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Introduzione alla disciplina

La statistica è la tecnica che ha come scopo la conoscenza quantitativa dei fenomeni collettivi.
Aiuta a passare da una impressione qualitativa ad una valutazione quantitativa.



CENNI STORICI

Le prime statistiche moderne risalgono al XVII secolo.

Nel 1662 John Graunt svolge le prime analisi su mortalità e natalità, introducendo l'obbligo di segnalare la causa di morte.

A Londra, nel 1854, la mortalità per colera era alta, soprattutto nelle zone servite di acqua da compagnie che l'attingevano dal Tamigi in punti diversi.
Dall’analisi dei dati (agosto 1853 - gennaio 1854) John Snow dimostrò che il colera era trasmesso mediante l’acqua prelevata nelle zone più inquinate.



RUOLO DELLA STATISTICA NELLA METODOLOGIA DI RICERCA

Per la buona riuscita di uno studio bisogna "schematizzare" il problema mediante:
- La definizione del fenomeno
- La scelta delle caratteristiche interessanti
- L'individuazione del collettivo

Dopo la SCHEMATIZZAZIONE si procede allo studio di una intera popolazione o allo studio di un campione e in entrambi i casi la quantità delle conclusioni non può mai essere superiore a quella della raccolta dati (fase fondamentale della statistica).

Lo studio di una intera popolazione (statistica descrittiva) si basa su osservazione e descrizione. Mentre lo studio di un campione (statistica inferenziale) si basa su formulazione delle ipotesi, l'osservazione, la descrizione e l'induzione (descrivere un risultato e riportarlo sul campione studiato).

FASI DELLA STATISTICA:
- schematizzazione
- formulazione di ipotesi
- osservazione
- descrizione
- induzione


SUDDIVISIONE DEGLI STUDI STATISTICI
La prima distinzione è tra indagini ed esperimenti.

INDAGINI (STUDI OSSERVAZIONALI)
Nessun intervento diretto del ricercatore che si limita all'osservazione.
E' la “Natura” che sceglie per noi chi è esposto al fattore di interesse e chi no.
Tutto ciò che possiamo fare è cercare di formare gruppi il più possibile omogenei in quanto a fattori di disturbo noti (per esempio età e sesso).
Gli studi osservazionali possono essere descrittivi o analitici.

DESCRITTIVI
Volti ad ottenere stime (misure) della popolazione.

ANALITICI
Volti ad analizzare la relazione tre due o più fenomeni.
Possono essere:

- STUDI CASO CONTROLLO
Si confronta un gruppo di soggetti (CASI) colpiti dalla condizione in esame con un gruppo non colpito. Parte dall'osservazione della malattia.
Si basa su indagini retrospettive, quindi soggette ad errore, che permettono la valutazione di possibili fattori di rischio.

- STUDI DI COORTE
Si segue nel tempo un gruppo di soggetti scelti in base ad alcune caratteristiche e si confronta il gruppo di soggetti esposti ad un fattore con un gruppo di non esposti. Parte dall'osservazione dell'esposizione.
E' uno studio qualitativamente migliore rispetto al caso controllo ma richiede maggiori risorse economiche e di tempo.


ESPERIMENTI (STUDIO SPERIMENTALE)
Intervento diretto dello sperimentatore che pianifica gli interventi.
Questo tipo di studio (Clinical Trials) che tende a definire la relazione tra terapia e malattia, deve essere sottoposto all'approvazione del Comitato Etico.
In questo caso il ricercatore ha il pieno controllo sperimentale dei fattori di interesse. L’eliminazione di fattori di disturbo noti può essere evitata formando gruppi di materiale sperimentale il più omogenei possibile, mentre i fattori di disturbo non noti possono essere efficamente eliminati attraverso la randomizzazione (CRT = Clinical Trials Randomizzato).




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