LE USTIONI
Le ustioni sono definite come lesioni da calore,elettricità,mezzi chimici incidenti domestici.
La pelle è un organo importante ed essenziale per determinati processi,come:la regolazione della temperatura lo scambio di liquidi,la difesa dalle infezioni.
La gravità dell’ustione varia,a seconda dell'estensione e dello strato che viene coinvolto,se l’ustione interessa l’epidermide si può facilmente curare perché dal derma gli arrivano sostanze e cellule per la guarigione ovviamente se interessa anche il derma la guarigione è più difficile.
Ci sono dei metodi molto veloci di calcolo per vedere le percentuali di tessuto compromesso.
-Testa collo:9%
-Tronco ant. e posteriore:18%
-Arti inferiori: 18%
-Arti superiori:9%
-Perineo e genitali:1%
Classificazione dell'ustione
Le ustioni si dividono in:
Primo grado: interessano l’epidermide con il 25% del corpo.
L’ustione più comune è l’eritema,comporta principalmente rossore e vasodilatazione guarisce spontaneamente,basta non esporsi ulteriormente a fonti di calore e bere molti liquidi.
Secondo grado: interessano anche il derma ma a spessore parziale con il 10% di tessuto coinvolto.
Interessa solo una parte del derma il segno più comune è la flittena [vescica] la flittena viene perché essendoci morte cellulare e rottura dei capillari c’è un travaso di materiale intracellulare e plasma.
Finché l’ustione è circoscritta e non interessa una grande parte di tessuto il problema si può risolvere con più facilità,ma quando è interessato il 25% del tessuto corporeo si ha perdita di sostanze importanti come le proteine.
Abbiamo dolore perché non sono coinvolte le terminazioni nervose,tende alla guarigione.
Terzo grado: interessano il derma con ustione a tutto spessore.
Abbiamo una totale necrosi del tessuto,l’aspetto è biancastro e tende a diventare dura,non c'è dolore perché le terminazioni nervose sono distrutte,non guarisce spontaneamente.
Oltre a questa classificazione bisogna tener conto dell’estensione della lesione,che viene divisa in tre fasce:
Prima fascia: comprende la parte centrale della lesione dove si ha una necrosi quolliquativa.
Seconda fascia: si presenta intorno alla lesione con presenza di eritema questo è dato dal fatto che la zona è integra, c’è vasodilatazione.
Terza fascia: zona integra dove il tessuto si mette in moto per i processi riparativi.
Fisiopatologia della lesione termica
La lesione termica provoca effetti deleteri su tutti gli organi,e la gravità e la durata della disfunzione è direttamente correlata all’estensione della lesione.
Cambiamenti emodinamici: subito dopo la lesione termica predominano le lesioni a carico del sistema cardiovascolare,per questo è importante un intervento d’urgenza per limitare la deplezione di liquidi e prevenire l’isorgenza di uno schok.
L’effetto diretto del calore e il rilascio di sostanze vasoattive dall’area ustionata alterano la pressione e la permeabilità capillare ne risulta un passaggio di liquidi e proteine dallo spazio intravascolare a quello extravascolare. Vengono liberati numerosi mediatori cellulari,come l’istamina e i metabolici dell’acido arachidonico,il prodotto D della degradazione del fibrinogeno.
La riduzione della volemia e della gittata cardiaca,provoca una diminuzione del flusso renale e delle percentuali di filtrazione glomerulare,se non vengono trattate precocemente possono portare ad oliguria,che può evolvere fino ad insufficienza renale acuta.
Cambiamenti polmonari: le alterazioni dell’apparato respiratorio associate ad ustione sono variabili. In pazienti con ustioni del torace,l’escara e l’edema possono produrre un deficit ventilatorio . Nei pazienti senza ustione del torace,l’ipovolemia iniziale può causare una ventilazione superficiale accelerata.
Cambiamenti gastrointestinali:si verifica quasi sempre un ileo paralitico in pazienti con un interesse della superficie corporea superiore al 25%,la funzionalità intestinale riprende facilmente dopo il terzo quinto giorno.
Modificazioni fisiologiche
L’organismo tende a difendersi con formazione di macrofagi e leucociti che tendono a distruggere la necrosi.
Si liberano sostanze vasoattive che tendono a vaso-costringere portando ad ischemia con ulteriore ipossia e necrosi del tessuto,la necrosi porta alla formazione di ulteriori mediatori chimici.
Complicanze
Le ustioni possono andare incontro a complicanze infettandosi.
Se i microrganismi si depositano sulla lesione,possono portare formazione di tossine che accentuano i meccanismi di difesa con ulteriore formazione di citochine.
Queste situazioni possono portare una lesione di 2° ad una lesione di 3°.
Posso accorgermi di questo perché scompare la flittena e la lesione diventa più dura e bianca,si chiama contess necrotico, o verde (germe piocianeo,di alta resistenza da colore verde)
Possiamo avere delle infezioni sistemiche per immunodepressione i germi passano nel sangue dove non ci sono processi difensivi con conseguenza di polmoniti.
La polmonite è un effetto frequente nelle ustioni del collo,perché si ha edema del collo che porta ad arresto della respirazione.
A livello cellulare abbiamo perdita di liquidi,proteine,sali,ingresso di sodio nella cellula per alterazione della pompa del sodio,l’acqua che segue sempre il sodio porta a rigonfiamento cellulare e quindi ad edema celebrale.
Il potassio viene liberato per morte cellulare,tutto questo scompensa gli equilibri elettrolitici.
Ileoparalitico con sequestrazione di liquidi.
Entrano,quindi,in gioco tutte le potenzialità dello schok
Nessun commento:
Posta un commento