Il nodo seno atriale modifica il ritmo cardiaco in modo tale che il cuore corrisponda adeguatamente alle varie esigenze dell'organismo, così ad esempio, accelera durante l'esercizio fisico o decelera durante il riposo.
RITMO
E' la cadenza dei battiti che può essere regolare o irregolare.
Quando il ritmo è:
- Regolare si parla anche di ritmo sinusale (dal latino sinus, che identifica il nodo seno-atriale, da dove origina l'eccitazione del cuore)
- Irregolare si parla di aritmia, che può essere ipercinetica (se il cuore tende ad aumentare il numero dei suoi battiti irregolari con la presenza di extrasistoli) o ipocinetica.
Quando lo stimolo elettrico origina da segna passi anomali, diversi dal nodo del seno, viene chiamato extrasistole, oppure quando non si estingue ma continua ad essere veicolato all'interno del cuore, abbiamo le tachicardie (o aritmie da battito cardiaco "accelerato", classificate come aritmie "ipercinetiche"), che vengono dette sopraventricolari o ventricolari a seconda della parte del cuore in cui si localizzano.
Quando lo stimolo elettrico ha difficoltà ad avere origine dal nodo del seno oppure a transitare attraverso il nodo atrioventricolare per giungere ai ventricoli, si verificano le aritmie da battito cardiaco "rallentato" (aritmie "ipocinetiche") come i blocchi della conduzione cardiaca ( senoatriale, atrioventricolare, intraventricolare o di branca).
Il cuore svolge la sua funzione di pompa contraendosi ritmicamente a una frequenza di circa 60/80 volte al minuto: tutte le condizioni nelle quali il ritmo, la regolarità, la frequenza di queste contrazioni sono alterate vengono definite aritmie.
Le aritmie sono alterazioni del ritmo normale del cuore che si evidenziano, abitualmente, attraverso un'alterazione del battito del polso.
La frequenza cardiaca varia "normalmente" in condizioni fisiologiche particolari, aumenta durante l'esercizio fisico e diminuisce durante il sonno.
Si considerano nella norma variazioni del ritmo cardiaco da 60 a 100 battiti per minuto (bpm).
Normale ritmo sinusale
Per aritmia si intende qualsiasi ritmo al di fuori del ritmo sinusale regolare, normalmente condotto ai ventricoli.
L’ECG è un esame fondamentale per la diagnosi e lo studio di ogni tipo di aritmia.
L’aritmia può derivare da un’alterazione della formazione o della conduzione dell’impulso.
ARITMIE
Principali aritmie derivate dal nodo del seno
- Tachicardia sinusale
ritmo sinusale eccedente 100 bpm.
- Bradicardia sinusale
ritmo sinusale di frequenza inferiore a 60 bpm.
- Aritmia sinusale
aritmicità dell’attività sinusale (legata o meno alle fasi del respiro).
Principali aritmie con origine atriale
- Extrasistoli atriali
depolarizzazioni atriali premature rispetto al ritmo di base
- Tachicardia atriale ectopica
attività automatica atriale esaltata, in sede diversa dal nodo del seno usurpato del comando dell’attività elettrica cardiaca.
- Flutter atriale
aritmia dovuta ad un macrorientro dell’impulso all’interno dell’atrio (si manifesta graficamente con una regolare successione di atriogrammi ad alta frequenza.
- Fibrillazione atriale
aritmia con attività atriale rapida e caotica (graficamente: serie di onde di basso voltaggio, di ampiezza e morfologia variabile).
Aritmia che origina dalla giunzione atrio ventricolare
- Tachicardia reciprocamente giunzionale:
sostenuta da un rientro che avviene all’interno del nodo AV e di parti attigue della muscolatura striale.
Sindrome di Wolff-Parkinson-White
Aritmia dovuta a vie accessorie (fascio di Kent) che mettono in comunicazione diretta, dal punto di vista elettrico, atrio e ventricolo inibendo le normali vie di conduzione con attivazione in anticipo di porzioni di muscolatura ventricolare.
Principali aritmie con origine ventricolare
- Extrasistoli ventricolari
depolarizzazioni premature con origine nel ventricolo.
- Tachicardia ventricolare
aritmia impegnativa (graficamente: ventricologrammi larghi a genesi ventricolare).
- Flutter ventricolare
solitamente produce arresto cardiaco (graficamente: successione rapidissima di ventricologrammi larghi).
- Fibrillazione ventricolare
assenza di attività elettrica organizzata (produce sempre circolatorio).
Blocchi
Ritardi o interruzioni (totali o parziali) della conduzione dell’impulso dal nodo del seno alle cellule ventricolari. Possono essere blocchi: seno-atriali, intra-atriali, atrio-ventricolari, intraventricolari.
RIEPILOGO SCHEMATICO
RITMO
E' la cadenza dei battiti che può essere regolare o irregolare.
Quando il ritmo è:
- Regolare si parla anche di ritmo sinusale (dal latino sinus, che identifica il nodo seno-atriale, da dove origina l'eccitazione del cuore)
- Irregolare si parla di aritmia, che può essere ipercinetica (se il cuore tende ad aumentare il numero dei suoi battiti irregolari con la presenza di extrasistoli) o ipocinetica.
Quando lo stimolo elettrico origina da segna passi anomali, diversi dal nodo del seno, viene chiamato extrasistole, oppure quando non si estingue ma continua ad essere veicolato all'interno del cuore, abbiamo le tachicardie (o aritmie da battito cardiaco "accelerato", classificate come aritmie "ipercinetiche"), che vengono dette sopraventricolari o ventricolari a seconda della parte del cuore in cui si localizzano.
Quando lo stimolo elettrico ha difficoltà ad avere origine dal nodo del seno oppure a transitare attraverso il nodo atrioventricolare per giungere ai ventricoli, si verificano le aritmie da battito cardiaco "rallentato" (aritmie "ipocinetiche") come i blocchi della conduzione cardiaca ( senoatriale, atrioventricolare, intraventricolare o di branca).
Il cuore svolge la sua funzione di pompa contraendosi ritmicamente a una frequenza di circa 60/80 volte al minuto: tutte le condizioni nelle quali il ritmo, la regolarità, la frequenza di queste contrazioni sono alterate vengono definite aritmie.
Le aritmie sono alterazioni del ritmo normale del cuore che si evidenziano, abitualmente, attraverso un'alterazione del battito del polso.
La frequenza cardiaca varia "normalmente" in condizioni fisiologiche particolari, aumenta durante l'esercizio fisico e diminuisce durante il sonno.
Si considerano nella norma variazioni del ritmo cardiaco da 60 a 100 battiti per minuto (bpm).
Normale ritmo sinusale
Per aritmia si intende qualsiasi ritmo al di fuori del ritmo sinusale regolare, normalmente condotto ai ventricoli.
L’ECG è un esame fondamentale per la diagnosi e lo studio di ogni tipo di aritmia.
L’aritmia può derivare da un’alterazione della formazione o della conduzione dell’impulso.
ARITMIE
- Tachicardie (battiti cardiaci accelerati) o tachiaritmie (oltre ad essere accelerati i battiti sono anche irregolari nel tempo)
- Bradicardie (battiti cardiaci rallentati) o bradiaritmie (oltre ad essere rallentati i battiti sono anche irregolari nel tempo)
Principali aritmie derivate dal nodo del seno
- Tachicardia sinusale
ritmo sinusale eccedente 100 bpm.
- Bradicardia sinusale
ritmo sinusale di frequenza inferiore a 60 bpm.
- Aritmia sinusale
aritmicità dell’attività sinusale (legata o meno alle fasi del respiro).
Principali aritmie con origine atriale
- Extrasistoli atriali
depolarizzazioni atriali premature rispetto al ritmo di base
- Tachicardia atriale ectopica
attività automatica atriale esaltata, in sede diversa dal nodo del seno usurpato del comando dell’attività elettrica cardiaca.
- Flutter atriale
aritmia dovuta ad un macrorientro dell’impulso all’interno dell’atrio (si manifesta graficamente con una regolare successione di atriogrammi ad alta frequenza.
- Fibrillazione atriale
aritmia con attività atriale rapida e caotica (graficamente: serie di onde di basso voltaggio, di ampiezza e morfologia variabile).
Aritmia che origina dalla giunzione atrio ventricolare
- Tachicardia reciprocamente giunzionale:
sostenuta da un rientro che avviene all’interno del nodo AV e di parti attigue della muscolatura striale.
Sindrome di Wolff-Parkinson-White
Aritmia dovuta a vie accessorie (fascio di Kent) che mettono in comunicazione diretta, dal punto di vista elettrico, atrio e ventricolo inibendo le normali vie di conduzione con attivazione in anticipo di porzioni di muscolatura ventricolare.
Principali aritmie con origine ventricolare
- Extrasistoli ventricolari
depolarizzazioni premature con origine nel ventricolo.
- Tachicardia ventricolare
aritmia impegnativa (graficamente: ventricologrammi larghi a genesi ventricolare).
- Flutter ventricolare
solitamente produce arresto cardiaco (graficamente: successione rapidissima di ventricologrammi larghi).
- Fibrillazione ventricolare
assenza di attività elettrica organizzata (produce sempre circolatorio).
Blocchi
Ritardi o interruzioni (totali o parziali) della conduzione dell’impulso dal nodo del seno alle cellule ventricolari. Possono essere blocchi: seno-atriali, intra-atriali, atrio-ventricolari, intraventricolari.
RIEPILOGO SCHEMATICO
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