Le più importanti funzioni dei reni sono:
- emuntoria
- equilibrio acido-base (funzione che svolge insieme all’apparato respiratorio)
- equilibrio idro-elettrolitico
- produzione di ormoni (tra cui l’eritropoietina, che stimola la formazione dei globuli rossi)
- produzione di vitamina D ( necessaria per l’assorbimento e l’utilizzo del calcio)
INSUFFICIENZA RENALE ACUTA
Rapida e grave perdita della funzionalità renale potenzialmente reversibile.
Segni e Sintomi
L'IRA è inizialmente priva di segni e sintomi, in seguito possono comparire:
- Oliguria (diuresi inferiore a 400 ml/24h).
- Anuria (diuresi inferiore a 50 ml/24h).
- Iperazotemia (aumento patologico nel sangue di urea, prodotto finale del catabolismo delle proteine eliminato con le urine).
- Ipercreatininemia .
- Iperpotassiemia (aumento patologico nel sangue di potassio).
- Ritenzione di altri prodotti del catabolismo.
- Cute e Mucose disidratate.
- Alito uremico (il fetor uremico si istaura quasi sempre verso la IR cronica) .
- Sonnolenza.
- Emicrania.
- Fascicolazioni muscolari (attivazione irregolare e aritmica delle fibre muscolari).
- Convulsioni .
Fattori correlati
- Ipoperfusione dovuta a emorragie.
- IMA (infarto miocardico acuto), insufficienza cardiaca
- Shock cardiogeno.
- Danno parenchimale dovuto a necrosi tubulare acuta.
- Ustioni.
- Lesioni da schiacciamento.
- Infezioni.
- Azioni di sostanze nefrotossiche.
- Ostruzione distale con aumento della pressione nei tubuli renali.
- Tumori.
Problemi collaborativi
- Sovraccarico di liquidi.
- Acidosi metabolica.
- Squilibrio elettrolitico.
DIAGNOSI
- Creatininemia.
La creatinina deriva dalla creatina, sostanza presente nel muscolo striato (produzione giornaliera: circa 2g).
Un aumento della quantità circolante nel sangue dipende unicamente da una riduzione della formazione o della eliminazione nelle urine, in quanto si tratta di una sostanza prodotta in modo costante ed eliminata solo dai reni.
- Clearance della creatinina.
L’indice più sensibile per lo studio della funzionalità renale in quanto esprime i valori del filtrato glomerulare; la riduzione della clearance si verifica prima dell’aumento della creatininemia.
- Azotemia.
Esprime la concentrazione dell’urea e dell’azoto ureico; l’urea è il più importante catabolita del metabolismo proteico.
- Esame delle urine.
Diagnosi infermieristiche
- Rischio di infezione (correlato a procedure invasive).
- Ansia (correlata a condizioni e a prognosi sconosciuta).
- Rischio di inefficace gestione del regime terapeutico.
- Rischio di anemia correlato alla ridotta produzione di EPO.
- Rischio di acidosi metabolica (dovuta all’incapacità del rene di eliminare sostanza acide).
Obiettivi
- Adesione al regime terapeutico
- Assenza di complicanze
- Diuresi appropriata
Interventi infermieristici
- Sviluppare e attuare un piano educativo.
- Incoraggiare il paziente ad esprimere, ansie, timori, dubbi.
- Identificare i fattori che possono aiutare a predire la non adesione.
INSUFFICIENZA RENALE CRONICA
Lento e progressivo deterioramento irreversibile di tutte le funzioni renali con l’incapacità dell’organismo di mantenere un equilibrio idro-elettrolitico e metabolico.
L’uremia è lo stadio terminale che compare quando il volume del filtrato glomerulare è molto ridotto (inferiore a 10 ml / min).
Cause:
- Nefropatia diabetica (il diabete compromette l'integrita del microcircolo gromerulare)
- Ipertensione arteriosa
- Glomerulonefrite cronica (infiammazione dei capillari del glomerulo renale)
- Rene policistico (patologia ereditaria)
Segni e sintomi
- Fase iniziale
(Prurito).
- Perdita renale del 40-75%
(Paziente asintomatico).
- Perdita renale fino al 90%
Poliuria (minzioni 2L/24h) e Nicturia (frequenti minzioni durante il riposo notturno).
- Perdita di oltre il 90%
Solitamente è indicata la dialisi.
Problemi collaborativi
- Sanguinamento gastrointestinale.
- Fratture patologiche.
- Anemia.
- Polineuropatie periferiche (patologie del sistema nervoso periferico).
- Ipoalbuminemia (abbassamento delle proteine nel sangue).
- Scompenso cardiaco congestizio (ridotta capacità funzionale del cuore)
- Versamento pleurico
- Pericardite
- Tamponamento cardiaco
Diagnosi infermieristiche
- Nutrizione inferiore al fabbisogno (correlata a: anoressia, nausea/vomito, riduzione gusto/odorato, stomatite).
- Inefficace modello di sessualità (correlato a diminuzione della libido, impotenza, amenorrea, sterilità e fatigue).
- Disturbo del concetto di se.
- Rischio di tensione nel ruolo di care-giver (correlato a necessità di assistenza a lungo termine secondaria a disabilità ed esigenze del trattamento).
- Malessere (correlato a fatigue, cefalea, ritenzione idrica, anemia).
- Fatigue (correlata a insufficiente ossigenazione secondaria ad anemia).
- Senso di impotenza, correlato a natura progressivamente invalidante della malattia.
- Rischio di inefficace gestione del regime terapeutico.
Obiettivi
- Adesione al regime terapeutico Assenza di complicanze
- Diuresi appropriata
- Mantenimento di un apporto nutrizionale adeguato
Interventi infermieristici
- Valutare lo stato di nutrizione.
- Controllare le entrate e le uscite di liquidi.
- Controllare la giusta idratazione del paziente.
- Somministrare la terapia prescritta.
- Educare il paziente (alimentazione).
INFEZIONI URINARIE
Le principali infezioni delle vie urinarie sono:
- Cistite
- Prostatite
- Uretrite
Possono essere:
- Non Complicate
Comuni nelle donne giovani, di origine ambientale.
Segni e sintomi:
- disuria
- pollacchiuria
- nicturia
- incontinenza
- dolore sovrapubico o pelvico
- ematuria
- dorsalgia (dolore dorsale)
- Complicate
Comuni in entrambi i sessi con anomalie urologiche, spesso nosocomiali associate alla cateterizzazione.
Segni e sintomi: dalla batteriuria asintomatica alla sepsi con shock
Fattori di rischio
- Mancato svuotamento della vescica (gravidanza, patologie neurologiche) .
- Ostruzione del flusso urinario (stenosi uretrale, contrattura del collo vescicale, tumori vescicali, calcolosi) .
- Cateterizzazione.
- Cistoscopia (esame endoscopico)
- Infiammazione o abrasione della mucosa uretrale.
- Diabete (glicosuria)
Diagnosi
- Urinocoltura ( E. coli, St. saprofiticus, Klebsiella, Ps. aeruginosa, Pr. mirabilis)
- Conta delle colonie (risultato maggiore di 105 CFU/ml indica batteriuria in un campione)
- Ricerca di cellule (microematuria, piuria)
Problemi collaborativi
- Insufficienza renale dovuta a un esteso danno renale
(in caso di insufficienza della valvola ureterovescicale l’urina e i batteri possono raggiungere i reni e danneggiarli)
- Sepsi
Diagnosi infermieristiche
- Dolore e malessere relativi all’infiammazione e all’infezione.
- Insufficiente conoscenza del paziente su fattori predisponenti, recidiva e terapia.
Obiettivi
- Alleviare il dolore
- Maggior conoscenza del regime terapeutico e della diagnosi
Interventi
- Alleviare il dolore con la somministrazione della terapia antidolorifica, incoraggiandola a bere molto e a non assumere bevande e alimenti che possono irritare la vescica.
- Monitorare e trattare le eventuali complicanze, somministrando la terapia antibiodica e con cure igieniche frequenti.
Risultati attesi
- Assenza di dolore
- Assunzione terapia secondo prescrizione
- Nessuna complicanza
UROLIASI
Calcolosi urinaria di tipo:
- Litiasi calcica
Calcoli formati per lo più da ossalati di calcio, colpisce soprattutto i maschi e tende a recidivare, è la più frequente.
- Litiasi urica
Colpisce soprattutto i maschi affetti da gotta e i pazienti affetti da malattie mieloproliferative.
- Litiasi di struvite
Colpisce soprattutto donne dopo infezione delle vie urinarie da batteri ureasi + (Proteus)
- Litiasi cistinica
Colpisce pazienti affetti da un difetto genetico dell’assorbimento intestinale di cistina, è piuttosto rara.
Segni e sintomi
- Dolore costo-vertebrale irradiato anteriormente e in basso verso i genitali e le cosce.
- Dolori addominali (riflessi reno-intestinali).
- Nausea e vomito.
- Diarrea .
- Ematuria (causata dall’abrasione prodotta dai calcoli).
- Febbre e disuria (causata da infezione urinaria secondaria che può evolvere in cistite o pielonefrite o sepsi).
Problemi collaborativi
- Infezione e sepsi (per pielonefrite: processo infiammatorio di rene e bacinetti renali)
- Insufficienza renale acuta (per danno renale da aumento pressione idrostatica per ostruzione delle vie urinarie da parte di un calcolo).
Diagnosi infermieristiche
- Dolore relativo all’infiammazione
- Insufficiente conoscenza delle misure di prevenzione delle recidive di calcolosi
Interventi
- Alleviare il dolore e il malessere
- Evitare le recidive.
- Prevenire le complicanze.
- Descrivere il dolore (localizzazione, gravità in base ad una scala) e riferire al medico.
- Somministrare analgesici (antispastici, oppioidi e FANS) secondo prescrizione, verificarne l’efficacia.
- Adottare misure per ridurre la nausea e il vomito.
- Istruire il paziente ad evitare lunghi periodi di immobilità
- Istruire il paziente sulle modificazioni dietetiche
- Istruire il paziente a filtrare le urine per raccogliere un campione di calcoli
- Istruire il paziente a osservare e riferire (diminuzione della diuresi, sedimento nelle urine, ematuria).
Risultati attesi
- Diminuzione del dolore
- Conoscenze adatte per gestire il dolore acuto
- Nessuna complicanza
- emuntoria
- equilibrio acido-base (funzione che svolge insieme all’apparato respiratorio)
- equilibrio idro-elettrolitico
- produzione di ormoni (tra cui l’eritropoietina, che stimola la formazione dei globuli rossi)
- produzione di vitamina D ( necessaria per l’assorbimento e l’utilizzo del calcio)
INSUFFICIENZA RENALE ACUTA
Rapida e grave perdita della funzionalità renale potenzialmente reversibile.
Segni e Sintomi
L'IRA è inizialmente priva di segni e sintomi, in seguito possono comparire:
- Oliguria (diuresi inferiore a 400 ml/24h).
- Anuria (diuresi inferiore a 50 ml/24h).
- Iperazotemia (aumento patologico nel sangue di urea, prodotto finale del catabolismo delle proteine eliminato con le urine).
- Ipercreatininemia .
- Iperpotassiemia (aumento patologico nel sangue di potassio).
- Ritenzione di altri prodotti del catabolismo.
- Cute e Mucose disidratate.
- Alito uremico (il fetor uremico si istaura quasi sempre verso la IR cronica) .
- Sonnolenza.
- Emicrania.
- Fascicolazioni muscolari (attivazione irregolare e aritmica delle fibre muscolari).
- Convulsioni .
Fattori correlati
- Ipoperfusione dovuta a emorragie.
- IMA (infarto miocardico acuto), insufficienza cardiaca
- Shock cardiogeno.
- Danno parenchimale dovuto a necrosi tubulare acuta.
- Ustioni.
- Lesioni da schiacciamento.
- Infezioni.
- Azioni di sostanze nefrotossiche.
- Ostruzione distale con aumento della pressione nei tubuli renali.
- Tumori.
Problemi collaborativi
- Sovraccarico di liquidi.
- Acidosi metabolica.
- Squilibrio elettrolitico.
DIAGNOSI
- Creatininemia.
La creatinina deriva dalla creatina, sostanza presente nel muscolo striato (produzione giornaliera: circa 2g).
Un aumento della quantità circolante nel sangue dipende unicamente da una riduzione della formazione o della eliminazione nelle urine, in quanto si tratta di una sostanza prodotta in modo costante ed eliminata solo dai reni.
- Clearance della creatinina.
L’indice più sensibile per lo studio della funzionalità renale in quanto esprime i valori del filtrato glomerulare; la riduzione della clearance si verifica prima dell’aumento della creatininemia.
- Azotemia.
Esprime la concentrazione dell’urea e dell’azoto ureico; l’urea è il più importante catabolita del metabolismo proteico.
- Esame delle urine.
Diagnosi infermieristiche
- Rischio di infezione (correlato a procedure invasive).
- Ansia (correlata a condizioni e a prognosi sconosciuta).
- Rischio di inefficace gestione del regime terapeutico.
- Rischio di anemia correlato alla ridotta produzione di EPO.
- Rischio di acidosi metabolica (dovuta all’incapacità del rene di eliminare sostanza acide).
Obiettivi
- Adesione al regime terapeutico
- Assenza di complicanze
- Diuresi appropriata
Interventi infermieristici
- Sviluppare e attuare un piano educativo.
- Incoraggiare il paziente ad esprimere, ansie, timori, dubbi.
- Identificare i fattori che possono aiutare a predire la non adesione.
INSUFFICIENZA RENALE CRONICA
Lento e progressivo deterioramento irreversibile di tutte le funzioni renali con l’incapacità dell’organismo di mantenere un equilibrio idro-elettrolitico e metabolico.
L’uremia è lo stadio terminale che compare quando il volume del filtrato glomerulare è molto ridotto (inferiore a 10 ml / min).
Cause:
- Nefropatia diabetica (il diabete compromette l'integrita del microcircolo gromerulare)
- Ipertensione arteriosa
- Glomerulonefrite cronica (infiammazione dei capillari del glomerulo renale)
- Rene policistico (patologia ereditaria)
Segni e sintomi
- Fase iniziale
(Prurito).
- Perdita renale del 40-75%
(Paziente asintomatico).
- Perdita renale fino al 90%
Poliuria (minzioni 2L/24h) e Nicturia (frequenti minzioni durante il riposo notturno).
- Perdita di oltre il 90%
Solitamente è indicata la dialisi.
Problemi collaborativi
- Sanguinamento gastrointestinale.
- Fratture patologiche.
- Anemia.
- Polineuropatie periferiche (patologie del sistema nervoso periferico).
- Ipoalbuminemia (abbassamento delle proteine nel sangue).
- Scompenso cardiaco congestizio (ridotta capacità funzionale del cuore)
- Versamento pleurico
- Pericardite
- Tamponamento cardiaco
Diagnosi infermieristiche
- Nutrizione inferiore al fabbisogno (correlata a: anoressia, nausea/vomito, riduzione gusto/odorato, stomatite).
- Inefficace modello di sessualità (correlato a diminuzione della libido, impotenza, amenorrea, sterilità e fatigue).
- Disturbo del concetto di se.
- Rischio di tensione nel ruolo di care-giver (correlato a necessità di assistenza a lungo termine secondaria a disabilità ed esigenze del trattamento).
- Malessere (correlato a fatigue, cefalea, ritenzione idrica, anemia).
- Fatigue (correlata a insufficiente ossigenazione secondaria ad anemia).
- Senso di impotenza, correlato a natura progressivamente invalidante della malattia.
- Rischio di inefficace gestione del regime terapeutico.
Obiettivi
- Adesione al regime terapeutico Assenza di complicanze
- Diuresi appropriata
- Mantenimento di un apporto nutrizionale adeguato
Interventi infermieristici
- Valutare lo stato di nutrizione.
- Controllare le entrate e le uscite di liquidi.
- Controllare la giusta idratazione del paziente.
- Somministrare la terapia prescritta.
- Educare il paziente (alimentazione).
INFEZIONI URINARIE
Le principali infezioni delle vie urinarie sono:
- Cistite
- Prostatite
- Uretrite
Possono essere:
- Non Complicate
Comuni nelle donne giovani, di origine ambientale.
Segni e sintomi:
- disuria
- pollacchiuria
- nicturia
- incontinenza
- dolore sovrapubico o pelvico
- ematuria
- dorsalgia (dolore dorsale)
- Complicate
Comuni in entrambi i sessi con anomalie urologiche, spesso nosocomiali associate alla cateterizzazione.
Segni e sintomi: dalla batteriuria asintomatica alla sepsi con shock
Fattori di rischio
- Mancato svuotamento della vescica (gravidanza, patologie neurologiche) .
- Ostruzione del flusso urinario (stenosi uretrale, contrattura del collo vescicale, tumori vescicali, calcolosi) .
- Cateterizzazione.
- Cistoscopia (esame endoscopico)
- Infiammazione o abrasione della mucosa uretrale.
- Diabete (glicosuria)
Diagnosi
- Urinocoltura ( E. coli, St. saprofiticus, Klebsiella, Ps. aeruginosa, Pr. mirabilis)
- Conta delle colonie (risultato maggiore di 105 CFU/ml indica batteriuria in un campione)
- Ricerca di cellule (microematuria, piuria)
Problemi collaborativi
- Insufficienza renale dovuta a un esteso danno renale
(in caso di insufficienza della valvola ureterovescicale l’urina e i batteri possono raggiungere i reni e danneggiarli)
- Sepsi
Diagnosi infermieristiche
- Dolore e malessere relativi all’infiammazione e all’infezione.
- Insufficiente conoscenza del paziente su fattori predisponenti, recidiva e terapia.
Obiettivi
- Alleviare il dolore
- Maggior conoscenza del regime terapeutico e della diagnosi
Interventi
- Alleviare il dolore con la somministrazione della terapia antidolorifica, incoraggiandola a bere molto e a non assumere bevande e alimenti che possono irritare la vescica.
- Monitorare e trattare le eventuali complicanze, somministrando la terapia antibiodica e con cure igieniche frequenti.
Risultati attesi
- Assenza di dolore
- Assunzione terapia secondo prescrizione
- Nessuna complicanza
UROLIASI
Calcolosi urinaria di tipo:
- Litiasi calcica
Calcoli formati per lo più da ossalati di calcio, colpisce soprattutto i maschi e tende a recidivare, è la più frequente.
- Litiasi urica
Colpisce soprattutto i maschi affetti da gotta e i pazienti affetti da malattie mieloproliferative.
- Litiasi di struvite
Colpisce soprattutto donne dopo infezione delle vie urinarie da batteri ureasi + (Proteus)
- Litiasi cistinica
Colpisce pazienti affetti da un difetto genetico dell’assorbimento intestinale di cistina, è piuttosto rara.
Segni e sintomi
- Dolore costo-vertebrale irradiato anteriormente e in basso verso i genitali e le cosce.
- Dolori addominali (riflessi reno-intestinali).
- Nausea e vomito.
- Diarrea .
- Ematuria (causata dall’abrasione prodotta dai calcoli).
- Febbre e disuria (causata da infezione urinaria secondaria che può evolvere in cistite o pielonefrite o sepsi).
Problemi collaborativi
- Infezione e sepsi (per pielonefrite: processo infiammatorio di rene e bacinetti renali)
- Insufficienza renale acuta (per danno renale da aumento pressione idrostatica per ostruzione delle vie urinarie da parte di un calcolo).
Diagnosi infermieristiche
- Dolore relativo all’infiammazione
- Insufficiente conoscenza delle misure di prevenzione delle recidive di calcolosi
Interventi
- Alleviare il dolore e il malessere
- Evitare le recidive.
- Prevenire le complicanze.
- Descrivere il dolore (localizzazione, gravità in base ad una scala) e riferire al medico.
- Somministrare analgesici (antispastici, oppioidi e FANS) secondo prescrizione, verificarne l’efficacia.
- Adottare misure per ridurre la nausea e il vomito.
- Istruire il paziente ad evitare lunghi periodi di immobilità
- Istruire il paziente sulle modificazioni dietetiche
- Istruire il paziente a filtrare le urine per raccogliere un campione di calcoli
- Istruire il paziente a osservare e riferire (diminuzione della diuresi, sedimento nelle urine, ematuria).
Risultati attesi
- Diminuzione del dolore
- Conoscenze adatte per gestire il dolore acuto
- Nessuna complicanza
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