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La gravidanza

Periodo prenatale

Il periodo prenatale dello sviluppo comincia al momento della fecondazione o concepimento (ovocita e spermatozoo si uniscono).
Il periodo dello sviluppo prenatale continua sino alla nascita del bambino circa 39 settimane più tardi.


Fecondazione ed impianto

All’ovulazione un ovocita viene rilasciato dall’ovaio e comincia il suo cammino verso la tuba uterina,dove si fonde con uno spermatozoo per formare lo zigote (cellula diploide,con una doppia serie di cromosomi,che deriva dalla fusione di due gameti aploidi in seguito alla fecondazione).
Dopo alcuni giorni di rapide divisioni mitotiche si forma una massa sferica di cellule detta Morula.
Dalla morula si sviluppa una sfera cava detta Blastocisti .
In circa dieci giorni dal momento della fecondazione la blastocisti si impianta completamente nella parete uterina.
La blastocisti è costituita da una massa cellulare interna e da uno strato esterno di cellule detta Trofoblasto.
Nella massa interna si sviluppa l’embrione protetto nel liquido contenuto dalla membrana Amnios
Il trofoblasto si sviluppa nel Corion che diventerà un’importante membrana fetale e contribuirà alla formazione della placenta.
Dal corion si estendono i villi coriali all’interno dei quali si differenziano i vasi sanguigni fetali.
La placenta ancora il feto in via di sviluppo alla parete uterina e fornisce un punto per lo scambio di sostanze tra madre e feto.
La placenta forma anche una sottile barriera che impedisce la diffusione di sostanze dannose e il mescolamento tra il sangue fetale e quello materno.
All’inizio della gravidanza la placenta produce alti livelli di HCG (gonatropinacorionica umana) che mantengono la secrezione di estrogeni e progesterone da parte del corpo luteo.
Questo impedisce la mestruazione mantenendo la mucosa uterina quando la placenta assume il compito di secernere estrogeni e progesterone, il livello di HCG cade e il corpo luteo cessa la secrezione di questi ormoni e degenera.


Embriogenesi

Fino alla 6° settimana di vita intrauterina la gonade è indifferenziata, e coesìstono i dotti dì Miiller e di Wolff.
Alla 6°-7° settimana il patrimonio genetico maschile (geni localizzati sull'Y) o femminile (geni localizzati sul secondo X) attiva la produzione di induttori che portano alla differenziazione della gonade primitiva in testicolo od ovaio rispettivamente.
Nella femmina, dai dotti di Miiller si formano le tube, l'utero e la parte alta della vagina, mentre i dotti di Wolff vanno in atrofia.
Affinchè ciò avvenga, non è necessaria la presenza dell'ovaio: v'è cioè una tendenza spontanea verso la femminilizzazione.
Nel maschio, invece, i testicoli secernono una sostanza che determina l'atrofia dei dotti di Miiller e la formazione dei deferenti e delle vescicole seminali dai dotti di Wolff, contrastando cosi la tendenza spontanea verso la femminilizzazione.
Fra l'8° e la 12° settimana si definiscono i genitali esterni. Anche in questo caso la tendenza spontanea è verso la femminilizzazione, cioè verso la formazione di genitali esterni femminili, ma nel maschio i testicoli producono testosterone, che devia la differenziazione in senso maschile; se lo stimolo testosteronico agisce dopo la 12a settimana, il già avvenuto processo di femminilizzazione è irreversibile. Nelle settimane successive, fino alla nascita, la produzione di ormoni continua, ma con andamento decrescente. Circa un mese dopo la nascita le gonadi entrano in fase di quiescenza, per poi ridivenire attive alla pubertà, con il destarsi della neurocrinia sessuale specifica.

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