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EMOGASANALISI

Tecnica di puntura di un’arteria per prelievo di sangue o incannulazione di essa allo scopo di applicare un cateterino per eseguire esami diagnostici (arteriografia, coronarografia).

Viene utilizzata per la misurazione delle pressioni parziali di O2 e CO2, della saturazione di O2, dell’ Hb della quantità degli ioni bicarbonati e del ph.

Si predilige l'uso di:
Arteria radiale: scorre lungo il lato esterno dell’avambraccio e che diviene più superficiale all’altezza del polso
Arteria brachiale: palpabile nella faccia interna del braccio 1/3 medio
Arteria femorale: localizzabile sulla linea mediana della piega inguinale

Cosa leggiamo con l'emogasanalisi?
In condizioni normali l’organismo umano produce acidi che sono frutto del proprio metabolismo; il traguardo finale è rappresentato dalla produzione di tre sostanze acide che sono l’ammoniaca, l’acqua e l’anidride carbonica, oltre alla generazione di energia (ATP).

Il corpo umano è dunque tutto impegnato a difendersi dall’acidicità a dispetto dello stato basico, poiché normalmente produce idrogenioni (H+ = acidi) e non ossidrilioni (OH- = basi).

L’idrogeno è il componente fondamentale delle cellule e lo troviamo sotto forma di acqua, è quindi l’elemento primario in condizioni di normalità fisiologica, mentre l’alcalinità la si riscontra solo in condizioni patologiche.
Gli acidi passano nel sangue e gli eccessi vengono eliminati per ristabilire l’equilibrio acido-base e permettere al
sangue di conservare la sua reazione neutra.

Il pH del sangue lievemente alcalino (pH = 7.35 ÷ 7.45) è la risultante di 3 sistemi, rappresentati dai sistemi tampone acido-base, dai polmoni e dai reni.

Il sistema tampone acido-base è il più importante perché interviene per primo, nell’arco di qualche secondo, e agisce correggendo l’equazione bicarbonato-acido carbonico alterata.

In seconda battuta intervengono i polmoni che eliminano la CO2 in eccesso in pochi minuti con la ventilazione.

Il rene è l’ultimo sistema tampone che interviene, ultimo in ordine cronologico e non certo d’importanza, perché spetta proprio al rene il compito di eliminare gli acidi ancora in circolo e il recupero dei bicarbonati che vengono consumati rapidamente e si esaurirebbero in pochi giorni senza il filtro renale: l’azione che il rene svolge è determinante ma lenta: impiega almeno 8-12 ore per agire.

Ne deduciamo che l’organismo ha un gran bisogno di trattenere bicarbonati e di eliminare acidi, anche perché l’equilibrio da mantenere dipende dal rapporto fra i due, che deve essere di 20 a 1.
Se l’equazione 20/1 viene mantenuta, l’equilibrio acido-base rimarrà inalterato: questo però avviene anche se i valori numerici fra denominatore e numeratore cambiano, poiché il risultato della frazione rimane costante. Ad esempio: 20 = 20/1 20 = 60/3

Ecco perché quando leggiamo l’emogasanalisi ci dobbiamo preoccupare di leggere entrambi i valori della pCO2 e dei bicarbonati e non il solo valore del pH che è il risultato del rapporto numerico fra i due.
L'emogasanalisi, è quello strumento che ci serve per identificare anomalie o squilibri di questi sistemi tampone, che portano a gravi patologie di acidosi o alcalosi sia metabolica che respiratoria.

Strumentazione
-siringa monouso
-disinfettante
-cotone o garze sterili
-guanti monouso
-phmetro
-occhialini e maschera di protezione
-provette per esami

Metodica
-disinfettare la cute della sede prescelta
-tastare l’arteria per sentire la pulsazione
-allontanare di qualche cm le dite, continuando a sentire l’arteria
-pungere con la siringa lo spazio lasciato libero in prossimità della pulsazione
-non appena si evidenzia i sangue nel tubicino o nella siringa si aspira
-estrarre l’ago e comprimere per qualche secondo la parte


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