Tumore che colpisce le cellule del midollo osseo caratterizzati dalla proliferazione neoplastica di una cellula staminale emopoietica.
La malattia conduce ad un eccesso di globuli bianchi immaturi e alla progressiva perdita di globuli rossi e piastrine, il cui sviluppo è soffocato dalle cellule maligne.
Nel sangue umano esistono tre diversi gruppi di globuli bianchi (granulociti, linfociti e monociti), quindi sono possibili tre diversi tipi di leucemia:
- mieloide (coinvolge la produzione di granulociti)
- linfoide (coinvolge la produzione di linfociti)
- monocitica (che coinvolge la produzione di monociti)
Eziologia: forse genetica e virale.
Diagnosi: esame del sangue.
L’iperproliferazione coinvolge anche fegato e milza e nelle forme acute anche linfonodi, meningi, gengive, cute.
Per la loro genesi midollare le leucemie, presto o tardi, inducono anemia, suscettibilità alle infezioni e difficoltà di coagulazione. Nei casi più gravi l'anemia può essere tanto seria da indurre dispnea (difficoltà respiratorie) anche fatale, oppure la morte può sopraggiungere per un'infezione non controllabile o emorragia interna.
Segni e sintomi
- Febbre e infezioni ricorrenti.
- Mucosite, nausea, vomito, anoressia (per la chemioterapia).
- Dolore, astenia, affaticamento e intolleranza ad attività fisica (per l’anemia).
- Diarrea (per alterazione della flora gastrointestinale).
- Alterazione del bilancio idro-elettrolitico (per disfunzione renale o sanguinamento).
- Disidratazione.
- Alterazione dell’autopercezione (per cambiamento fisico e del ruolo).
- Ansia legata alla mancanza di informazioni specifiche circa il futuro
- Deficit dell’autoassistenza (per cachessia, epatosplenomegalia, metastasi).
Problemi collaborativi
- Depressione del midollo osseo
- Leucostasi
- Interessamento del S.N.C. per infiltrazione di cellule leucemiche nelle meningi.
Diagnosi infermieristiche
- Rischio di infezioni ed emorragie.
- Rischi di compromissione dell’integrità cutanea.
- Fatigue ed intolleranza all’attività fisica.
- Nutrizione inferiore al fabbisogno.
- Compromissione dell’attività fisica (dovuta all’anemia e all’isolamento protettivo).
- Eccessivo volume di liquidi (per disfunzione renale, ipoproteinuria).
- Rischi di insufficiente volume di liquidi (per diarrea, emorragie, infezioni).
- Deficit della cura di se dovuto alla fatigue e allo stato di malessere.
- Disturbo dell’immagine corporea.
- Ansia legata alla mancanza di informazioni e all’incertezza circa il futuro.
- Lutto anticipato, correlato a perdite degli affetti e all’alterazione del proprio ruolo.
- Conoscenza insufficiente del processo patologico, del trattamento e delle complicanze.
Interventi
- Lavaggio delle mani e pulizia quotidiana
- Stanza singola con divieto di ingresso a persone influenzate,
- Dieta priva di frutta non sbucciata e verdure crude
- Preferire accessi venosi permanenti.
- Esaminare il paziente alla ricerca di segni e sintomi precoci di sanguinamento.
- Limitare le manovre a rischio (venipuntura, terapia intramuscolare, clisteri, broncoaspirazione, uso di spazzolini con setole rigide, filo interdentale e rasoio a lama, ecc.).
- Terapie per ammorbidire le feci
- Monitorare entrate e uscite di liquidi, peso corporeo e esami di laboratorio.
La malattia conduce ad un eccesso di globuli bianchi immaturi e alla progressiva perdita di globuli rossi e piastrine, il cui sviluppo è soffocato dalle cellule maligne.
Nel sangue umano esistono tre diversi gruppi di globuli bianchi (granulociti, linfociti e monociti), quindi sono possibili tre diversi tipi di leucemia:
- mieloide (coinvolge la produzione di granulociti)
- linfoide (coinvolge la produzione di linfociti)
- monocitica (che coinvolge la produzione di monociti)
Eziologia: forse genetica e virale.
Diagnosi: esame del sangue.
L’iperproliferazione coinvolge anche fegato e milza e nelle forme acute anche linfonodi, meningi, gengive, cute.
Per la loro genesi midollare le leucemie, presto o tardi, inducono anemia, suscettibilità alle infezioni e difficoltà di coagulazione. Nei casi più gravi l'anemia può essere tanto seria da indurre dispnea (difficoltà respiratorie) anche fatale, oppure la morte può sopraggiungere per un'infezione non controllabile o emorragia interna.
Segni e sintomi
- Febbre e infezioni ricorrenti.
- Mucosite, nausea, vomito, anoressia (per la chemioterapia).
- Dolore, astenia, affaticamento e intolleranza ad attività fisica (per l’anemia).
- Diarrea (per alterazione della flora gastrointestinale).
- Alterazione del bilancio idro-elettrolitico (per disfunzione renale o sanguinamento).
- Disidratazione.
- Alterazione dell’autopercezione (per cambiamento fisico e del ruolo).
- Ansia legata alla mancanza di informazioni specifiche circa il futuro
- Deficit dell’autoassistenza (per cachessia, epatosplenomegalia, metastasi).
Problemi collaborativi
- Depressione del midollo osseo
- Leucostasi
- Interessamento del S.N.C. per infiltrazione di cellule leucemiche nelle meningi.
Diagnosi infermieristiche
- Rischio di infezioni ed emorragie.
- Rischi di compromissione dell’integrità cutanea.
- Fatigue ed intolleranza all’attività fisica.
- Nutrizione inferiore al fabbisogno.
- Compromissione dell’attività fisica (dovuta all’anemia e all’isolamento protettivo).
- Eccessivo volume di liquidi (per disfunzione renale, ipoproteinuria).
- Rischi di insufficiente volume di liquidi (per diarrea, emorragie, infezioni).
- Deficit della cura di se dovuto alla fatigue e allo stato di malessere.
- Disturbo dell’immagine corporea.
- Ansia legata alla mancanza di informazioni e all’incertezza circa il futuro.
- Lutto anticipato, correlato a perdite degli affetti e all’alterazione del proprio ruolo.
- Conoscenza insufficiente del processo patologico, del trattamento e delle complicanze.
Interventi
- Lavaggio delle mani e pulizia quotidiana
- Stanza singola con divieto di ingresso a persone influenzate,
- Dieta priva di frutta non sbucciata e verdure crude
- Preferire accessi venosi permanenti.
- Esaminare il paziente alla ricerca di segni e sintomi precoci di sanguinamento.
- Limitare le manovre a rischio (venipuntura, terapia intramuscolare, clisteri, broncoaspirazione, uso di spazzolini con setole rigide, filo interdentale e rasoio a lama, ecc.).
- Terapie per ammorbidire le feci
- Monitorare entrate e uscite di liquidi, peso corporeo e esami di laboratorio.
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