STERILIZZAZIONE AD OSSIDO DI ETILENE
Può essere utilizzato in forma pura o miscela con altre sostanze, quali anidride carbonica o CFC 12 (clorofluorocarburi) che hanno funzione di contenere o di annullare le sue caratteristiche di infiammabilità/esplosività.
Requisiti per l'azione dell'OEt
a) Concentrazione del gas
Aumentando la concentrazione diminuiscono i tempi di sterilizzazione.
La concentrazione media consigliabile di Oet deve essere pari a 700-800mg/lt.
b) Pressione di esercizio
In funzione del tipo di gas impiegato
c) Tempo
Può oscillare tra 1,5 – 12 ore, in funzione del:
- tipo di miscele di gas,
- concentrazione dell'OEt,
- pressione di esercizio,
- materiale da sterilizzare,
- tipo di involucro,
- temperatura,
- umidità.
d) Temperatura
L'aumento della temperatura incrementa l'efficacia dell'OEt aumentando la velocità di reazione, migliorando la penetrazione e riducendo di conseguenza il tempo di sterilizzazione.
e) Umidità
I batteri allo stato umido sono più sensibili all'azione dell'OEt.
Fasi
1. prevuoto;
2. preriscaldamento;
3. umidificazione del materiale da sterilizzare;
4. sterilizzazione;
5. evacuazione del gas;
6. desorbimento naturale;
7. conservazione.
Apparecchio di sterilizzazione
Un apparecchio di sterilizzazione con Oet dovrà essere equipaggiato con dispositivi che indichino e registrino almeno:
a) la temperatura
b) la pressione
c) l'avvenuta umidificazione
d) il tempo di esposizione del gas
Il completamento di ogni ciclo di sterilizzazione deve essere indicato con mezzi sia visibili sia udibili.
Requisiti dei locali
1. l'ubicazione adeguata degli ambienti all'interno dell'ospedale;
2. l'areazione naturale sussidiaria da sintesi artificiali di ventilazione;
3. la possibilità di allontanare adeguatamente gas residuo dopo il trattamento;
4. l'adeguatezza degli impianti ed attrezzature elettriche
Oggetti da sterilizzare con OEt
Non devono essere utilizzati nella sterilizzazione a OEt:
- carta stagnola
- fogli di alluminio
- sacchetti di carta plastificata
Più idonei risultano:
- tela
- carta medical grade.
Prima della sterilizzazione ogni pacco dovrà essere contrassegnato con la data di scadenza della sterilizzazione, deve essere indicato il procedimento, identificazione degli oggetti al suo interno.
Problemi legati all'uso di OEt
Nel 1994 l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro lo ha classificato cancerogeno.
Può essere utilizzato in forma pura o miscela con altre sostanze, quali anidride carbonica o CFC 12 (clorofluorocarburi) che hanno funzione di contenere o di annullare le sue caratteristiche di infiammabilità/esplosività.
Requisiti per l'azione dell'OEt
a) Concentrazione del gas
Aumentando la concentrazione diminuiscono i tempi di sterilizzazione.
La concentrazione media consigliabile di Oet deve essere pari a 700-800mg/lt.
b) Pressione di esercizio
In funzione del tipo di gas impiegato
c) Tempo
Può oscillare tra 1,5 – 12 ore, in funzione del:
- tipo di miscele di gas,
- concentrazione dell'OEt,
- pressione di esercizio,
- materiale da sterilizzare,
- tipo di involucro,
- temperatura,
- umidità.
d) Temperatura
L'aumento della temperatura incrementa l'efficacia dell'OEt aumentando la velocità di reazione, migliorando la penetrazione e riducendo di conseguenza il tempo di sterilizzazione.
e) Umidità
I batteri allo stato umido sono più sensibili all'azione dell'OEt.
Fasi
1. prevuoto;
2. preriscaldamento;
3. umidificazione del materiale da sterilizzare;
4. sterilizzazione;
5. evacuazione del gas;
6. desorbimento naturale;
7. conservazione.
Apparecchio di sterilizzazione
Un apparecchio di sterilizzazione con Oet dovrà essere equipaggiato con dispositivi che indichino e registrino almeno:
a) la temperatura
b) la pressione
c) l'avvenuta umidificazione
d) il tempo di esposizione del gas
Il completamento di ogni ciclo di sterilizzazione deve essere indicato con mezzi sia visibili sia udibili.
Requisiti dei locali
1. l'ubicazione adeguata degli ambienti all'interno dell'ospedale;
2. l'areazione naturale sussidiaria da sintesi artificiali di ventilazione;
3. la possibilità di allontanare adeguatamente gas residuo dopo il trattamento;
4. l'adeguatezza degli impianti ed attrezzature elettriche
Oggetti da sterilizzare con OEt
Non devono essere utilizzati nella sterilizzazione a OEt:
- carta stagnola
- fogli di alluminio
- sacchetti di carta plastificata
Più idonei risultano:
- tela
- carta medical grade.
Prima della sterilizzazione ogni pacco dovrà essere contrassegnato con la data di scadenza della sterilizzazione, deve essere indicato il procedimento, identificazione degli oggetti al suo interno.
Problemi legati all'uso di OEt
Nel 1994 l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro lo ha classificato cancerogeno.
STERILIZZAZIONE A GAS PLASMA
Il sistema STERRAD utilizza una combinazione di gas plasma a bassa temperatura e di vapore di perossido di idrogeno per sterilizzare rapidamente la maggior parte dei materiali e degli strumenti medico-chirurgici, senza lasciare residui tossici.
Richiede:
- temperatura non superiore ai 50°C
- basso tasso di umidità ambientale
- tempo di un ciclo circa 45/75 minuti.
Procedimento di sterilizzazione
Dopo aver introdotto gli oggetti da sterilizzare nella camera di sterilizzazione, questa è chiusa ed ha inizio la creazione del vuoto. Una volta raggiunta una pressione sufficientemente bassa, nella fase di vuoto, si genera un plasma di aria a bassa temperatura in grado di rimuovere l'umidità residua della camera.
Al termine di questa fase il sistema è ventilato per ritornare alla pressione atmosferica con l'introduzione di aria filtrata. Ha inizio quindi il processo di sterilizzazione: la pressione è ridotta ed una soluzione acquosa di perossido d'idrogeno è iniettata e vaporizzata nella camera. Il perossido di idrogeno si diffonde nella camera circondando gli oggetti che devono essere sterilizzati e incomincia ad attivare i microrganismi. La pressione nel sistema è nuovamente aumentata, quindi, in seguito ad un'ulteriore riduzione si genera del plasma bassa temperatura: mediante l'applicazione di una radiofrequenza è creato un campo elettrico il quale, a sua volta, avvia la produzione del plasma; nello stato di plasma, il vapore di perossido si scinde in specie reattive note come radicali liberi.
Una volta che i componenti attivati hanno reagito con i microrganismi perdono la loro elevata energia e si ricombinano per formare ossigeno, vapore acqueo ed altri sottoposti non tossici.
STERILIZZAZIONE CON ACIDO PARACETICO
Potente sterilizzante chimico dall'elevato grado di compatibilità con diversi materiali.
La concentrazione ottimale di sterilizzazione ad ogni ciclo:
● confezioni singole per ogni ciclo;
● preparazione automatica della diluizione;
● controllo continuo della concentrazione
Diluizione blanda:
● efficace entro 12 minuti a 50°C
● dal ph neutro
● non tossica
● seguendo il ciclo standard, non è necessario osservare alcuna precauzione per l'eliminazione.
STERILIZZAZIONE CON GLUTARALDEIDE
Le tecniche di disinfezione e sterilizzazione a freddo degli endoscopi e dello strumentario chirurgico non autoclavabile, si vanno sempre più affinando.
Per la glutaraldeide al 2% in America sono dati i seguenti tempi minimi di contatto:
● 20 minuti per una disinfezione intermedia dei gastroscopi,
● 1 ora per i broncoscopi;
● 10 ore per gli endoscopi invasivi
In Inghilterra:
● 4 minuti per i gastroscopi;
● 20 minuti per gli endoscopi, dei laparoscopi e dei broncoscopi;
● 3 ore per la sterilizzazione degli artroscopi, dei laparoscopi ed, in genere, degli strumenti invasivi.
La glutaraldeide non è corrosiva, ma si deve comunque maneggiare con estrema cautela evitando di inalare i vapori, di evitare il contatto con cute e occhi, evitare la contaminazione dei cibi.
Si sconsiglia di immergere oggetti d'acciaio al carbonio per oltre 24 ore; la soluzione contiene un antiruggine, ma comunque potrebbe non essere in grado di impedire la ruggine dovuta ad effetti elettrolitici conseguenti a placcatura inadeguata ed a contatto fra metalli diversi.
Il sistema STERRAD utilizza una combinazione di gas plasma a bassa temperatura e di vapore di perossido di idrogeno per sterilizzare rapidamente la maggior parte dei materiali e degli strumenti medico-chirurgici, senza lasciare residui tossici.
Richiede:
- temperatura non superiore ai 50°C
- basso tasso di umidità ambientale
- tempo di un ciclo circa 45/75 minuti.
Procedimento di sterilizzazione
Dopo aver introdotto gli oggetti da sterilizzare nella camera di sterilizzazione, questa è chiusa ed ha inizio la creazione del vuoto. Una volta raggiunta una pressione sufficientemente bassa, nella fase di vuoto, si genera un plasma di aria a bassa temperatura in grado di rimuovere l'umidità residua della camera.
Al termine di questa fase il sistema è ventilato per ritornare alla pressione atmosferica con l'introduzione di aria filtrata. Ha inizio quindi il processo di sterilizzazione: la pressione è ridotta ed una soluzione acquosa di perossido d'idrogeno è iniettata e vaporizzata nella camera. Il perossido di idrogeno si diffonde nella camera circondando gli oggetti che devono essere sterilizzati e incomincia ad attivare i microrganismi. La pressione nel sistema è nuovamente aumentata, quindi, in seguito ad un'ulteriore riduzione si genera del plasma bassa temperatura: mediante l'applicazione di una radiofrequenza è creato un campo elettrico il quale, a sua volta, avvia la produzione del plasma; nello stato di plasma, il vapore di perossido si scinde in specie reattive note come radicali liberi.
Una volta che i componenti attivati hanno reagito con i microrganismi perdono la loro elevata energia e si ricombinano per formare ossigeno, vapore acqueo ed altri sottoposti non tossici.
STERILIZZAZIONE CON ACIDO PARACETICO
Potente sterilizzante chimico dall'elevato grado di compatibilità con diversi materiali.
La concentrazione ottimale di sterilizzazione ad ogni ciclo:
● confezioni singole per ogni ciclo;
● preparazione automatica della diluizione;
● controllo continuo della concentrazione
Diluizione blanda:
● efficace entro 12 minuti a 50°C
● dal ph neutro
● non tossica
● seguendo il ciclo standard, non è necessario osservare alcuna precauzione per l'eliminazione.
STERILIZZAZIONE CON GLUTARALDEIDE
Le tecniche di disinfezione e sterilizzazione a freddo degli endoscopi e dello strumentario chirurgico non autoclavabile, si vanno sempre più affinando.
Per la glutaraldeide al 2% in America sono dati i seguenti tempi minimi di contatto:
● 20 minuti per una disinfezione intermedia dei gastroscopi,
● 1 ora per i broncoscopi;
● 10 ore per gli endoscopi invasivi
In Inghilterra:
● 4 minuti per i gastroscopi;
● 20 minuti per gli endoscopi, dei laparoscopi e dei broncoscopi;
● 3 ore per la sterilizzazione degli artroscopi, dei laparoscopi ed, in genere, degli strumenti invasivi.
La glutaraldeide non è corrosiva, ma si deve comunque maneggiare con estrema cautela evitando di inalare i vapori, di evitare il contatto con cute e occhi, evitare la contaminazione dei cibi.
Si sconsiglia di immergere oggetti d'acciaio al carbonio per oltre 24 ore; la soluzione contiene un antiruggine, ma comunque potrebbe non essere in grado di impedire la ruggine dovuta ad effetti elettrolitici conseguenti a placcatura inadeguata ed a contatto fra metalli diversi.
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