Hanno effetti non proliferativi, in quanto impediscono alle cellule di duplicarsi agendo sul loro patrimonio genetico.
I fotoni o gli elettroni o le particelle interagiscono direttamente con la molecola di DNA, ionizzandola e rendendola suscettibile di modificazioni fisiche temporanee o permanenti.
Quindi l’utilizzo di tali energie deve
a dose di 6-8 mGy e che ognuno di noi riceve una media di 2,4 mGy da radiazioni naturali.
Il LET è energia lineare di trasferimento (cioè energia rilasciata dalla radiazione per unità di lunghezza).
RADIOTERAPIA A FASCI ESTERNI
La radioterapia a fasci esterni si basa sull’utilizzo di un fascio di radiazioni prodotte da sorgenti situate fuori del paziente, e viene utilizzata sia con radiazioni fotoniche di alta energia, sia con l’utilizzo di elettroni veloci.
Roetgen X e Cobalto γ sono quasi in dismissione, sostituiti da acceleratori lineari che utilizzano RX ed e- (elettroni).
Gli elettroni hanno una diffusione della dose differente dai RX, poiché scaricano velocemente la dose in superficie e dunque vengono utilizzati per irradiare tessuti superficiali, risparmiando così quelli più profondi. Gli elettroni infatti hanno LET maggiore.
Fenomeno del Build – Up
Quando la radiazione colpisce un corpo materiale, la quota maggiore di energia non viene ceduta alla superficie, ma ad una certa profondità di esso in rapporto alle caratteristiche del materiale e della radiazione.
Sebbene, infatti, la superficie sia più vicina alla sorgente non è qui che avviene la massima cessione di dose, poiché i fotoni interagendo con gli atomi dei tessuti attraversati generano altri elettroni che vanno ad addizionarsi alla dose impostata.
Il fenomeno della superficializzazione della dose può essere però sfruttato per fini terapeutici, con l’ausilio di strutture superficiali, definite Bolus, come nel caso di irradiazioni cutanee con elettroni.
Il punto di massima dose dipende dall’energia del fotone e dallo spessore del mezzo attraversato:
- Con i raggi gamma del Co 60 a 1 MeV la massima dose a 0.5 cm
- Con fotoni a 25 MeV la massima dose a 5 cm
- Con fotoni a 6 MeV la massima dose a 1.5 cm
Radioterapia conformazionale
Si avvale una ricostruzione tridimensionale, tramite le apparecchiature TC, permettendo di modellare il campo intorno al bersaglio con l’ausilio di sagome personalizzate e collimatori multileaf.
Radioterapia a intensità modulata (IMRT)
Permette una differente distribuzione della dose durante l’irradiamento.
RT sterotassica
Si avvale di archi multipli di trattamento per la divisione della dose, utilizzata per la cura di piccoli tumori cerebrali.
IORT (RT Intraoperatoria)
Utilizza solo acceleratori di elettroni e viene impiegata in interventi con elevata recidività locale (pancreas o retto), permettendo l’irradiamento del letto tumorale con elettroni (effetto superficiale).
Gammaknife
Utilizzati per la radiochirurgia, sono costituiti da circa 200 sorgenti di 60Co, utili per focalizzare l’irradiamento su piccoli tumori cerebrali.
Cyberknife
Utilizzati per 2 o 3 frazioni di terapia.
Tomoterapia
Impiegata per radioterapia stereotassica a intensità modulata e consta di un apparecchio TC sul quale è montato un acceleratore lineare.
Ciclotrone (protoni e neutroni) e Sincro-ciclotrone (protoni e ioni Carbonio)
Impiegati per l’Adroterapia, attualmente più efficace e meno dannosa per l’irradiazione di alcuni distritti anatomici di volumi molto ridotti.
TIPI DI ACCELERATORE LINEARE
I fotoni o gli elettroni o le particelle interagiscono direttamente con la molecola di DNA, ionizzandola e rendendola suscettibile di modificazioni fisiche temporanee o permanenti.
Quindi l’utilizzo di tali energie deve
a dose di 6-8 mGy e che ognuno di noi riceve una media di 2,4 mGy da radiazioni naturali.
Il LET è energia lineare di trasferimento (cioè energia rilasciata dalla radiazione per unità di lunghezza).
RADIOTERAPIA A FASCI ESTERNI
La radioterapia a fasci esterni si basa sull’utilizzo di un fascio di radiazioni prodotte da sorgenti situate fuori del paziente, e viene utilizzata sia con radiazioni fotoniche di alta energia, sia con l’utilizzo di elettroni veloci.
Roetgen X e Cobalto γ sono quasi in dismissione, sostituiti da acceleratori lineari che utilizzano RX ed e- (elettroni).
Gli elettroni hanno una diffusione della dose differente dai RX, poiché scaricano velocemente la dose in superficie e dunque vengono utilizzati per irradiare tessuti superficiali, risparmiando così quelli più profondi. Gli elettroni infatti hanno LET maggiore.
Fenomeno del Build – Up
Quando la radiazione colpisce un corpo materiale, la quota maggiore di energia non viene ceduta alla superficie, ma ad una certa profondità di esso in rapporto alle caratteristiche del materiale e della radiazione.
Sebbene, infatti, la superficie sia più vicina alla sorgente non è qui che avviene la massima cessione di dose, poiché i fotoni interagendo con gli atomi dei tessuti attraversati generano altri elettroni che vanno ad addizionarsi alla dose impostata.
Il fenomeno della superficializzazione della dose può essere però sfruttato per fini terapeutici, con l’ausilio di strutture superficiali, definite Bolus, come nel caso di irradiazioni cutanee con elettroni.
Il punto di massima dose dipende dall’energia del fotone e dallo spessore del mezzo attraversato:
- Con i raggi gamma del Co 60 a 1 MeV la massima dose a 0.5 cm
- Con fotoni a 25 MeV la massima dose a 5 cm
- Con fotoni a 6 MeV la massima dose a 1.5 cm
Radioterapia conformazionale
Si avvale una ricostruzione tridimensionale, tramite le apparecchiature TC, permettendo di modellare il campo intorno al bersaglio con l’ausilio di sagome personalizzate e collimatori multileaf.
Radioterapia a intensità modulata (IMRT)
Permette una differente distribuzione della dose durante l’irradiamento.
RT sterotassica
Si avvale di archi multipli di trattamento per la divisione della dose, utilizzata per la cura di piccoli tumori cerebrali.
IORT (RT Intraoperatoria)
Utilizza solo acceleratori di elettroni e viene impiegata in interventi con elevata recidività locale (pancreas o retto), permettendo l’irradiamento del letto tumorale con elettroni (effetto superficiale).
Gammaknife
Utilizzati per la radiochirurgia, sono costituiti da circa 200 sorgenti di 60Co, utili per focalizzare l’irradiamento su piccoli tumori cerebrali.
Cyberknife
Utilizzati per 2 o 3 frazioni di terapia.
Tomoterapia
Impiegata per radioterapia stereotassica a intensità modulata e consta di un apparecchio TC sul quale è montato un acceleratore lineare.
Ciclotrone (protoni e neutroni) e Sincro-ciclotrone (protoni e ioni Carbonio)
Impiegati per l’Adroterapia, attualmente più efficace e meno dannosa per l’irradiazione di alcuni distritti anatomici di volumi molto ridotti.
TIPI DI ACCELERATORE LINEARE
Piccolo
lavora con basse energie (6 MeV), tali apparecchiature hanno di solito target fisso, dunque prevedono l’utilizzo di soli fotoni X e non di elettroni.
Medio
lavora con energie comprese tra 6-10-20 MeV.
Grande
lavora con alte energie.
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