale si forma un coagulo)
- tromboembolia (frammentarsi di un trombo che chiudono piccoli vasi sanguigni a livello dei polmoni).

Tardive:
- cistopielite (infezione batterica che coinvolge vescica, ureteri e bacinetti renali)
- broncopolmonite (infiammazione polmonare)
- piaghe da decubito (ulcerazione dei tessuti)



COMPLICANZE LOCALI DELLE FRATTURE

Immediate:
- lesioni nervose, vascolari, viscerali, cutanee
- infezioni

Precoci:
- sindrome compartimentale di Volkmann (trauma da schiacciamento con rottura di un grande vaso e ristagno del sangue in compartimenti chiusi che determina compressione con necrosi dei muscoli e paralisi a carico dei nervi).

Tardive:
- ritardi di consolidazione
- pseudoartrosi (due monconi di una frattura che non tendono a consolidarsi)
- viziosa consolidazione
- necrosi asettica (necrosi parte ossea non irrorata dal sangue)
- artrosi post-traumatica (degenerazione delle articolazioni)

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