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Ipertensione arteriosa

Si definisce pressione arteriosa la pressione del sangue esercitata sui vasi.
L’ipertensione arteriosa è l’alterazione in aumento dei parametri normali della pressione arteriosa,viene curata perché determina un danno d’organo,come l’alterosclerosi e i danni correlati.

La pressione si divide in:
Pressione sistolica:contrazione dei ventricoli
Pressione diastoloca: stato di contrazione e resistenza periferica
Pressione media: diastolica+ un terzo della differenziale,ci da lo stato di riempimento del circolo.

Classificazione patogenica
La classificazione può essere fatta in vari modi:

Labile: transitoria (ipertensione da camice bianco,gravidanza)
Stabile: stabilmente al di sopra
Benigna: senza d'anni d'organo
Maligna: danno a livello degli organi a sviluppo accelerato.

Sicuramente la classificazione più idonea è:
Essenziale: non si conosce la causa sono il 95% dei casi

Secondarie: si conosce la causa,sono il 5% dei casi,le cause più comuni sono:
Malattie endocrine: l’ipertiroidismo e le neoplasie della midollare del surrene secernono ormoni che innalzano la pressione (adrenalina e non adrenalina) nelle neoplasie c’è inoltre l’aumento di aldosterone che fa innalzare la volemia perché facilita il riassorbimento del sodio e l’eliminazione del potassio
Malattie renali: la nefropatia cronica (sofferenza cronica del rene) essendo il rene deputato all’equilibrio dell’acqua nel nostro organismo,un danno renale porta ad alterazione della volemia e conseguentemente ad innalzamento della pressione.
Renovascolare: arteria renale va incontro ad un restringimento,al rene arriva meno sangue che interpreta come una carenza,producendo un eccesso di renina che fa assorbire più sodio portando ad aumento della volemia. Il restringimento dell’arteria può essere dovuto ad una placca aterogena che restringe il lume o da displasia dell’arteria che porta alla sostituzione di tessuto fibroso che restringe il lume.
Malattie varie: la policitemia porta ad aumento dei globuli rossi il sangue diventa più denso e quindi crea più attrito,in gravidanza,farmaci e droghe.

Sintomatologia
È una malattia asintomatica fino a quando non determina delle complicanze a gli organi bersaglio come:
Arterie:arteriosclerosi accelerata
Cuore: ipertrofia ventricolare
Rene: nefropatia;aumento della pressione arteriosa per aumento di filtrazione del glomerulo,portando a gravi danni
Occhio: retinopatie

Terapia
Le terapie per l’ipertensione partono in primis dalla correzione dell’alimentazione,riduzione del sodio aumento dell’attività fisica.
Per quello che riguarda i farmaci variano a seconda della patologia abbiamo:

diuretici,beta bloccanti,ace inibitori vasodilatatori centrali e periferici,calcioantagonisti.

Bisogna fare un’importante distinzione tra:
Crisi ipertensiva: è una crisi di minore intensità,dove abbiamo un paziente iperteso che già si sta curando che ha un innalzamento della pressione momentaneo,dovuto quasi sempre da un problema emotivo.
Si risolve dando un anti-ipertensivo e un sedativo per calmarlo.

Emergenza ipertensiva: di entità più grave si divide in una serie di situazioni diverse:
Urgenza ipertensiva: si presenta con un’alta pressione diastolica con paziente asintomatico,con danno dorgano (sovraccarico del cuore,ischemia)
Il paziente parla male è quasi afasico,bisogna intervenire abbassando subito la pressione con un tempo che varia dai 10 minuti ad un ora.
Emergenza ipertensiva: pressione molto alta con gravi danni d’organo (encefalopatie ipertensiva,tumore endocrino,danno renale ed oculare)
È una situazione da ripristinare molto velocemente il paziente non riesce a tollerare valori pressori cosi alti.

Possono esserci delle situazioni in cui il paziente si presenta sempre con un danno grave,angina pectoris edema polmonare,aneurisma emorragie celebrale,ma con valori pressori bassi o medi.

Encefalopatia ipertensiva
Sofferenza dell’encefalo dovuta ad ipertensione dell’encefalo stesso.
L’encefalo è un punto critico per l’aumento della pressione perché è chiuso nella scatola cranica,se aumenta il sangue nei vasi,esso si comprime tra il vaso è l’osso.

Il cervello si nutre di ossigeno e glucosio che prende dal sangue dei vasi di cui è irrorato,ha un sistema di controllo proprio che auto-regola il flusso celebrale.
Se arriva troppo sangue fino a superare l’autoregolazione dei vasi celebrali,si ha la dilatazione dei vasi stessi (>180) portando ad un travaso di plasma (edema celebrale).

Nel cervello non c’è un sistema di raccolta del liquido e di conseguenza si comprimono i capillari riducendo il flusso ematico fino a portare ad ischemia (morte) oppure uno stato multinfartuale (piccole zone di morte cellulare)i sintomi sono stato confusionale,tendenza a torpore gesti rallentati fino a crisi epilettiche e coma.

Se arriva meno sangue all’encefalo c’é una diminuzione di ossigeno con ipossia celebrale,il paziente sarà confuso fino alla perdita di coscienza (sincope)

Il paziente và incontro a sincope per difesa dell’organismo che in posizione supina ripristina il sangue al cervello.



2 commenti:

Anonimo ha detto...

sito veramente completo ...uno dei migliori ...grazie!

Rosanna ha detto...

salve sono una studentessa infermiera, in questo sito sto trovando molte risposte ai miei dubbi. Complimenti per la vostra preparazione.

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