Al tecnico compete:
- l’effettuazione del trattamento e il suo controllo durante tutta la durata della seduta
- l’aggiornamento delle registrazioni dei trattamenti
- il controllo dell’efficienza degli impianti e la loro predisposizione all’uso.
La preparazione al trattamento prevede:
1. Preparazione del sistema di immobilizzazione
2. Centraggio (TC-RMN-PET)
3. Treatment Planning
4. Set up e verifiche (corretto posizionamento del paziente)
5. Esecuzione del trattamento
Sistema di immobilizzazione
È necessario immobilizzare il paziente per porlo sempre nella stessa posizione durante i giorni previsti dal trattamento.
Presidi di immobilizzazione:
- Maschere termoplastiche
sono lamine di plastica rettangolari che riscaldate a 70° diventano deformabili potendo assumere la forma della testa, del collo, o delle spalle del paziente.
- Vac-lok
utilizzati per maggior parte dei distretti corporei sono cuscini contenenti polistirolo che vengono svuotati d’aria conservando la forma precisa del paziente, e rimanendo indeformabili. Hanno dimensioni variabili da 80 a 100 cm.
Centraggio
Il paziente dopo l’immobilizzazione è sottoposto a TC o RM o PET di centraggio per l’individuazione del volume bersaglio, le immagini ottenute saranno inviate al sistema di Treatment Planning (TPS) per il calcolo della distribuzione di dose.
È importante che il paziente esegua l’esame TC, nella posizione in cui sarà durante il trattamento, posizione che sarà registrata con segni impressi sulla pelle del paziente e sui sistemi di immobilizzazione.
1. Preparazione del sistema di immobilizzazione
2. Centraggio (TC-RMN-PET)
3. Treatment Planning
4. Set up e verifiche (corretto posizionamento del paziente)
5. Esecuzione del trattamento
Sistema di immobilizzazione
È necessario immobilizzare il paziente per porlo sempre nella stessa posizione durante i giorni previsti dal trattamento.
Presidi di immobilizzazione:
- Maschere termoplastiche
sono lamine di plastica rettangolari che riscaldate a 70° diventano deformabili potendo assumere la forma della testa, del collo, o delle spalle del paziente.
- Vac-lok
utilizzati per maggior parte dei distretti corporei sono cuscini contenenti polistirolo che vengono svuotati d’aria conservando la forma precisa del paziente, e rimanendo indeformabili. Hanno dimensioni variabili da 80 a 100 cm.
Centraggio
Il paziente dopo l’immobilizzazione è sottoposto a TC o RM o PET di centraggio per l’individuazione del volume bersaglio, le immagini ottenute saranno inviate al sistema di Treatment Planning (TPS) per il calcolo della distribuzione di dose.
È importante che il paziente esegua l’esame TC, nella posizione in cui sarà durante il trattamento, posizione che sarà registrata con segni impressi sulla pelle del paziente e sui sistemi di immobilizzazione.
Definizione del bersaglio
La pianificazione del volume bersaglio in RT è legata alla conoscenza clinica del:
- volume oncologicamente rilevante (CTV) Clinical Target Volume
- volume tumorale macroscopico (GTV) Gross Tumor Volume
- volume bersaglio pianificato (PTV) Planning Target Volume
L’insieme di GTV, CTV e PTV vengono definiti TV, cioè Volume di trattamento.
Oltre a far giungere la dose necessaria per inattivare la neoplasia, si deve tener conto dei danni da radiazione causati ai tessuti sani peritumorali e ai tessuti attraversati dal fascio di radiazione. Per questo motivo si potranno modificare le caratteristiche del fascio o con l’interposizione di filtri e split o variando l’energia del fascio o modificando la distanza tra fuoco e cute o moltiplicando il numero dei campi e la loro disposizione.
Maggiore sarà il numero dei campi e la loro disposizione, minore sarà la dose erogata ai tessuti che non necessitano di essere irradiati.
Si procederà quindi alla delimitazione delle aree che andranno protette; a tale scopo si potranno usare o sagome personalizzate da creare in officina o un collimatore multilamellare (multileaf).
Maggiore sarà il numero dei campi e la loro disposizione, minore sarà la dose erogata ai tessuti che non necessitano di essere irradiati.
Si procederà quindi alla delimitazione delle aree che andranno protette; a tale scopo si potranno usare o sagome personalizzate da creare in officina o un collimatore multilamellare (multileaf).
Protezione con sistemi multileaf
I collimatori multileaf, formati da lamelle in lega di Tungsteno sostituiscono la tradizionali sagome, dando la possibilità di creare campi irregolari adattabili alla forma delle strutture che si attornano alla massa da irradiare, proteggendole. Questi possono essere disposti sia esternamente che all’interno della testata, con movimento sia lineare sia lungo un arco.
I collimatori multileaf, formati da lamelle in lega di Tungsteno sostituiscono la tradizionali sagome, dando la possibilità di creare campi irregolari adattabili alla forma delle strutture che si attornano alla massa da irradiare, proteggendole. Questi possono essere disposti sia esternamente che all’interno della testata, con movimento sia lineare sia lungo un arco.
Treatment Planning
Le immagini TC ottenute, vengono inviate al sistema dei piani di trattamento dove il fisico con il medico elabora la dose da erogare, individua il volume bersaglio, stabilisce il numero dei campi, e l’energia necessaria.
Viene di seguito eseguita la fase di set-up (simulazione) e la verifica radiologica, all’acceleratore.
Viene di seguito eseguita la fase di set-up (simulazione) e la verifica radiologica, all’acceleratore.
Set-up e verifica
La simulazione si basa sull’utilizzo di apposite apparecchiature dedicate chiamate simulatori universali. Nel corso della simulazione devono essere definiti tutti i parametri riguardanti il posizionamento del paziente sul lettino, la grandezza dei campi di ingresso delle radiazioni, l’inclinazione del gantry, la rotazione del collimatore, l’uso di protezioni fisse o sagomate, la distanza fuoco pelle e isocentro, il controllo radiografico del volume bersaglio.
Il controllo viene eseguito mediante delle immagini radiologiche eseguite sull’acceleratore, con l’utilizzo di accessori integrati nell’apparecchio come il sistema Portal Vision, o l’EPID (Electronic Portal Imaging Device).
Se le immagini ottenute corrispondono a quelle digitalmente ricostruite ottenute dalla TC di centraggio (DDR), il fisico fornisce al tecnico dei parametri per il corretto posizionamento del paziente. Andranno in seguito tatuati sul paziente i punti di ingresso dei campi, nonché i punti di allineamento dei laser di centraggio.
Il controllo viene eseguito mediante delle immagini radiologiche eseguite sull’acceleratore, con l’utilizzo di accessori integrati nell’apparecchio come il sistema Portal Vision, o l’EPID (Electronic Portal Imaging Device).
Se le immagini ottenute corrispondono a quelle digitalmente ricostruite ottenute dalla TC di centraggio (DDR), il fisico fornisce al tecnico dei parametri per il corretto posizionamento del paziente. Andranno in seguito tatuati sul paziente i punti di ingresso dei campi, nonché i punti di allineamento dei laser di centraggio.
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