Sostieni il nostro blog

PUNTURA VENOSA

La puntura di una vena (venipuntura) è la procedura con la quale si può:

Prelevare: quote di sangue dal paziente a scopo diagnostico o terapeutico

Iniettare:
farmaci o altre sostanze, che attraverso il circolo venoso, raggiungono diversi apparati e organi, a scopo diagnostico o terapeutico.

Puntura venosa per prelievo a scopo diagnostico
Il sangue viene prelevato ed immesso nelle apposite provette, viene inviato in laboratorio per effettuare analisi chimico-cliniche.
Le provette sono già predisposte e possono contenere quantità di anticoagulante.
Esistono provette anche senza aniticoagulante, in cui avviene la separazione dalla parte liquida e quella corpuscolare.

Puntura venosa per prelievo venoso a scopo terapeutico
In situazioni di emergenza (edema polmonare acuto) è ancora usata, la sottrazione di sangue a scopo terapeutico (salasso), negli ultimi anni questa procedura è stata sostituita dai separatori cellulari, apparecchiature munite di centrifuga e più linee di raccolta frazionata.

Oggi questo tipo di puntura venosa è più ampiamente utilizzata per prelevare sangue da un individuo per somministrarlo a un altro, (donazione).

Strumentazione essenziale
Aghi e siringhe monouso: sull’involucro di ogni ago o siringa vi è un’indicazione del calibro dell’ago secondo una scala internazionale, in millimetri (mm) ed in gauge (G) di progressiva grandezza.


A seconda delle indicazioni del tipo di prelievo al posto dell’ago e della siringa monouso si possono scegliere:

Ago butterfly: monouso, in metallo con due piccole alette e un tubicino, è usato per i prelievi o per somministrazione di sostanze endovena o per fleboclisi (vene di piccolo calibro e difficili).



Ago-cannula
: di materiale plastico, con una guida interna estraibile di metallo e due piccole alette, è destinato per un uso più prolungato, serve per prelievi di uso diagnostico ripetuti o per più somministrazioni di farmaci.



Ago per vacutainer:
ne esistono di diversi modelli, il più comune è costituito da due aghi ad ogni estremità uniti tra loro attraverso una estremità da una ghiera di plastica, un ago serve per la puntura venosa , l’altro più corto e di calibro maggiore , serve per pungere il tappo di gomma della provetta vacutainer.



Metodica
Prelievo con siringa monouso:
-disinfettare bene la cute
-tenere la siringa tra il pollice e l’indice, con le tre dita (3° 4° e 5°) vicine, con una angolazione di 20° e l’ago con la punta smussa verso l’alto
-stirare bene la cute con l’altra mano e inserire l’ago con un movimento deciso ma non brusco, quando si arriva nella parete della vena si sente un leggero cedimento
-aspirare con lo stantuffo della siringa

Prelievo con ago butterfly:
-afferrare le alette dell’ago tra pollice ed indice
-pungere la vena, quando vedremo il sangue defluire dal tubicino sappiamo di essere in vena
-raccordare una siringa ed aspirare

Prelievo con ago cannula:
-afferrare l’ago attraverso le ali
-pungere la vena, mantenendosi più bassi (l’ago è di un calibro maggiore ed è più lungo)
- quando compare il sangue spingere in dentro il mandrino estraendo pian piano l’ago
-immobilizzare l’ago con il cerotto

Prelievo con ago vacutainer:
-inserire l’ago all’estremità in una ghiera a vite
-afferrare le alette tra pollice ed indice
-pungere la vena
-inserire la provetta dopo che si evidenzia il defluire del sangue nel tubicino

Suggerimenti utili
Per la scelta della sede del prelievo, la migliore è la piega dell’avambraccio, ove si trovano vene superficiali di maggior calibro (mediana e laterale, cefalica e basilica) vene facilmente accessibili, anche se più tortuose e di calibro inferiore sono quelle della faccia dorsale dell’avambraccio (continuazione di basilica e mediana), le vene del lato volare del polso e quelle del dorso della mano (arcata venosa dorsale e metacarpali dorsali).

-Vena cefalica accessoria: spesso poco visibile ma sempre palpabile; rami del nervo muscolo-cutaneo laterale le stanno al disotto, profondamente
-Vena mediana-basilica: generalmente ben visibile, è però spesso dolente alla puntura in quanto i nervi del nervo muscolo-cutaneo mediale le passano al disopra, superficialmente.

-Vena mediana del gomito: buona per calibro e per reperibilità, in caso di rottura della sua parete comporta la formazione di ematomi sotto-soprafasciale dovuti a sangue refluo dalle vene profonde.

-Vene mediane dell’avambraccio: di calibro esile, offrono tuttavia una resistenza discreta alla rottura evoca dolore sempre più vivo quanto più ci si avvicina al palmo della mano, a causa dell’emergenza dei rami cutanei palmari dei nervi ulnare e radiale.

-Vene dorsali superficiali della mano: ben visibili sempre, sono perciò utili quando le altre vene già menzionate non sono reperibili. Sono tuttavia molto dolenti alla puntura a causa della fitta innervazione sensitiva proveniente dalla cute sovrastante.

Controindicazioni e rischi
Emorragia
Infezioni

Trombosi
Trasmissioni di malattie
Embolia gassosa

Nessun commento:

Visitatori

Seguimi su Libero Mobile

Canale Video di PocketStudy