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Disfagia

Il termine disfagia indica una difficoltà a deglutire. La disfagia può essere una conseguenza di patologie vascolari e neurologiche, oppure di interventi chirurgici (otorinolaringoiatrici, neurochirurgici) che determinano un’alterazione della progressione del cibo attraverso la bocca, la faringe e l’esofago.

In base alla localizzazione fisica del
problema si distingue la
disfagia orofaringea o alta
disfagia esofagea o bassa

Quando la capacità di deglutire è compromessa si deve porre particolare attenzione alla dieta, in quanto alcuni alimenti e bevande diventano difficili da deglutire e il regime alimentare deve essere modificato in modo da rendere la consistenza del cibo e dei liquidi più idonea.

La disfagia determina un apporto nutrizionale spesso inadeguato, la perdita di peso corporeo, carenze vitaminiche e minerali e, di conseguenza, una malnutrizione proteico-calorica.

Per questo motivo il paziente con disfagia dovrebbe sottoposto ad un’attenta valutazione nutrizionale al fine di avere una dieta mirata alle proprie necessità.

La terapia nutrizionale in questi casi dovrebbe essere rappresentata solo da cibi che possono essere masticati e deglutiti senza pericolo. La dieta da assumere dovrebbe avere una consistenza cremosa, evitando cibi appiccicosi che aderiscono al palato e creano affaticamento, ed evitando cibi frammentati in piccoli pezzi che si disperdono nel cavo orale e aumentano la possibilità di soffocamento. Anche gli alimenti di consistenza liquida non sono indicati in quanto possono defluire nell’area faringea spontaneamente, senza che venga stimolato il riflesso della deglutizione, e quindi entrare nelle vie respiratorie. Per evitare ciò gli alimenti possono essere resi più densi utilizzando delle sostanze addensanti.

La scelta adeguata è rappresentata da alimenti che formano un bolo omogeneo all’interno della bocca. Si consiglia un frazionamento in almeno 5 pasti al giorno.

In caso sia necessario aumentare l’apporto calorico può essere sufficiente aggiungere, durante la preparazione dei cibi, condimenti (quali olio, burro, salse, panna, ecc.) senza però abusarne.

In commercio sono reperibili integratori alimentari in varie forme (budini, polveri, bevande) ad alto contenuto calorico, proteico e vitaminico da assumere durante la giornata.



Consigli per una corretta alimentazione del paziente disfalgico


Mangiare in posizione seduta con le braccia comodamente appoggiate ai braccioli della sedia. Piegare la testa in avanti e abbassare il mento verso il torace durante la deglutizione.


Mangiare lentamente e con attenzione, assumendo sempre piccole quantità di cibo per volta. Deglutire due o tre volte ogni boccone, bere servendosi di una cannuccia.


Consumare tanti pasti poco abbondanti nel corso della giornata, per evitare un’immediata sensazione di sazietà.


Evitare di consumare piatti che presentino al tempo stesso componenti solide e liquide. Preferire cibi di consistenza omogenea, più facili da deglutire.


Non parlare durante i pasti.


Ogni tanto eseguire dei colpi di tosse, per controllare la presenza di cibo in gola.


Nell’addensare cibi e bevande, versare con attenzione poco prodotto per volta per ottenere facilmente la consistenza desiderata.


Per garantire all’organismo il giusto apporto di liquidi, usare prodotti addensanti per caffè, the, bibite, succhi, brodo.


Ricordare che il consumo di liquidi freddi può favorire una migliore deglutizione.


Anche i cibi addensati, se presentati con cura e fantasia, risultano invitanti e stimolano l’appetito.


Mantenere un’accurata igiene del cavo orale, evitando ristagni di cibo, muco e saliva che potrebbero compromettere la deglutizione e favorire l’insorgenza di infezioni (effettuare risciacqui giornalieri con acqua e bicarbonato o con collutorio).


Valutare sempre anche il ristagno di secrezioni all’interno delle fosse nasali, che può provocare una respirazione nasale difficoltosa, soprattutto durante l’alimentazione.


Umidificare l’ambiente in modo che le secrezioni nasali non secchino ed, eventualmente, rimuoverle prima di iniziare ad alimentarsi.




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