Tecnica diagnostica basata sull’impiego di ultrasuoni.
Una sonda appoggiata sulla pelle invia un fascio di ultrasuoni verso le strutture corporee da esaminare.
In relazione alla densità dei tessuti attraversati, gli ultrasuoni vengono riflessi, raccolti dalla stessa sonda emettitrice ed elaborati dall’apparecchio in un’immagine su monitor.
Un ecografo è fodamentalmente costituito da quattro parti:
1- un cristallo trasduttote, o sonda.
è la componente periferica del sistema, a contatto con il paziente; genera impulsi ultrasonici li trasmette nelle regione dell’esame riceve gli echi di ritorno.
2- un sistema elettronico che riceve il segnale eco prodotto dalla sonda, amplificandolo ed elaborandolo.
3- lo scan converter.
Un sistema in grado di digitalizzare e memorizzare i dati ottenuti per rappresentare l’immagine.
4- un sistema di visualizzazione che rappresenta (in genere su monitor televisivo) e consente di registrare (su pellicola radiografica, carta termica, pallicola istantanea o vtr) le immagini prodotte.
A seconda della diversa analisi spaziale e temporale offerta dall’apparecchio, si distinguono l’ecografìa “A Mode”, di prevalente impiego in cardiologia, e l’ecografìa bidimensionale o “B Mode”, di più ampia utilizzazione, per esempio, nell’esame degli organi addominali.
L'ecografia addominale esplora il fegato, le vie biliari, i reni, il pancreas e la milza. L'ecografia pelvica l'utero, l'ovaio, le tube uterine e il feto in gravidanza.
L'ecografia cardiaca è indicata nello studio della struttura del cuore e nella rilevazione di eventuali alterazioni strutturali causate da malattie (stenosi, insufficienza valvolare, versamenti nel sacco pericardiaco) o di alterazioni del ritmo cardiaco.
L'ecografia della mammella viene comunemente impiegata nella diagnosi del carcinoma mammario, soprattutto nelle donne giovani.
L'ecografia viene impiegata anche per l'esplorazione della prostata, dei testicoli, della tiroide e del flusso sanguigno (eco-doppler e color-doppler).
Una sonda appoggiata sulla pelle invia un fascio di ultrasuoni verso le strutture corporee da esaminare.
In relazione alla densità dei tessuti attraversati, gli ultrasuoni vengono riflessi, raccolti dalla stessa sonda emettitrice ed elaborati dall’apparecchio in un’immagine su monitor.
Un ecografo è fodamentalmente costituito da quattro parti:
1- un cristallo trasduttote, o sonda.
è la componente periferica del sistema, a contatto con il paziente; genera impulsi ultrasonici li trasmette nelle regione dell’esame riceve gli echi di ritorno.
2- un sistema elettronico che riceve il segnale eco prodotto dalla sonda, amplificandolo ed elaborandolo.
3- lo scan converter.
Un sistema in grado di digitalizzare e memorizzare i dati ottenuti per rappresentare l’immagine.
4- un sistema di visualizzazione che rappresenta (in genere su monitor televisivo) e consente di registrare (su pellicola radiografica, carta termica, pallicola istantanea o vtr) le immagini prodotte.
A seconda della diversa analisi spaziale e temporale offerta dall’apparecchio, si distinguono l’ecografìa “A Mode”, di prevalente impiego in cardiologia, e l’ecografìa bidimensionale o “B Mode”, di più ampia utilizzazione, per esempio, nell’esame degli organi addominali.
L'ecografia addominale esplora il fegato, le vie biliari, i reni, il pancreas e la milza. L'ecografia pelvica l'utero, l'ovaio, le tube uterine e il feto in gravidanza.
L'ecografia cardiaca è indicata nello studio della struttura del cuore e nella rilevazione di eventuali alterazioni strutturali causate da malattie (stenosi, insufficienza valvolare, versamenti nel sacco pericardiaco) o di alterazioni del ritmo cardiaco.
L'ecografia della mammella viene comunemente impiegata nella diagnosi del carcinoma mammario, soprattutto nelle donne giovani.
L'ecografia viene impiegata anche per l'esplorazione della prostata, dei testicoli, della tiroide e del flusso sanguigno (eco-doppler e color-doppler).
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