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Dermatiti

Infiammazione cutanea superficiale, caratterizzata istologicamente da edema dell'epidermide e clinicamente da lesioni vescicolose (in fase acuta), eritema scarsamente delimitato, edema, trasudato, croste, squame, solitamente pruriginosa e a volte con lichenificazione da grattamento o sfregamento.


Dermatite Da Contatto
Infiammazione acuta o cronica, spesso asimmetrica o di forma anomala, prodotta da sostanze a contatto con la cute e che determinano tossicità (agenti irritanti) o reazioni allergiche.

Eziologia

La dermatite da contatto può essere determinata da un originario agente chimico irritante o da un allergene.
Le sostanze irritanti sono in grado di svolgere un'azione dannosa su cute normale o su una dermatite già esistente.
I meccanismi patogenetici sono differenti a secondo dell'agente irritante che provoca il danno cutaneo. Per esempio, i detergenti attivano i cheratinociti, provocando la liberazione di citochine infiammatorie.
I pazienti possono sensibilizzarsi verso sostanze che hanno usato per anni o farmaci in terapia per la loro dermatosi, sviluppando così una dermatite allergica da contatto.
Gli allergeni vengono catturati dalle cellule di Langherhans (una piccola sottopopolazione di cellule epidermiche), che provvedono a presentarli ai linfociti T. Le citochine rilasciate dai cheratinociti e dalle cellule di Langerhans possono inoltre contribuire all'induzione della sensibilizzazione.
I componenti dei farmaci ad uso topico costituiscono la causa più frequente di fenomeni allergici da contatto Altre sostanze normalmente responsabili sono le piante, i preparati utilizzati nell'industria dell'abbigliamento, nella manifattura delle scarpe, i componenti metallici, le tinture e i cosmetici.
Molti prodotti di uso industriale possono provocare dermatite professionale. La sensibilità alla gomma o al lattice dei guanti è un problema specifico di molte professioni sanitarie. La sensibilità al lattice dei preservativi può precluderne l'utilizzo in alcuni uomini.

Sintomi, segni e decorso
La dermatite da contatto spazia da un eritema transitorio a un edema accentuato con formazione di bolle; sono spesso presenti prurito e vescicolazione. Può essere interessato qualsiasi distretto cutaneo esposto a sostanze irritanti o sensibilizzanti (incluse quelle volatili). Caratteristicamente, la dermatite è limitata alla zona di contatto, ma con il tempo può estendersi.
Il decorso è variabile. Se la causa viene rimossa, l'eritema scompare in pochi giorni o qualche settimana e le bolle si asciugano. Le bolle e le vescicole possono rompersi, così il materiale può trasudare e formare croste. Se l'infiammazione recede, si ha desquamazione e temporaneo ispessimento della cute. La dermatite può persistere sia per il ripertersi dell'esposizione all'agente causale che per l'insorgenza di complicanze.

Diagnosi
La dermatite da contatto può essere clinicamente simile ad altre dermatiti. Caratteristiche modificazioni cutanee e una storia di precedente esposizione all'agente causale possono facilitare la diagnosi, benché la conferma necessiti comunque di un'esauriente anamnesi e di un attento patch-test.
È utile per la diagnosi conoscere le caratteristiche delle sostanze irritanti o degli allergeni topici e la distribuzione delle lesioni provocate. La sede iniziale di comparsa delle lesioni è una indicazione importante.

Terapia
Ogni trattamento risulta inefficace se l'agente responsabile non viene identificato e allontanato.
Nelle dermatiti in fase acuta, possono essere utilizzate garze o sottili bende inumidite con acqua da applicare sulle lesioni (per circa 30 min, da 4 a 6 volte/die), in quanto lenitive e rinfrescanti.
Le vescicole possono essere drenate fino a tre volte/die, ma senza rimuoverne il tetto. Nelle forme estese e in quelle localizzate con intensa infiammazione al volto, possono essere somministrati corticosteroidi orali per una durata di 7-14 giorni.
C’è da fare una distinzione tra le dermatiti da contatto che sono:
- DIC (è di tipo irritativo viene per contatto diretto con agente irritativo)
- DAC (è vera e propria da contatto)



Dermatite Atopica
Infiammazione superficiale della cute, cronica e pruriginosa, frequentemente correlata a storia familiare o personale di malattie allergiche

Eziologia
La suscettibilità è di origine genetica, ma la patologia viene indotta da vari agenti e fattori ambientali. Molti allergeni inalanti e alimentari evocano, mediante scarificazione o test intradermico, reazioni di tipo orticarioide e infiammatorio generalmente poco rilevanti; la sospensione, in genere, non causa la remissione, se non talvolta, nei giovani pazienti. I pazienti con dermatite atopica mostrano abitualmente un livello sierico di reagine (IgE) anticorpali molto elevato.

Sintomi, segni e decorso
La dermatite atopica esordisce a volte già nei primi mesi di vita, con eritema, essudazione, lesioni crostose al viso, al cuoio capelluto, alle estremità e nella zona sottostante il pannolino. Nella seconda infanzia e negli adulti, la dermatite atopica diventa più localizzata e cronica, con tipiche lesioni lichenificate, eritematose, localizzate nelle fosse antecubitale e poplitea e su collo, polsi e palpebre. Il decorso è imprevedibile. Sebbene questa dermatite migliori spesso all'età di 3 o 4 anni, le esacerbazioni sono comuni durante l'infanzia, l'adolescenza e l'età adulta.
Il prurito è costante e il grattamento e lo sfregamento che ne conseguono, instaurano un circolo vizioso caratterizzato da prurito-grattamento-eruzione-nuovo prurito.

Complicanze
I pazienti affetti da molti anni da dermatite atopica, possono sviluppare cataratte nel secondo o terzo decennio di vita. L'herpes simplex può talvolta indurre un'eruzione vescicolare generalizzata, dolente, a volte accompagnata, nei pazienti atopici, da una grave forma febbrile (eczema erpetico).
Gli acari della polvere, la tappezzeria e i tappeti possono esacerbare la dermatite atopica.

Diagnosi
La diagnosi si basa sulla distribuzione e sulla durata delle lesioni e spesso su una storia familiare di atopia o sulla presenza di lesioni lichenificate. Poiché spesso è molto difficile effettuare una diagnosi differenziale con la dermatite seborroica infantile e con la dermatite da contatto a qualunque età, il medico deve esaminare accuratamente il paziente prima di porre la diagnosi definitiva. Inoltre, il medico deve essere cauto nel non attribuire tutti i successivi problemi cutanei alla diatesi atopica.

Terapia
Per quanto possibile, devono essere evitati contatti con agenti lesivi e farmaci topici. I corticosteroidi in crema o unguento, applicati tre volte al giorno, rappresentano una terapia tra le più efficaci. Poiché i corticosteroidi topici sono molto costosi, la terapia può essere integrata o alternata con vaselina bianca, oli vegetali idrogenati (olio da cucina), o vaselina idrogenata (a meno che il paziente sia allergico alla lanolina). Questi emollienti, associati alla terapia corticosteroidea, aiutano a idratare la cute, obiettivo importante del trattamento. Nei bambini, va evitato l'uso prolungato e diffuso di creme o unguenti corticosteroidei ad alta potenza, in quanto potrebbe portare a un blocco surrenalico.

Gli adulti possono trarre beneficio dal trattamento con radiazioni ultraviolette B, psoraleni più raggi ultravioletti A ad alta intensità.
Gli antiistaminici possono dare un certo sollievo, ma sono spesso sedativi.
L'uso dei cortisonici orali deve essere considerato l'ultima risorsa ma, se ne viene iniziata la somministrazione, sono consigliate 1-2 sett. di terapia.



Psoriasi
Malattia frequente, cronica e recidivante, caratterizzata da papule e placche di varia grandezza, ricoperte da squame argentee, ben delimitate e secche.

Sintomi e segni

L'inizio è di solito graduale. Il tipico decorso consiste in un alternarsi di remissioni ed esacerbazioni (talora acutissime) con una durata e una estensione molto variabili.
I fattori determinanti l'improvvisa manifestazione clinica includono il trauma locale e, occasionalmente, una irritazione, una grave ustione solare, una viremia, delle reazioni allergiche ai farmaci e interruzione di terapie sistemiche con corticosteroidi. Alcuni pazienti (specialmente i bambini) spesso hanno un'eruzione psoriasica dopo infezioni acute da streptococco b-emolitico di gruppo A.

La psoriasi generalmente colpisce il capillizio (comprese le regioni retroauricolari), le superfici estensorie degli arti (soprattutto gomiti e ginocchia), la zona sacrale, i glutei e il pene. Le unghie, le sopracciglia, la regione ombelicale, le ascelle, la regione ano-genitale possono anch'esse essere coinvolte. In alcuni casi la dermatosi assume un carattere generalizzato.

Le tipiche lesioni sono nettamente demarcate, variamente pruriginose, di forma ovoidale o circinata, di tipo eritemato-papuloso o a placche, ricoperte da squame spesse, argentee, micacee o traslucide e leggermente opalescenti.
La psoriasi eritrodermica (dermatite psoriasica esfoliativa) può essere refrattaria alla terapia. L'intera superficie cutanea ha uno sfondo eritematoso coperto da fini squame; le lesioni caratteristiche psoriasiche possono essere mascherate o del tutto assenti. Può portare a una debilitazione generale e alla necessità di ricovero ospedaliero.
La psoriasi pustolosa è una varietà caratterizzata dalla comparsa di pustole sterili su tutta la superficie cutanea o in sede palmo-plantare, in questa varietà possono mancare le tipiche lesioni psoriasiche.

Diagnosi
La psoriasi può essere confusa con la dermatite seborroica, con il carcinoma squamocellulare in situ, con la sifilide secondaria, con le dermatofitosi, con il lupus eritematoso cutaneo, con l'eczema, con il lichen ruber planus, con la pitiriasi rosea o con forme circoscritte di dermatite da grattamento (lichen simplex cronico). Comunque la diagnosi, anche con la semplice ispezione, risulta raramente difficoltosa; p. es., le lesioni con contorni netti, secchezza e facilità di scollamento e con l'aspetto delle larghe squame argentee, sono generalmente distinguibili dalla comune forfora grassa e dalle squame giallastre della dermatite seborroica.
Sebbene i risultati ottenuti con la biopsia delle classiche aree siano solitamente caratteristici, le lesioni atipiche presentano aspetti anomali tali da rendere l'esame bioptico poco utile; altre patologie cutanee possono avere aspetti istologici psoriasiformi, che rendono a volte equivoca o difficoltosa la diagnosi all'esame microscopico.

Prognosi e terapia
La prognosi dipende dalla estensione e dalla gravità dell'iniziale coinvolgimento del distretto cutaneo. In genere, più è precoce l'età d'insorgenza, maggiore sarà il livello di gravità.
In pazienti con un numero limitato di lesioni sarebbe auspicabile cominciare con l'utilizzo di farmaci più semplici quali lubrificanti, cheratolitici, corticosteroidi topici, derivati della vitamina D, antralina. L'esposizione alla luce solare risulta benefica, anche se talvolta piccole ustioni possono provocare esacerbazioni.



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