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Vie di somministrazione: Parenterali

VIE PARENTERALI
La somministrazione per via parenterale rappresenta una alternativa alla via enterale, ed è effettuata utilizzando dispositivi come aghi e siringhe.
L'iniezione è l'introduzione mediante ago e siringa di un medicamento in una cavità o in un tessuto dell'organismo.
Gli infermieri somministrano farmaci parenterali per via sottocutanea, intramuscolare, endovenosa.

Siringhe
Per somministrare questi farmaci gli infermieri si servono di dispositivi per iniezione, le siringhe sono composte da:

- punta (che si collega all’ago) chiamata anche beccuccio
- l’ago con punta a becco di flauto, composto da un cono che si collega alla punta della siringa
- il cilindro o la parte esterna in cui sono riportate le scale di misura e lo stantuffo che si introduce nel cilindro.


Ovviamente la grandezza della siringa e dell’ago cambia in base alla forma e il materiale.

La siringa standard o chiamata anche ipodermica è prodotta in misura da 2, 2,5 e 3 ml.
Esse in genere presentano sul cilindro due scale di misurazione :
-quella in millilitri che viene normalmente usata
-quella minima viene usata per quantità più piccole.


Le siringhe da insulina sono simili alle siringhe ipodermiche ma hanno una scala di misura speciale creata per l’insulina e graduata a 40 unità

Gli aghi sono costruiti in acciaio inossidabile, e sono ormai tutti monouso, l’ago presenta tre parti visibili:
- la base che si collega alla siringa chiamata anche cono
- la cannula o condotto che si collega alla punta
- il cono che è la parte inclinata della punta dell’ago

Gli aghi per iniezione presentano tre caratteristiche variabili:
- punta a becco di clarino (il cono dell’ago può essere corto o lungo)
- lunghezza della cannula (varia da 4 a 5 cm)
- il gauge della cannula (può variare da 18 a 30; più grande è il numero del gauge minore è il diametro).


Via sottocutanea

L'iniezione sottocutanea consistono nell'introduzione di un farmaco nel tessuto sottocutaneo o ipoderma.

L'assorbimento del farmaco dipende da:
-vascolarizzazione della sede
-ionizzazione e liposolubilità del farmaco
-quantità di farmaco
-osmolarità della soluzione


Per eseguire una iniezione sottocutanea l’ago deve essere introdotto nella cute con una angolazione di 45°.
Quando gli aghi a disposizione sono corti rispetto allo spessore del tessuto adiposo è consigliata anche l’introduzione a 90° e la cute deve essere sollevata in modo da formare una plica cutanea così da allontanare il tessuto adiposo dal muscolo sottostante (quantità massima 2ml).


Le zone da preferire per questo tipo di terapia sono:
- la zona addominale
- la zona deltoidea
- la faccia anteriore e laterale della coscia
- la zona retroscapolare





Materiale
-sacchetto porta rifiuti
- vassoio
- siringhe e aghi
- cotone e antisettico
- contenitore per smaltimento aghi

Atti pre-procedura
- preparare e controllare la scheda di terapia
- preparare il materiale
- lavare le mani
- identificare il paziente e confrontare i dati con la scheda di terapia
- spiegare fasi e motivazioni della procedura
- invitare la persona a scoprire la parte
- valutare la sede di iniezione scelta

Procedura
- effettuare l’antisepsi della cute
- sollevare la cute formando una plica
- inserire l’ago sottocute con un angolo di 45°
- iniettare lentamente il farmaco
- estrarre rapidamente l’ago e appoggiare sulla parte un batuffolo esercitando una lieve pressione

Atto post-procedura
- smaltire il materiale utilizzato
- lavare le mani
- registrare l'avvenuta somministrazione



Via intramuscolare
L'iniezione intramuscolare consistono nell'introduzione di un farmaco nel tessuto muscolare.

Questa procedura viene utilizzata per ottenere un rapido effetto del farmaco.
Le sedi utilizzate per l’iniezione intramuscolare sono: dorsoglutea, ventroglutea, deltoidea, vastolaterale, e retto femorale.



Dorsoglutea: parte laterale superiore del gluteo


Tracciare una linea immaginaria tra la spina illiaca e il grande trocantere del femore, l’iniezione deve essere praticata nella zona superiore laterale al punto mediano di questa linea.
Adulti anziani e bambini quando il muscolo è già sviluppato
Non iniettare più 4-5 ml
Posizione: prona con gli alluci ruotati internamente oppure posizione laterale destra o sinistra con l’arto non appoggiato sul piano del letto



Vetroglutea: Muscolo gluteo medio e piccolo


La sede è localizzabile in un triangolo rovesciato che si trova tra la cresta illiaca la spina illiaca anterosuperiore ed il grande trocantere.
Adulti e anziani :Non iniettare più di 4-5 ml
Posizione: supina seduta o laterale






Deltoidea: muscolo deltoide


La sede si trova palpando il processo dell’acromion scendendo di 3-4 cm
Adulti anziani e bambini: Non iniettare più di 1-2 ml
Posizione: seduta con braccio flesso e appoggiato sul torace







Vasto laterale: muscolo vasto laterale


La sede si trova nel terzo medio del muscolo,lungo la parte anterolaterale della coscia tra il grande trocantere ed il condilo laterale.
Bambini e adulti: Nei bambini sotto i 3 anni non superare 1 ml, fino ai 13 anni non più di 2 ml nell’adulto non superare 3-5 ml
Posizione: seduta o supina





Retto femorale: muscolo retto femorale


La sede è localizzata tra la patella e la cresta illiaca superiore nella zona mediale anteriore della coscia
Sede di elezione per i bambini di età inferiore ai tre anni
Nei bambini sotto i tre anni non superare 1 ml fino ai 13 anni non superare 2 ml nell’adulto non superare 3-5 ml
Posizione: seduta o supina

Materiale
- vassoio
- flaconi e fiale dei farmaci
- siringhe e aghi
- cotone e antisettico
- sacchetto per i rifiuti
- contenitore rigido per aghi

Atti pre-procedura

- preparare e controllare la scheda di terapia
- preparare il materiale
- lavare le mani
- identificare il paziente e confrontare i dati con la scheda di terapia
- spiegare fasi e motivazioni della procedura
- invitare la persona a scoprire la parte
- valutare la sede di iniezione scelta

Procedura
-aspirare il farmaco o il solvente e ricostruirlo in un’altra fiale
-scegliere la siringa e l’ago adatti alla quantità di farmaco
-durante la preparazione alzare sempre la siringa e la fiala all’altezza degli occhi
-procedere all’antisepsi della cute comprendendo un’area di 4-5 cm con movimenti a spirale dal centro verso l’esterno oppure verticali dall’alto verso il basso
-tendere la cute e introdurre l’ago con un angolo di 90°
-quando l’ago è inserito retrarre leggermente lo stantuffo
-iniettare lentamente la soluzione
-al termine dell’iniezione attendere 10 secondi prima di estrarre l’ago e applicare un batuffolo di cotone sulla parte esercitando una leggera pressione

Atto post-procedura
- smaltire il materiale utilizzato
- lavare le mani
- registrare l'avvenuta somministrazione


Via endovenosa

Questo atto consiste nell’introduzione di soluzioni contenenti farmaci, sostanze nutritive o emoderivati per via venosa a scopo terapeutico e/o nutrizionale.

Si somministrano sostanze per via venosa in:
- situazioni di emergenza in cui è necessario somministrare ingenti quantitativi di liquidi o in cui sia necessario un effetto farmacologico rapido.
- impossibilità della persona di assumere medicinali per Os.
- somministrazione di emoderivati.

La somministrazione per via endovenosa può essere effettuata:

- per un breve periodo di tempo mediante un accesso venoso periferico
Il termine accesso venoso periferico indica l’introduzione in una vena periferica (superficiale) degli arti superiori questo accesso si usa per infusioni di breve durata o somministrazioni di farmaci in bolo.
Nella scelta della vena bisogna ricordare che le vene delle mani sono meno soggette a flebiti.


- per un periodo più lungo mediante un accesso venoso centrale.
Il termine accesso venoso centrale indica l’inserimento di un catetere in una vena profonda, giugulare interna, succlavia, femorale, per un periodo di tempo più lungo. I CVC vengono introdotti in tutti quei casi in cui: - si prevede terapie endovenose prolungate - nutrizioni parenterali - somministrazioni di farmaci irritanti per le vene periferiche - indisponibilità di vene periferiche - terapia emodialitica.

L’introduzione di sostanze terapeutiche per via endovenosa può avvenire per due modalità:
- In bolo (consiste nell’introduzione in vena di un farmaco per 3 minuti circa)
- Infusione continua (consiste nell’infusione in un determinato periodo di tempo di soluzioni di diversa natura in flaconi da 100 a 2000 ml).

Per quanto riguarda la concentrazione le soluzioni possono essere suddivise in:

Cristalloidi: questo tipo di soluzioni si possono dividere in:

isotoniche:
non alterano l’osmoralità sierica e lasciano immodificati i compartimenti interstiziali e intercellulari, ad es. la soluzione fisiologica
ipotoniche: abbassano l’osmoralità sierica provocando il movimento dei liquidi dai vasi sanguigni alle cellule e allo spazio interstiziale ad es. la soluzione glucosata
ipertoniche: aumentano l’osmoralità sierica provocando il movimento dei liquidi dalle cellule allo spazio interstiziale a quello vascolare, ad esempio Na-Cl

Colloidi: questo tipo di soluzioni sono costituite da macromolecole con elevato peso molecolare e richiamano liquidi nello sazio intravascolare ad es. il destrato, le gelatine, l’albumina.

A tutte le soluzioni possono essere aggiunti farmaci o sali a seconda della prescizione medica.

Al flacone o alla sacca viene connesso un deflussore che lo collega con il catetere, esso è costituito da un puntale, il quale perfora il diaframma del flacone, una camera di gocciolamento, un tubo e un raccordo in materiale plastico per connetterlo al catetere venoso.

La durata e la modalità dell’infusione può variare notevolmente, tale velocità può essere controllata mediante l’utilizzo di regolatori di flusso che consentono di calcolare la velocità in gocce minuto o in millilitri l’ora.

Un sistema di regolazione è dato dalle pompe infusionali che permettono il mantenimento del flusso grazie al sistema elettronico di funzionamento che regola la progressione del liquido.
Oppure attraverso degli strumenti molto pratici chiamati Dialflow

Per calcolare la velocità infusionale servono i seguenti dati:
- numero di gocce per millilitro (nei comuni deflussori è di 20 gtt/min, altrimenti si può verificare sulla confezione deflussore)
- quantità di liquidi da infondere
- tempo in cui devono essere infusi

soluzione tot in ml x numero di gtt x ml: tempo totale dell’infusione in minuti

per esempio: se è prescritta la somministrazione in 12h di 1500 ml di una soluzione con deflussore standard occorrerà trasformare le ore in minuti (12x60=720 min) e procedere al seguente calcolo: 1500x20/720=42 quindi la soluzione per essere infusa nel tempo stabilito dovrà scendere a una velocità di 42 gtt/min.

Aghi cannula o cateteri venosi

Gli aghi cannula sono costituiti da:
- un catetere in materiale biocompatibile
- un cono di raccolta
- ago metallico utilizzato come mandrino
- alette laterali per agevolare la presa e il fissaggio
- diametro varia da 18 a 22 gauge, con lunghezza da 2 a 5 cm



Procedura per l’introduzione di sostanze terapeutiche con catetere venoso periferico
Questo atto consiste nell'introdurre sostanze terapeutiche mediante, ago cannula in una vena superficiale degli arti.

Materiale
- carrello o vassoio
- guanti
- laccio emostatico
- batuffoli di cotone e antisettico
- aghi cannula di varia misura
- flacone o sacca per la terapia
- cerotto
- sistemi di raccordo per infusione
- garze sterili
- contenitore per rifiuti

Atto pre-procedura
- controllare e preparare la scheda per la terapia
- preparare il materiale
- informare il paziente sulla procedura e valutare il grado di collaborazione
- valutare le caratteristiche della vena scelta:
vene arti superiori: cefalica, basilica, mediana, radiale, metacarpali dorsali
vene arti inferiori: metatarsiali
- lavare le mani con detergente antisettico

Procedura
- indossare i guanti
- disinfettare la cute
- tendere la cute verso il basso, usando la mano non dominante
- introdurre l’ago con una inclinazione iniziale di 45° che si dovrà ridurre a 15°
- far avanzare l’ago nella vena continuando a ridurre l’angolazione
-osservare l’esito dell’introduzione attraverso la presenza di sangue nella camera di reflusso
- avanzare con il catetere e man mano astraendo il mandrino, senza rimuoverlo totalmente
- togliere il laccio emostatico
- fissare l'ago con il cerotto
- sfilare il mandrino mantenendo pressione a monte del punto di inserzione del catetere, per temporanea occlusione della vena
- raccordare il deflussore e iniziare l'infusione
- completare il fissaggio dell'ago e del deflussore
- togliere i guanti

Atto post-procedura
- smaltire il materiale utilizzato
- lavare le mani
- registrare l'avvenuta somministrazione


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