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Pianificazione

La pianificazione è un processo che si conclude con la formulazione di un piano che dovrebbe poter rispondere a tre domande:

1- Quali risultati voglio ottenere?
Per identificare quale risultato si voglia raggiungere, si devono identificare i bisogni, le priorità e formulare gli obiettivi.

2- Come?
Per definire il come si devono:
- Scegliere le procedure più idonee per realizzare gli obiettivi proposti.
- Individuare le risorse da usare.
- Stendere un dettagliato piano di intervento (chi, cosa e quando).

3- In che modo posso verificare i risultati del mio lavoro?
Per verificare il risultato del proprio lavoro si presuppone che all'interno del percorso sia pianificata anche la valutazione, che è infatti parte integrante della programmazione.



PERCORSO A 7 FASI

1. identificare bisogni e priorità
2. definire gli obiettivi
3. scegliere i metodi più idonei per raggiungerli
4. individuare le risorse
5. pianificare la valutazione
6. stendere un piano di intervento
7. agire! Realizzare l'intervento, inclusa la valutazione dell'intero processo

In tale percorso bisogna ricordare che: Valutando gli interventi, si può ridefinire e modificare il programma iniziale. La pianificazione non è un processo ordinato e avviene a molti livelli in base all’importanza e alla semplicità del progetto.


Fase 1: identificare bisogni e priorità
È importante sapere chiaramente a quali bisogni si sta cercando di rispondere e quali sono le priorità.


Fase 2: definire obiettivi generali e specifici
Questo è il punto in cui ci si chiede "che cosa si sta cercando di realizzare".

Tracciando una scala gerarchica, troveremo:
- In cima l'obiettivo generale (fine ultimo del nostro lavoro).
- Nel mezzo gli obiettivi intermedi (le mete).
- In fondo gli obiettivi specifici (dettaglio dei singoli risultati)
La formulazione degli obiettivi specifici è un momento fondamentale nella programmazione.

Gli obiettivi sono lo stato finale desiderato (o risultato, o esito) da raggiungere entro un periodo di tempo stabilito. Non sono incarichi o attività.

Ogni obiettivo dovrebbe essere:
- Stimolante (una sfida)
- Raggiungibile (fattibile)
- Il più possibile misurabile (esempio: misurando quantità, qualità ed tempo)
- In accordo con gli obiettivi dell'organizzazione e del vostro lavoro.

Stabilire obiettivi educativi
Nell'attività di educazione alla salute, è importante definire gli obiettivi educativi, che indicano ciò che gli utenti devono essere in grado di sapere.
Può essere utile inquadrare gli obiettivi in tre categorie generali: cognitivi, relazionali e comportamentali.

Obiettivi cognitivi.
Si raggiungono dando informazioni, spiegazioni, accertandosi che l'utente comprenda, aumentando le sue conoscenze, ad esempio spiegando i pro e i contro della vaccinazione ai genitori di un bambino.

Obiettivi relazionali.
Questi obiettivi si riferiscono agli atteggiamenti, convinzioni, valori ed opinioni, tutte aree studiate espressamente dalla psicologia. L'aspetto importante che tutte riguardano il modo di essere e sentirsi delle persone. Questi obiettivi mirano a chiarire indurre o modificare atteggiamenti, convinzioni, valori ed opinioni. Ad esempio, quando si educano i genitori sulle vaccinazioni, agli obiettivi cognitivi si può aggiungere come aiutare i genitori a sentirsi meno ansiosi.

Obiettivi comportamentali.
Si riferiscono all'acquisizione di abilità e capacità psicomotorie. Ad esempio, un obiettivo comportamentale per un diabetico è essere in grado di iniettarsi l'insulina.


Fase 3: decidere il modo migliore per raggiungere gli obiettivi
Gli obiettivi si possono raggiungere in modi diversi.
Non esiste un modo migliore in assoluto ma vanno tenuti in considerazione alcuni fattori:
- Quali metodi sono i più appropriati ed efficaci per gli obiettivi proposti?
- Quali più accettabili per gli utenti?
- Quali più facili da usare?
- Quali meno costosi?
- Quali più accettabili per le persone coinvolte?
- Quali più conosciuti e padroneggiati dagli operatori?
In base alle conoscenze si possono già scegliere i metodi più efficaci per gli obiettivi che si possono raggiungere. Si sa ad esempio, che la pubblicità attraverso i mass media serve ad aumentare la consapevolezza ma non a trasmettere messaggi complessi, mentre lavorare con i singoli ed in piccoli gruppi riesce a cambiare atteggiamenti, sensazioni e comportamenti.


Fase 4: individuare le risorse
In questa fase bisogna individuare le risorse già disponibili, quello di cui si avrà bisogno e cosa bisogna procurarsi. Le risorse sono:
1. L'operatore che promuove l'intervento educativo.
2. Le persone che possono collaborare.
3. L'utente o il gruppo di utenti.
4. Le persone che influenzano l'utente o il gruppo di utenti.
5. Le strategie e piani operativi già esistenti.
6. Le strutture e i servizi esistenti e utilizzati.
7. Le risorse materiali e finanziarie.


Fase 5: pianificare le tecniche di valutazione
La valutazione è il processo tramite il quale si misura quello che è stato realizzato, si attua una revisione critica dell'attività o del programma per rilevarne aspetti positivi, negativi e quelli da migliorare.
Il giudizio può essere dato sul raggiungimento degli obiettivi prefissati o può riguardare il processo utilizzato per ottenere un risultato.

La valutazione è importante:
- per migliorare il proprio lavoro.
- per aiutare gli altri a migliorare i loro interventi, mettendo in comune sia i fallimenti che i successi.
- per giustificare l'uso delle risorse e fornire evidenze da poter ripetere in un futuro intervento.
- per darvi la soddisfazione di sapere che il vostro intervento è servito.
- per identificare qualsiasi esito inatteso o non programmato.

Se si valuta l'efficacia di un incontro di educazione alla salute in modo da modificarlo in futuro, si può dare semplicemente un giudizio su "come è andata", basandosi sull'osservazione delle reazioni degli utenti.
Se si prepara una relazione per il responsabile o per richiedere fondi, si deve riflettere bene su quali dati presentare ed a che livello di dettaglio.

Valutare il risultato
I risultati vanno misurati in base agli obiettivi stabiliti, cioè ai cambiamenti che si vogliono ottenere.

Valutare il processo
Valutare il processo significa osservare cosa è accaduto durante le varie fasi di realizzazione dell'intervento e trarre delle conclusioni.
Esistono tre principali modalità per valutare il processo:

- misurare le risorse utilizzate (input).
quantificare le risorse impiegate alla luce dei risultati raggiunti

- l'autovalutazione.
si esegue singolarmente o in gruppo per evidenziare aspetti positivi e negativi del processo

- il feedback.
da colleghi (revisione alla pari), dal proprio responsabile o dagli utenti.


Fase 6: proporre un piano di intervento
Consiste nelloscrivere un programma dettagliato per precisare chi svolgerà una data attività, con quali risorse e quando.


Fase 7: realizzare l'intervento
Questa è la fase in cui si realizza effettivamente l'intervento di educazione alla salute.




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