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Fame nel mondo

Oggi, gran parte del terreno arabile viene utilizzato per la coltivazione di cereali ad uso zootecnico piuttosto che per cereali destinati all'alimentazione umana.

I ricchi del pianeta consumano carne bovina e suina, pollame e altri di tipi di bestiame, tutti nutriti con foraggio, mentre i poveri muoiono di fame.
Oggi, oltre il 70% del grano prodotto negli Stati Uniti è destinato all'allevamento del bestiame, in gran parte bovino.

I bovini sono fra i convertitori di alimenti meno efficienti: solo l'11 percento di foraggio assunto dal manzo diventa effettivamente parte del suo corpo; il resto viene bruciato come energia nel processo di conversione, oppure assimilato per mantenere le normali funzioni corporee, oppure assorbito da parti del corpo che non sono commestibili, ad esempio la pelle o le ossa.
Quando un manzo di allevamento sarà pronto per il macello, avrà consumato 1.223 Kg di grano e peserà approssimativamente 475 Kg.

Il primo passo di ogni paese in via di sviluppo è incrementare e diversificare le forniture di carne.
Si inizia con l'allevamento di polli e la produzione delle uova (un modo veloce ed economico di produrre proteine non vegetali). Poi, si sale la "scala delle proteine" verso carne suina, latte, latticini, manzo nutrito al pascolo. In alcuni casi si arriva al manzo allevato con grano raffinato.

Nel 1984 l'Etiopia utilizzò parte dei suoi terreni agricoli per la produzione e l’esportazione, nel Regno Unito e in altri paesi europei, di cereali foraggieri destinati alla zootecnia. Questo causò la morte per fame di migliaia di persone.
Oggi milioni di acri di terra nel Terzo mondo vengono utilizzati esclusivamente per la produzione di mangime destinato all'allevamento del bestiame europeo.

La fame cronica contribuisce al 60% delle morti infantili e l'80% dei bambini che nel mondo soffrono la fame vive in paesi che di fatto generano un surplus alimentare che viene però per lo più prodotto sotto forma di mangime animale e che di conseguenza viene utilizzato solo da consumatori benestanti.

Il 36% della produzione mondiale di grano è consacrato all'allevamento del bestiame.
Nelle aree in via di sviluppo, dal 1950 ad oggi, la quota-parte di grano destinata alla zootecnia è triplicata.
Ora supera il 21% del totale di grano prodotto.

La percentuale di grano da allevamento dal 1960 ad oggi in

CINA: aumento dall'8% al 26%

MESSICO:
aumento dal 5% al 45%

EGITTO:
aumento dal 3% al 31%

THAILANDIA: aumento dall'1% al 30%


Secondo il Who (World Health Organization)
Nel mondo circa 20 milioni di persone l'anno muoiono di fame e di malattie collegate mentre il 18 % della popolazione dell'intero globo è obesa.


Oggi milioni di ricchi consumatori dei paesi industrializzati muoiono a causa di malattie legate all'abbondanza di cibo e ad una eccessiva assunzione di grassi animali.

USA
300 mila americani ogni anno muoiono prematuramente a causa di problemi di sovrappeso.
Il 61% degli americani adulti è in soprappeso.

EUROPA
In Europa, oltre la metà della popolazione adulta fra i 35 e i 65 anni ha un peso superiore al normale.
Nel Regno Unito il 51% della popolazione è in soprappeso.
In Germania si registra un eccedenza di peso nel 50% degli individui.

PAESI IN VIA DI SVILUPPO
Anche nei paesi in via di sviluppo il numero degli obesi va velocemente crescendo.


DEFINIZIONI

La malnutrizione:
un termine dal vasto significato, per descrivere una gamma di circostanze che ostacolano la buona salute, causato dal cibo che consumiamo quando è inadeguato o non bilanciato, oppure dal suo scarso assorbimento. Si riferisce sia alla sottonutrizione che all’ ipernutrizione – condizioni di privazione o di eccesso.


La sottonutrizione:
il risultato di un prolungato, basso livello di cibo consumato e/o di basso assorbimento dello stesso cibo. Generalmente applicato a definire la carenza di energia ( o di proteine ed energia), ma può anche riferirsi alla carenza di vitamine e minerali causata dall’incapacità dell’organismo di mantenere queste sostanze nutritive.


La sottoalimentazione:
La condizione delle persone alle quali l’assorbimento del cibo fornisce meno del minimo del loro fabbisogno energetico. Gli individui nei quali l’assorbimento del cibo scende costantemente al di sotto del loro fabbisogno energetico, e quindi sono considerati in uno stato di sottoalimentazione.


La sottoalimentazione cronica:
Coloro i quali hanno un assorbimento energetico stimato annuo, sceso al di sotto della quantità richiesta per mantenere il peso corporeo e sopportare un’attività leggera.


La carenza micronutritiva:
Mancanza di vitamine e minerali essenziali che risulta da un non bilanciato assorbimento del cibo e da problemi specifici dell’assorbimento del cibo consumato.


La malnutrizione micronutritiva:
Si riferisce ai disturbi (disfunzioni) da carenza di vitamine e minerali. Spesso si presenta come parte di una sottonutrizione generale dovuta principalmente all’inadeguato generale assorbimento del cibo (attraverso un povero accesso ai cibi che sono buone fonti di queste sostanze nutritive o povere abitudini dietetiche).


L’ipernutrizione:
Risultato di un eccessivo assorbimento del cibo in relazione al fabbisogno energetico.


Fabbisogno energetico:
E’ determinato dalle dimensioni corporee, dal livello di attività e dalle condizioni fisiologiche quali la malattia, l’infezione, la gravidanza e l’allattamento.


Sicurezza alimentare:
Esiste quando tutte le persone, in ogni istante di tempo, hanno un accesso sia fisico che economico, a cibo che sia sufficiente, sicuro e nutriente e che soddisfi le loro esigenze dietetiche per una vita attiva e sana.


Insicurezza alimentare:
Esiste quando a tutte le persone manca l’accesso a quantità sufficiente di alimento sicuro e nutriente, e quindi non consumano abbastanza per una vita attiva e sana. Questo è dovuto all’indisponibilità di cibo, di potere d’acquisto inadeguato, o di utilizzazione inadeguata a livello familiare.




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