L’aspirazione del midollo osseo, consiste nella rimozione di una piccola quantità di materiale organico liquido dal canale midollare di alcune ossa, per esame istologico e citologico del midollo, non solo per evidenziare neoplasie, ma anche patologie ematologiche.
Materiale
-Soluzione antisettica,
-Garze;
-Teli sterili;
-Anestetico locale;-Vetrini per lo striscio di sangue;
-Guanti sterili;
-Dispositivi di protezione individuale;
-Siringhe di diversa misura;
-Formalina basica e recipiente sterile per l’esame istologico;
-Cerotto per medicare.
-Ago di Jamshidi, monouso; costituito da una camicia di calibro e lunghezza variabile.
L’ago ha l’estremità a “becco di flauto” a bordi taglienti, utile per trattenere il frustolo d’osso incarcerato.
La camicia è riempita da un mandrino estraibile, che fuoriesce dall’estremità e serve per guidare l’iniziale penetrazione dell’ago nella cute e nell’osso.
All’estremità opposta, l’ago finisce con una parte piatta bloccata da una specie di tappo a vite d’acciaio.
Nella parte superiore della camicia si allargano due ali essenziali per una ferma impugnatura;
Metodologia
Il prelievo midollare si può effettuare:
-sullo sterno: con il paziente in decubito supino
-sulla cresta iliaca posteriore: con il paziente in decubito laterale sinistro.
E’ importante che l’infermiere e il medico descrivano e spieghino al paziente la procedura mentre viene eseguita e le sensazioni che potrà avvertire.
-disinfezione della zona prescelta
-eseguirà l’anestesia locale
-dopo qualche minuto il medico introdurrà l’ago di Jamshidi.
- l’ago supera la corteccia esterna dell’osso si entrando nella cavità midollare, si estrae il mandrino, si collega la siringa e si aspira una piccola quantità di sangue (0,5 ml ) e di midollo, (questa operazione e molto dolorosa e il paziente ne dovrà essere avvertito)
-depositare il materiale aspirato su un vetrino per l’eventuale striscio di sangue, oppure utilizzato per altri tipi di esami.
-estrarre l’ago ed effettuare una medicazione compressiva.
Assistenza Infermieristica
L’accertamento, per la raccolta dei dati e la formulazione delle diagnosi infermieristiche, è orientato alla valutazione delle conoscenze della procedura, determinando il grado di comprensione e di ansia.
Valutare anche la capacità di assumere la posizione necessaria e mantenerla per il tempo richiesto.
Rilevare i segni vitali controllare gli esami analitici, specie la coagulazione, l’utilizzo anche di anticoagulanti che potrebbero favorire un’emorragia post intervento.
Diagnosi infermieristica
Ansia per la scarsa conoscenza della procedura e dei suoi scopi;
Paura/ansia relativa alle manovre invasive;
Ansia/dolore correlato a interventi invasivi di minor entità, esito non prevedibile, dolore atteso ed insufficiente conoscenza della routine preoperatoria, postoperatoria e sensazioni correlate;
Rischi di lesioni .
Problemi Collaborativi
L’infermiere dovrà:
Accertarsi dell'esecuzione degli esami ematici e strumentali precedentemente prescritti e della compilazione del consenso informato;
Collaborare insieme al medico durante l'esecuzione della procedura;
Controllare ad intervalli l'insorgenza d’eventuali segni anomali da segnalare al medico,
Controllare se ci sono segni d’infezione;
Valutare se vi è possibile dolore dopo la procedura.
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