CONTUSIONI
Le contusioni sono lesioni conseguenti ad un trauma diretto.
In alcuni casi è il corpo umano stesso che va da urtare contro una struttura contundente.
Si distinguono diversi gradi di contusioni:
Contusione di I°grado
La lesione è superficiale e si manifesta con una piccola soffusione di sangue nel tessuto sottocutaneo e con una chiazza di sangue visibile sotto la pelle, dapprima rossa , poi blue-verdastra ed infine giallo-ocra.
La lesione caratteristica è l’ecchimosi, essa si presenta precoce quando il sangue travasato proviene dai tessuti vicino all’epidermide, mentre è tardiva quando l’infiltrazione del derma deriva da emorragie più profonde.
Segni e sintomi
Le contusioni di 1° grado presentano cute arrossata, iperemica con aumento della temperatura locale.
Il dolore è immediato, di intensità variabile, ora urente, ora sordo e continuo, compare sia a riposo che dopo sforzo fisico moderato o protratto.
Terapia
Nelle contusioni di 1° grado è necessario subito bendare per le prime 12/ 24 ore la parte interessata, applicare solo ed esclusivamente sopra le benda una borsa di ghiaccio e mai a contatto direttamente con la cute.
Contusione di II°grado
Il danno traumatico è più profondo e più esteso e si associa uno stravaso cospicuo di sangue che dà luogo ad una raccolta ematica.
L’espressione tipica è l’ematoma, che nel caso di contusioni superficiali ha sede sottocutanea, mentre nelle contusioni profonde può localizzarsi in sede sotto fasciale, intramuscolare o a carico di organi endocranici, endoaddominali o toracici
Segni e sintomi
Nelle contusioni di 2° grado la cute si presenta arrossata ed iperemica, mentre l’ecchimosi tende a comparire qualche giorno dopo. A questa contusione e’ associato spesso un rialzo febbrile
Anche qui è presente dolore più vivo e di intensità e durata maggiore rispetto a quelle di 1° grado.
Terapia
Nelle contusioni di 2° grado valgono gli stessi provvedimenti terapeutici messi in atto per quelle di 1° grado, con la differenza che spesso si deve effettuare il drenaggio con ago o tramite incisione di scarico sulla parte interessata dell’ematoma.
Contusioni di III°grado
Il danno traumatico è causato da una forza maggiore e l’interessamento tissutale è maggiore e spesso si ha la mortificazione dei tessuti per la compromissione delle strutture vasali con mancato apporto di sangue.
Segni Sintomi
Le contusioni di 3° grado oltre ad avere le caratteristiche morfologiche delle prime due, evolvono spesso in una mortificazione più o meno massiva della parte interessata ( necrosi o morte cellulare).
Terapia
Le contusioni di 3°grado necessitano di provvedimenti terapeutici più complessi che vedremo in seguito.
LE FERITE
La ferita è una lesione dei tessuti molli, prodotta da agenti meccanici, che tende alla guarigione.
Ferite da taglio:
sono quelle prodotte da agenti taglienti quali coltelli, bisturi, schegge, sono in generale più lunghe che profonde e si presentano con i margini netti e fortemente sanguinanti.
Ferite da punta:
sono causate da agenti vulneranti appuntiti quali spine, aghi, chiodi, spilli, sono caratterizzate da un foro di entrata più o meno piccolo e da un tragitto più o meno lungo.
Se la ferita raggiunge una cavità si possono avere lesioni più gravi come: pneumotorace, emotorace, lesioni polmonari, peritoniti….
Ferite lacere:
quando per strappo o stiramento viene esercitata su un tessuto una azione vulnerante sufficiente, ciò determina una ferita detta lacera.
Essa si presenta con margini fortemente irregolari ed aree necrotiche, sono ben evidenti edema ed ecchimosi mentre appare più limitata la componente emorragica
Ferite contuse:
quando un agente vulnerante smusso portato con sufficiente energia riesce a vincere l'elasticità dei tessuti, ne consegue una ferita contusa.
L'area appare fortemente edematosa con zone emorragiche o ecchimotiche
Ferite lacero-contuse:
sono le ferite di origine traumatica più frequenti, sono quelle a più alto rischio di infezione e con tempi di guarigione più lunghi, dal punto di vista anatomo-patologico presentano insieme le caratteristiche delle ferite lacere e di quelle contuse
Ferite d’arma da fuoco:
determinata da proiettili o schegge muniti di forza viva, possono portare lesioni a carico delle strutture e degli organi interni richiedendo spesso un trattamento d’urgenza.
Processi di guarigione
Per guarigione delle ferite si intende un complesso procedimento di rigenerazione dei tessuti umani mediante la neoformazione di un tessuto detto di granulazione che evolverà in una struttura definitiva detta cicatrice.
Le ferite possono andare incontro a guarigione con tre modalità differenti:
Prima Intensione
è il caso delle ferite chirugiche lineari, a margini netti, non complicate da ematomi, necrosi, infezioni.
Le fasi di guarigione in una ferita normale sono tre:
Granulazione: è la prima fase di guarigione, in cui le superfici lese si ricoprono di sangue coagulato e di plasma ricco di albumina, dopo questa fase si ha la comparsa dei globuli bianchi, che sciolgono il coagulo facendo assumere alla ferita un aspetto granuloso.
Fibrosi: in questa fase compaiono i fibroblasti, che tramite il collagene provvedono ad unire le superfici della ferita.
Epitelizzazione: l’epitelio prolifera per coprire il tessuto di granulazione, il tessuto di granulazione fino a quando non è ricoperto può formare un liquido trasudatizio,che insieme ai residui ematici forma una crosta.
La crosta rappresenta una protezione, e cade quando l’epitelio è del tutto ricostituito .
Seconda Intensione
il processo di guarigione comincerà dal fondo della ferita con un tessuto di granulazione che procederà risalendo verso l'alto fino a raggiungere la superficie, ci sarà la presenza di una cicatrice più marcata
Terza Intensione
è il caso frequente di alcune ferite chirurgiche suturate normalmente ma infettatesi nel decorso post-operatorio.
In queste circostanze la ferita viene riaperta, detersa, regolata nei margini e, una volta risolta l'infezione, risuturata.
Fattori per una normale guarigione
Locali:
-giusta emostasi
-adeguata vascolarizzazione
-assenza di infezioni
Generali:
-giovane età
-stato nutrizionale adeguato
Cause di imperfetta guarigione
Locali:
-emostasi non completa
-suture troppo lasse
-corpi estranei ritenuti
-fogosi
Generali:
-età avanzata
-malnutrizione
-diabete
-scompenso cardiaco
-disidratazione
Note di assistenza
-detersione della zona
-medicare con materiale sterile
-sorvegliare i drenaggi
Le contusioni sono lesioni conseguenti ad un trauma diretto.
In alcuni casi è il corpo umano stesso che va da urtare contro una struttura contundente.
Si distinguono diversi gradi di contusioni:
Contusione di I°grado
La lesione è superficiale e si manifesta con una piccola soffusione di sangue nel tessuto sottocutaneo e con una chiazza di sangue visibile sotto la pelle, dapprima rossa , poi blue-verdastra ed infine giallo-ocra.
La lesione caratteristica è l’ecchimosi, essa si presenta precoce quando il sangue travasato proviene dai tessuti vicino all’epidermide, mentre è tardiva quando l’infiltrazione del derma deriva da emorragie più profonde.
Segni e sintomi
Le contusioni di 1° grado presentano cute arrossata, iperemica con aumento della temperatura locale.
Il dolore è immediato, di intensità variabile, ora urente, ora sordo e continuo, compare sia a riposo che dopo sforzo fisico moderato o protratto.
Terapia
Nelle contusioni di 1° grado è necessario subito bendare per le prime 12/ 24 ore la parte interessata, applicare solo ed esclusivamente sopra le benda una borsa di ghiaccio e mai a contatto direttamente con la cute.
Contusione di II°grado
Il danno traumatico è più profondo e più esteso e si associa uno stravaso cospicuo di sangue che dà luogo ad una raccolta ematica.
L’espressione tipica è l’ematoma, che nel caso di contusioni superficiali ha sede sottocutanea, mentre nelle contusioni profonde può localizzarsi in sede sotto fasciale, intramuscolare o a carico di organi endocranici, endoaddominali o toracici
Segni e sintomi
Nelle contusioni di 2° grado la cute si presenta arrossata ed iperemica, mentre l’ecchimosi tende a comparire qualche giorno dopo. A questa contusione e’ associato spesso un rialzo febbrile
Anche qui è presente dolore più vivo e di intensità e durata maggiore rispetto a quelle di 1° grado.
Terapia
Nelle contusioni di 2° grado valgono gli stessi provvedimenti terapeutici messi in atto per quelle di 1° grado, con la differenza che spesso si deve effettuare il drenaggio con ago o tramite incisione di scarico sulla parte interessata dell’ematoma.
Contusioni di III°grado
Il danno traumatico è causato da una forza maggiore e l’interessamento tissutale è maggiore e spesso si ha la mortificazione dei tessuti per la compromissione delle strutture vasali con mancato apporto di sangue.
Segni Sintomi
Le contusioni di 3° grado oltre ad avere le caratteristiche morfologiche delle prime due, evolvono spesso in una mortificazione più o meno massiva della parte interessata ( necrosi o morte cellulare).
Terapia
Le contusioni di 3°grado necessitano di provvedimenti terapeutici più complessi che vedremo in seguito.
LE FERITE
La ferita è una lesione dei tessuti molli, prodotta da agenti meccanici, che tende alla guarigione.
Ferite da taglio:
sono quelle prodotte da agenti taglienti quali coltelli, bisturi, schegge, sono in generale più lunghe che profonde e si presentano con i margini netti e fortemente sanguinanti.
Ferite da punta:
sono causate da agenti vulneranti appuntiti quali spine, aghi, chiodi, spilli, sono caratterizzate da un foro di entrata più o meno piccolo e da un tragitto più o meno lungo.
Se la ferita raggiunge una cavità si possono avere lesioni più gravi come: pneumotorace, emotorace, lesioni polmonari, peritoniti….
Ferite lacere:
quando per strappo o stiramento viene esercitata su un tessuto una azione vulnerante sufficiente, ciò determina una ferita detta lacera.
Essa si presenta con margini fortemente irregolari ed aree necrotiche, sono ben evidenti edema ed ecchimosi mentre appare più limitata la componente emorragica
Ferite contuse:
quando un agente vulnerante smusso portato con sufficiente energia riesce a vincere l'elasticità dei tessuti, ne consegue una ferita contusa.
L'area appare fortemente edematosa con zone emorragiche o ecchimotiche
Ferite lacero-contuse:
sono le ferite di origine traumatica più frequenti, sono quelle a più alto rischio di infezione e con tempi di guarigione più lunghi, dal punto di vista anatomo-patologico presentano insieme le caratteristiche delle ferite lacere e di quelle contuse
Ferite d’arma da fuoco:
determinata da proiettili o schegge muniti di forza viva, possono portare lesioni a carico delle strutture e degli organi interni richiedendo spesso un trattamento d’urgenza.
Processi di guarigione
Per guarigione delle ferite si intende un complesso procedimento di rigenerazione dei tessuti umani mediante la neoformazione di un tessuto detto di granulazione che evolverà in una struttura definitiva detta cicatrice.
Le ferite possono andare incontro a guarigione con tre modalità differenti:
Prima Intensione
è il caso delle ferite chirugiche lineari, a margini netti, non complicate da ematomi, necrosi, infezioni.
Le fasi di guarigione in una ferita normale sono tre:
Granulazione: è la prima fase di guarigione, in cui le superfici lese si ricoprono di sangue coagulato e di plasma ricco di albumina, dopo questa fase si ha la comparsa dei globuli bianchi, che sciolgono il coagulo facendo assumere alla ferita un aspetto granuloso.
Fibrosi: in questa fase compaiono i fibroblasti, che tramite il collagene provvedono ad unire le superfici della ferita.
Epitelizzazione: l’epitelio prolifera per coprire il tessuto di granulazione, il tessuto di granulazione fino a quando non è ricoperto può formare un liquido trasudatizio,che insieme ai residui ematici forma una crosta.
La crosta rappresenta una protezione, e cade quando l’epitelio è del tutto ricostituito .
Seconda Intensione
il processo di guarigione comincerà dal fondo della ferita con un tessuto di granulazione che procederà risalendo verso l'alto fino a raggiungere la superficie, ci sarà la presenza di una cicatrice più marcata
Terza Intensione
è il caso frequente di alcune ferite chirurgiche suturate normalmente ma infettatesi nel decorso post-operatorio.
In queste circostanze la ferita viene riaperta, detersa, regolata nei margini e, una volta risolta l'infezione, risuturata.
Fattori per una normale guarigione
Locali:
-giusta emostasi
-adeguata vascolarizzazione
-assenza di infezioni
Generali:
-giovane età
-stato nutrizionale adeguato
Cause di imperfetta guarigione
Locali:
-emostasi non completa
-suture troppo lasse
-corpi estranei ritenuti
-fogosi
Generali:
-età avanzata
-malnutrizione
-diabete
-scompenso cardiaco
-disidratazione
Note di assistenza
-detersione della zona
-medicare con materiale sterile
-sorvegliare i drenaggi
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