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Principi dell'etica infermieristica

I PRINCIPI DELL’ETICA

I principi sono tutti importanti allo stesso modo, ci consentono e costringono a capire qual è la nostra scala di valori, ci forniscono uno schema interpretativo della realtà.
I principi sono elencati non in gerarchia di importanza ma sono tutti allo stesso livello come guida all’applicazione della scala dei valori nelle situazioni concrete.
Il principio di beneficità o del bene maggiore; può sembrare ovvio, ma la ricerca dell’azione che procuri il bene maggiore, per quante più persone possibili è il criterio ispiratore di tutta l’etica. Il problema è capire qual è il bene maggiore, è qui che entrano in gioco i valori.
Il principio di non maleficità o di male minore; purtroppo succede che qualsiasi atto si decida di fare, si hanno delle conseguenze negative. A questo punto è ovvio che l’agire etico sarà di ricercare la soluzione che arrechi minor male possibile.
Il principio di autonomia del soggetto; Il paziente è il responsabile della propria vita,e le sue decisioni devono essere rispettate.
Il principio di equità o giustizia; è alla base dell’obbligo di trattare tutti gli utenti in modo giusto e uguale.
Veridicità: dire la verità decidere
Fedeltà: fedele ai propri incarichi



LA MATURITA’ MORALE
Condotta guida secondo cui si agisce, è un’insieme di valori e convenzioni.

La caratteristica fondamentale dello sviluppo morale dipende in gran parte dal tipo di interazioni sociali in cui la persona è implicata personalmente.
Se l’ambiente non è stimolante,se la persona non è stimolata, lo sviluppo non avviene e la capacità di giudizio e la conseguente condotta morale rimangono al punto più basso.
Le leggi morali sono insite nell’uomo sono impalpabili,intuibili anche se assumono concretezza e visibilità quando vengono vissute.
Esse richiedono di essere svelate con l’uso dell’intelligenza, dell’intuizione, della razionalità, della riflessione e del buon senso, ed in tal modo esse diventano evidenti.

Kolbert dimostra la fondatezza della tesi secondo la quale la moralità non è una struttura imposta dalla società, e l’uomo è un essere che cerca dei valori e spontaneamente esprime giudizi.
Lui ha sviluppato che il giudizio morale si sviluppa attraverso una serie di riorganizzazioni che lui chiama stadi:

- livello pre-convenzionale
È il livello delle regole culturali delle etichette del bene e del male,è diviso in due stadi:

stadio uno:
orientamento alla punizione ed all’obbedienza

Ciò che determina la bontà o la malizia di un atto,in questo stadio prende in considerazione solo l’atto in sé ma non il significato umano

stadio due:
orientamento relativista strumentale

L’azione giusta è quella che soddisfa i bisogni miei e occasionalmente quelle degli altri.Le relazioni sono viste in modo commerciale.


- livello convenzionale
A questo livello la persona può mantenere le aspettative della scuola,l’atteggiamento è quello di conformità ad aspettative personali.
Si divide in due stadi:

stadio tre:
orientamento interpersonale del bravo ragazzo

È buono quel comportamento che piace agli altri

stadio quattro:
orientamento alla legge ed all’ordine costitutivo

C’è un’orientamento verso l’autorità. il comportamento giusto consiste nel fare il proprio dovere,mostrare rispetto per l’autorità,mantenere l’ordine sociale.

- livello post-convenzionale, autonomo o di principio
A questo livello c’è un chiaro sforzo per definire i valori morali e i principi che hanno validità ed applicazione a prescindere dall’autorità dei gruppi e delle persone.

stadio cinque:
orientamento democratico verso il contratto sociale

L’azione giusta tende ad essere definita in termini di diritti generali dell’individuo e in termini di standard che sono stati criticamente esaminati e sui quali conviene tutta la società. il giusto è materia di valori e di opinioni personali.

stadio sei:
orientamento al principio etico universale

Il giusto è definito dalla decisione di coscienza in accordo con i principi etici scelti autonomamente e che si appellano a comprensione logica,universalità e coerenza.

Si deve progredire attraverso gli stadi per ordine e non si può arrivare ad uno stadio più alto senza passare attraverso gli stadi che lo precedono.
Negli stadi più bassi non si capisce il comportamento degli stadi più alti.
Ci sono state delle critiche agli stadi dei principi morali di kolbert:
-esistono differenze di sesso nel ragionamento morale
-non è vero che si progredisce linearmente da uno stadio all’altro
-chi sa ragionare meglio è superiore moralmente?

La Gilligan, allieva di Kolbert sosteneva:
Lo sviluppo morale delle donne è diverso da quello degli uomini
I conflitti fra diritti sono visti come il risultato del contesto di relazioni e non come problemi etici.

- livello uno:
assistere se stessi ed assicurarsi la sopravvivenza

Riflette che l’attenzione solo su se stessi è un’egoismo inaccettabile

- livello due:
senso di responsabilità e capacità di assistere altre persone

Mette in discussione l’illogicità dell’uguaglianza fra i propri bisogni e
E quelli degli altri.

- livello tre:
relazione dinamica tra se e gli altri.




2 commenti:

Anonimo ha detto...

Correggo il mio complimento del commento precedente: complimenti a Natasha, non a Vanessa!
Vi consiglio di curare l'ortografia: ad una prima lettura ho notato parecchi errori o imprecisioni. Capisco che il materiale è molto, ma forse, coinvolgendo anche altre persone, potreste fare un prodotto di alta qualità e pubblicizzarlo.
GF

PocketStudy ha detto...

Grazie per l'osservazione e i complimenti.
Non mancheremo di migliorare il blog e gli articoli, citando anche le fonti.
Coinvolgere altri in questo progetto è la nostra speranza.
Che possa essere utile a molti anche negli anni è la nostra certezza e principale motivazione.

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