CIRROSI EPATICA
Patologia cronica, caratterizzata dalla sostituzione del tessuto epatico normale con tessuto fibrotico che ne altera struttura e funzionalità.
Le Cause sono:
- Post epatite (epatite B e C spesso associata ad alcolismo).
- Abuso di alcool (danno da sostanza epato-tossica associato a malnutrizione proteica).
- Tossici e farmaci (sostanze epato-tossiche).
- Malattie metaboliche.
- Criptogenetiche (eziologia sconosciuta).
- Biliare (cirrosi su base immunitaria).
- Cardiaca (data dall’ipertensione portale per l’insufficienza cardiaca del cuore destro).
Segni e sintomi
- Condizioni scadute
- Ittero di cute e sclere
- Eritema palmare
- Edemi
- Aumento di volume dell’addome
- Splenomegalia
- Piastrinopenia
DIAGNOSI
1) Riduzione nel sangue di:
- Protrombina o PT
(riduzione fattori della coagulazione per difetto di utilizzazione di vit K nel fegato).
- Numero di GB, GR e piastrine
(per sequestro della milza ingrossata a causa del fegato malato).
2) Incremento nel sangue di:
- Ammoniaca
- Colesterolo
- Proteine totali
(composto azotato complesso formato da aminoacidi).
- Transaminasi GOT e GPT
(enzimi epatici che ci indicano la necrosi delle cellule epatiche)
- Fosfatasi alcalina e gamma GT
(interessamento delle vie biliari)
- LDH o lattato deidrogenasi
(enzima per la conversione dell'acido piruvico in acido lattico).
- Bilirubina totale e diretta
(composto derivante dal metabolismo dell'emoglobina che il fegato non riesce più ad eliminare)
Bilirubina indiretta: veicolata dall'albumina e che non ha ancora raggiunto il fegato.
Bilirubina diretta: metabolizzata dal fegato.
Bilirubina totale: somma di diretta e indiretta.
3) Mediante Elettroforesi proteica:
- Riduzione Albumina
(proteina del sangue prodotta dal fegato).
- Incremento Gammaglobuline soprattutto IgG
(proteine indicative di deposizione di collagene e fibrosi secondaria ad infiammazione)
4) Mediante Tecniche di imaging (Ecografia, TC, RMN)
5) Mediante Biopsia epatica
PIANI DI ASSISTENZA
Raccolta dati
Abitudini di vita
Esposizione a sostanze epatotossiche
Stato mentale della persona
Diagnosi infermieristica
- Intolleranza all’attività, correlato a fatique, debolezza, perdita di massa muscolare e malessere
- Malnutrizione correlata a gastrite cronica, diminuzione della mobilità gastointestinale
- Compromissione integrità cutanea correlata ad edema, ittero.
Obiettivi
- Miglioramento dello stato nutrizionale
- Miglioramento dell’integrità cutanea
- Diminuzione del rischio di complicanze
Interventi infermieristici
- Ossigeno terapia
- Garantire il riposo
- Insegnare posizioni adeguate per evitare complicanze respiratorie
- Migliorare lo stato nutrizionale
- Ridurre il rischio di lesioni curando la cute
Interventi infermieristici per complicanze
- Sanguinamenti ed emorragie Esaminare le feci per eventuale melena. Preparare presidi per eventuale tamponamento di varici esofagee. - Encefalopatia epatica Controllare lo stato mentale del paziente e i livelli sierici degli elettroliti. - Eccessivo volume di liquidi Controllare i parametri cardiovascolari e respiratori. Monitorare le entrate e le uscite dei liquidi.
DIABETE MELLITO
Alterazione cronica del metabolismo del glucosio, con alterazione dei valori della glicemia e concentrazione di glucosio nel sangue. Responsabile di questo fenomeno è un difetto assoluto o relativo di insulina, ormone secreto dalle insule di Langherhans del pancreas ed indispensabile per il metabolismo degli zuccheri.
Diabete Mellito di tipo 1, viene suddiviso in:
- Diabete Mellito Autoimmune (E' causato dalla distruzione delle cellule pancreatiche ad opera di autoanticorpi).
- Diabete Mellito Idiopatico (Forma rara, forme di Diabete di tipo 1 caratterizzate da ridotta riserva insulinica).
Diabete Mellito tipo 2, viene suddiviso in:
- Non obesità
- Obesità
Diabete Mellito Gestazionale
Esordisce durante la gravidanza.
Ridotta tolleranza al glucosio (IGT)
Quando una persona ha valori glicemici compresi fra la normalità e il diabete, cioè glicemia postprandiale a distanza di 2 ore tra 140 e 200 mg/dl. Questi pazienti hanno normalmente una glicemia a digiuno normale o modestamente elevata, mentre hanno iperglicemia solo quando ricevono un carico orale di glucosio.
Alterata glicemia a digiuno (IFP)
Quando le glicemie a digiuno sono comprese tra 110 e 126 mg/dl.
Segni e sintomi
- Perdita di peso.
- Molta fame e sete.
- Eccessivo bisogno di urinare.
- Segni di disidratazione.
- Stanchezza, senso di affaticamento.
- Vista offuscata, sfocata.
- Iperglicemia.
- Zucchero e corpi chetonici nelle urine.
Mentre i sintomi appaiono improvvisiamente, lo sviluppo della malattia richiede tempi molto lunghi.
I sintomi di insorgenza nel Diabete di tipo 1 sono:
- poliuria (aumento quantità urine nelle 24 ore).
- polidipsia (aumento della sete e della introduzione di liquidi secondario alla poliuria).
- polifagia (aumento dell'appetito e dell'assunzione di alimenti).
- calo ponderale.
Il Diabete di tipo 2 viene spesso diagnosticato casualmente nel corso di esami di laboratorio.
DIAGNOSI
Diabete Mellito
La diagnosi può essere stabilita sulla base di uno dei seguenti tre parametri:
- sintomi di diabete più una glicemia a caso superiore o uguale a 200 mg/dl;
- glicemia a digiuno superiore o uguale a 126 mg/dl;
- glicemia a 2 ore durante il test di tolleranza al glucosio somministrato per via orale (OGTT) superiore o uguale a 200 mg/dl
Diabete mellito gestazionale
Tutte le donne gravide devono eseguire durante la 24 - 28 settimana di gravidanza un carico orale di glucosio di 50 grammi, seguito a distanza di un'ora dalla determinazione della glicemia.
Il test può essere eseguito in qualsiasi momento dalla giornata, indipendentemente dai pasti.
Se la glicemia è maggiore o uguale a 200 mg/dl si dovrà eseguire un test di tolleranza al glucosio orale da 100 grammi, con tre misurazioni a distanza di un'ora l'una dall'altra.
Ridotta tolleranza al glucosio (IGT)
La diagnosi viene posta se:
- glicemia a digiuno minore di 126 mg/dl;
- glicemia a 2 ore durante il test di tolleranza maggiore o uguale a 140 mg/dl e minore di 200 mg/dl
Alterata glicemia a digiuno (IFP)
La diagnosi viene posta se viene definita da una glicemia a digiuno maggiore o uguale a 110 mg/dl ma minore di 126 Mg/dl.
TERAPIA
Diabete tipo 1
Richiede la assunzione di insulina secondo schemi con 2 o più somministazioni giornaliere.
- Insulina Pronta
- Insulina Intermedia
- Insulina Lenta
Solitamente l’insulina viene somministrata per via sottocutanea.
Diabete di tipo 2
Può essere controllato con l’uso di ipoglicemizzanti orali.
- Sulfaniluree
Questi farmaci stimolano la secrezione di insulina e agiscono sui recettori periferici della insulina rendendo le cellule più sensibili a questo ormone.
- Biguanidi
Riducono la produzione epatica di glucosio e stimolano l’utilizzazione periferica del glucosio mediata dall’insulina
PIANI DI ASSISTENZA
Raccolta dati
Verificare la presenza di:
- Poliuria
- Secchezza cutanea
- Offuscamento della vista
- Prurito
- Ulcere con difficoltà di guarigione
- Segni di chetoacidosi
- Respiro di Kussmaul
- Deficit neurologici
- Deficit visivi
Problemi Collaborativi relativi al Diabete
- Ipoglicemia
- Chetoacidosi diabetica
- Infezioni
- Vasculopatia
- Retinopatia
- Neuropatia
- Nefropatia
- Coma iperglicamico iperosmolare non chetosico
Diagnosi infermieristica
- Rischio di lesione (correlato a ipoglicemia, diminuzione dell’acuità visiva e della sensibilità tattile).
- Insufficiente volume di liquidi correlata a poliuria secondaria al diabete
- Inefficace gestione del regime terapeutico correlato a insufficiente conoscenza della patologia.
- Potenziale carenza di conoscenze sulle procedure di autocura del diabete.
- Rischio di gestione inefficace del regime terapeutico correlato ad insufficienti conoscenze.
- Nutrizione superiore al fabbisogno.
Obiettivi
- Mantenimento del bilancio idrico-salino
- Insegnare l’autocura
Interventi infermieristici
- Pianificare un obiettivo relativo all’assunzione di liquidi
- Registrare adeguatamente l’assunzione di liquidi
- Controllare il peso quotidianamente
- Controllare la diuresi (quantità e qualità)
- Educare il paziente alla procedura più idonea per misurare la gicemia
Interventi infermieristici per potenziali complicanze
- Ipopotassiemia
Somministrare potassio e verificare la funzionalità renale.
- Chetoacidosi
Monitorare glicemia e corpi chetonici.
- Ipoglicemia
Controllare l'alimentazione del paziente dopo la somministrazione di insulina.
Educare il paziente sul regime terapeutico.
Patologia cronica, caratterizzata dalla sostituzione del tessuto epatico normale con tessuto fibrotico che ne altera struttura e funzionalità.
Le Cause sono:
- Post epatite (epatite B e C spesso associata ad alcolismo).
- Abuso di alcool (danno da sostanza epato-tossica associato a malnutrizione proteica).
- Tossici e farmaci (sostanze epato-tossiche).
- Malattie metaboliche.
- Criptogenetiche (eziologia sconosciuta).
- Biliare (cirrosi su base immunitaria).
- Cardiaca (data dall’ipertensione portale per l’insufficienza cardiaca del cuore destro).
Segni e sintomi
- Condizioni scadute
- Ittero di cute e sclere
- Eritema palmare
- Edemi
- Aumento di volume dell’addome
- Splenomegalia
- Piastrinopenia
DIAGNOSI
1) Riduzione nel sangue di:
- Protrombina o PT
(riduzione fattori della coagulazione per difetto di utilizzazione di vit K nel fegato).
- Numero di GB, GR e piastrine
(per sequestro della milza ingrossata a causa del fegato malato).
2) Incremento nel sangue di:
- Ammoniaca
- Colesterolo
- Proteine totali
(composto azotato complesso formato da aminoacidi).
- Transaminasi GOT e GPT
(enzimi epatici che ci indicano la necrosi delle cellule epatiche)
- Fosfatasi alcalina e gamma GT
(interessamento delle vie biliari)
- LDH o lattato deidrogenasi
(enzima per la conversione dell'acido piruvico in acido lattico).
- Bilirubina totale e diretta
(composto derivante dal metabolismo dell'emoglobina che il fegato non riesce più ad eliminare)
Bilirubina indiretta: veicolata dall'albumina e che non ha ancora raggiunto il fegato.
Bilirubina diretta: metabolizzata dal fegato.
Bilirubina totale: somma di diretta e indiretta.
3) Mediante Elettroforesi proteica:
- Riduzione Albumina
(proteina del sangue prodotta dal fegato).
- Incremento Gammaglobuline soprattutto IgG
(proteine indicative di deposizione di collagene e fibrosi secondaria ad infiammazione)
4) Mediante Tecniche di imaging (Ecografia, TC, RMN)
5) Mediante Biopsia epatica
PIANI DI ASSISTENZA
Raccolta dati
Abitudini di vita
Esposizione a sostanze epatotossiche
Stato mentale della persona
Diagnosi infermieristica
- Intolleranza all’attività, correlato a fatique, debolezza, perdita di massa muscolare e malessere
- Malnutrizione correlata a gastrite cronica, diminuzione della mobilità gastointestinale
- Compromissione integrità cutanea correlata ad edema, ittero.
Obiettivi
- Miglioramento dello stato nutrizionale
- Miglioramento dell’integrità cutanea
- Diminuzione del rischio di complicanze
Interventi infermieristici
- Ossigeno terapia
- Garantire il riposo
- Insegnare posizioni adeguate per evitare complicanze respiratorie
- Migliorare lo stato nutrizionale
- Ridurre il rischio di lesioni curando la cute
Interventi infermieristici per complicanze
- Sanguinamenti ed emorragie Esaminare le feci per eventuale melena. Preparare presidi per eventuale tamponamento di varici esofagee. - Encefalopatia epatica Controllare lo stato mentale del paziente e i livelli sierici degli elettroliti. - Eccessivo volume di liquidi Controllare i parametri cardiovascolari e respiratori. Monitorare le entrate e le uscite dei liquidi.
DIABETE MELLITO
Alterazione cronica del metabolismo del glucosio, con alterazione dei valori della glicemia e concentrazione di glucosio nel sangue. Responsabile di questo fenomeno è un difetto assoluto o relativo di insulina, ormone secreto dalle insule di Langherhans del pancreas ed indispensabile per il metabolismo degli zuccheri.
Diabete Mellito di tipo 1, viene suddiviso in:
- Diabete Mellito Autoimmune (E' causato dalla distruzione delle cellule pancreatiche ad opera di autoanticorpi).
- Diabete Mellito Idiopatico (Forma rara, forme di Diabete di tipo 1 caratterizzate da ridotta riserva insulinica).
Diabete Mellito tipo 2, viene suddiviso in:
- Non obesità
- Obesità
Diabete Mellito Gestazionale
Esordisce durante la gravidanza.
Ridotta tolleranza al glucosio (IGT)
Quando una persona ha valori glicemici compresi fra la normalità e il diabete, cioè glicemia postprandiale a distanza di 2 ore tra 140 e 200 mg/dl. Questi pazienti hanno normalmente una glicemia a digiuno normale o modestamente elevata, mentre hanno iperglicemia solo quando ricevono un carico orale di glucosio.
Alterata glicemia a digiuno (IFP)
Quando le glicemie a digiuno sono comprese tra 110 e 126 mg/dl.
Segni e sintomi
- Perdita di peso.
- Molta fame e sete.
- Eccessivo bisogno di urinare.
- Segni di disidratazione.
- Stanchezza, senso di affaticamento.
- Vista offuscata, sfocata.
- Iperglicemia.
- Zucchero e corpi chetonici nelle urine.
Mentre i sintomi appaiono improvvisiamente, lo sviluppo della malattia richiede tempi molto lunghi.
I sintomi di insorgenza nel Diabete di tipo 1 sono:
- poliuria (aumento quantità urine nelle 24 ore).
- polidipsia (aumento della sete e della introduzione di liquidi secondario alla poliuria).
- polifagia (aumento dell'appetito e dell'assunzione di alimenti).
- calo ponderale.
Il Diabete di tipo 2 viene spesso diagnosticato casualmente nel corso di esami di laboratorio.
DIAGNOSI
Diabete Mellito
La diagnosi può essere stabilita sulla base di uno dei seguenti tre parametri:
- sintomi di diabete più una glicemia a caso superiore o uguale a 200 mg/dl;
- glicemia a digiuno superiore o uguale a 126 mg/dl;
- glicemia a 2 ore durante il test di tolleranza al glucosio somministrato per via orale (OGTT) superiore o uguale a 200 mg/dl
Diabete mellito gestazionale
Tutte le donne gravide devono eseguire durante la 24 - 28 settimana di gravidanza un carico orale di glucosio di 50 grammi, seguito a distanza di un'ora dalla determinazione della glicemia.
Il test può essere eseguito in qualsiasi momento dalla giornata, indipendentemente dai pasti.
Se la glicemia è maggiore o uguale a 200 mg/dl si dovrà eseguire un test di tolleranza al glucosio orale da 100 grammi, con tre misurazioni a distanza di un'ora l'una dall'altra.
Ridotta tolleranza al glucosio (IGT)
La diagnosi viene posta se:
- glicemia a digiuno minore di 126 mg/dl;
- glicemia a 2 ore durante il test di tolleranza maggiore o uguale a 140 mg/dl e minore di 200 mg/dl
Alterata glicemia a digiuno (IFP)
La diagnosi viene posta se viene definita da una glicemia a digiuno maggiore o uguale a 110 mg/dl ma minore di 126 Mg/dl.
TERAPIA
Diabete tipo 1
Richiede la assunzione di insulina secondo schemi con 2 o più somministazioni giornaliere.
- Insulina Pronta
- Insulina Intermedia
- Insulina Lenta
Solitamente l’insulina viene somministrata per via sottocutanea.
Diabete di tipo 2
Può essere controllato con l’uso di ipoglicemizzanti orali.
- Sulfaniluree
Questi farmaci stimolano la secrezione di insulina e agiscono sui recettori periferici della insulina rendendo le cellule più sensibili a questo ormone.
- Biguanidi
Riducono la produzione epatica di glucosio e stimolano l’utilizzazione periferica del glucosio mediata dall’insulina
PIANI DI ASSISTENZA
Raccolta dati
Verificare la presenza di:
- Poliuria
- Secchezza cutanea
- Offuscamento della vista
- Prurito
- Ulcere con difficoltà di guarigione
- Segni di chetoacidosi
- Respiro di Kussmaul
- Deficit neurologici
- Deficit visivi
Problemi Collaborativi relativi al Diabete
- Ipoglicemia
- Chetoacidosi diabetica
- Infezioni
- Vasculopatia
- Retinopatia
- Neuropatia
- Nefropatia
- Coma iperglicamico iperosmolare non chetosico
Diagnosi infermieristica
- Rischio di lesione (correlato a ipoglicemia, diminuzione dell’acuità visiva e della sensibilità tattile).
- Insufficiente volume di liquidi correlata a poliuria secondaria al diabete
- Inefficace gestione del regime terapeutico correlato a insufficiente conoscenza della patologia.
- Potenziale carenza di conoscenze sulle procedure di autocura del diabete.
- Rischio di gestione inefficace del regime terapeutico correlato ad insufficienti conoscenze.
- Nutrizione superiore al fabbisogno.
Obiettivi
- Mantenimento del bilancio idrico-salino
- Insegnare l’autocura
Interventi infermieristici
- Pianificare un obiettivo relativo all’assunzione di liquidi
- Registrare adeguatamente l’assunzione di liquidi
- Controllare il peso quotidianamente
- Controllare la diuresi (quantità e qualità)
- Educare il paziente alla procedura più idonea per misurare la gicemia
Interventi infermieristici per potenziali complicanze
- Ipopotassiemia
Somministrare potassio e verificare la funzionalità renale.
- Chetoacidosi
Monitorare glicemia e corpi chetonici.
- Ipoglicemia
Controllare l'alimentazione del paziente dopo la somministrazione di insulina.
Educare il paziente sul regime terapeutico.
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