L'evoluzionismo nacque in una Inghilterra dell’800 in forte ascesa economico-sociale il cui apice era rappresentato dall'Inghilterra vittoriana. L'idea fondamentale era che tutti gli uomini, non importa se appartenenti a popolazioni primitive o complesse, fossero dotati delle stesse facoltà intellettive. Tutte le società dovevano evolversi attraverso una scala di crescente complessità, perché le leggi che governavano l'evoluzione sociale erano sempre uguali a se stesse. A livello teorico ciò voleva dire considerare i gruppi "primitivi" attuali come i più indietro nella scala evolutiva, e di vedere in essi i rappresentanti degli antichi abitanti preistorici d'Europa. Quanto più un popolo presentava istituzioni culturali complesse (nel campo, cioè, del sociale, dell'economico, del politico, del religioso), tanto più era posto avanti nella scala evolutiva.
Gli esponenti di maggior rilievo della corrente evoluzionista sono: Herbert Spencer (1820-1903), Edward Burnett Tylor (1832-1917) e George James Frazer (1854-1941). Questi studiosi erano accomunati dal fatto di condividere alcuni concetti fondamentali.
Spencer considera la società in analogia ad un organismo biologico.
L'evoluzione agiva, quindi, in direzione di una crescente complessità dell'organismo "sociale", al cui apice era vista la civiltà inglese, considerata come la più evoluta e complessa.
Ogni intervento dello stato in direzione assistenziale nei confronti delle fasce più deboli della popolazione, poteva comportare un regresso della società.
Tylor mise in evidenza come la cultura fosse il risultato di un apprendimento sociale; ogni individuo, di conseguenza, apprende un insieme di norme e comportamenti trasmessi attraverso le generazioni.
Un altro tema affrontato da Tylor fu quello riguardante l'animismo, considerato, da quasi tutti gli evoluzionisti, come la forma primordiale di religione (credenza dell’anima).
Frazer teorizzò l'esistenza di tre fasi storiche, dominate rispettivamente dalla magia, dalla religione e dalla scienza. Arrivò a definire la magia come la "sorella bastarda della scienza", considerando la fase intermedia della religione come un semplice intermezzo caratterizzato dalla mancanza quasi totale di iniziativa conoscitiva.
Gli esponenti di maggior rilievo della corrente evoluzionista sono: Herbert Spencer (1820-1903), Edward Burnett Tylor (1832-1917) e George James Frazer (1854-1941). Questi studiosi erano accomunati dal fatto di condividere alcuni concetti fondamentali.
Spencer considera la società in analogia ad un organismo biologico.
L'evoluzione agiva, quindi, in direzione di una crescente complessità dell'organismo "sociale", al cui apice era vista la civiltà inglese, considerata come la più evoluta e complessa.
Ogni intervento dello stato in direzione assistenziale nei confronti delle fasce più deboli della popolazione, poteva comportare un regresso della società.
Tylor mise in evidenza come la cultura fosse il risultato di un apprendimento sociale; ogni individuo, di conseguenza, apprende un insieme di norme e comportamenti trasmessi attraverso le generazioni.
Un altro tema affrontato da Tylor fu quello riguardante l'animismo, considerato, da quasi tutti gli evoluzionisti, come la forma primordiale di religione (credenza dell’anima).
Frazer teorizzò l'esistenza di tre fasi storiche, dominate rispettivamente dalla magia, dalla religione e dalla scienza. Arrivò a definire la magia come la "sorella bastarda della scienza", considerando la fase intermedia della religione come un semplice intermezzo caratterizzato dalla mancanza quasi totale di iniziativa conoscitiva.
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