Prelievo di frammento di tessuto renale, mediante puntura percutanea con apposito ago monouso, e con l’aiuto di un ecografo.
La Biopsia Renale viene effettuata a scopo diagnostico; infatti, l’analisi microscopica del tessuto ottenuto, può fornire informazioni utili nella diagnosi e nel trattamento delle malattie renali, nel confermare istologicamente le nefropatie e nel controllarne la progressione.
Il prelievo può essere praticato sia a cielo aperto con ago da biopsia, sia durante un intervento operatorio.
Materiale
Piano di lavoro
Ago per biopsia sterile monouso costituito da :
- una camicia metallica a punta smussa
- un ago da localizzazione con dispositivo di arresto
- um mandrino a due vie
-contenitore ematico con liquido di fissaggio per prelievo bioptico
-contenitore con pinze anatomiche chirurgiche, immerse in soluzione disinfettante
-soluzione iodata (Betadine)
-flacone di etere
-confezione di garze sterili
-confezione di telini sterili monouso
-confezioni sterili monouso di camici chirurgici e guanti
-occorrente per anestesia locale
-pacchetto sterile con:
-1 pinza portatamponi
-1 forapelle
-1 capsula metallica
-fascia a corpo e spille di sicurezza
-centimetro a nastro
-matita demografica
-due bacinelle reniformi
Preparazione del paziente e procedura
-rilevare al paziente pressione arteriosa e temperatura mezz’ora prima dell’ esame
- somministrargli un sedativo, se prescritto dal medico
- chiedere al paziente se ha urinato,( l’ esame deve essere eseguito a vescica vuota)
- scoprire la regione lombare
- far assumere al paziente il decubito prono e localizzare sulla cute il punto in cui infiggere l’ ago per raggiungere il polo inferiore del rene sotto guida ecografia.
-praticare l’ anestesia locale, l’ ago viene introdotto attraverso la cute della regione lombare destra o sinistra fino a raggiungere, la zona del rene prescelta per il prelievo.
- collaborare con il medico durante la pratica
- coprire la sede della puntura con garze sterili dopo che il medico ha sfilato l’ago
- fissare le garze con strisce di cerotto in modo da esercitare una modica pressione
- rafforzare l’azione di contenimento posizionando la fascia a corpo
- far passare il paziente dal lettino alla barella e riaccompagnarlo a letto
- inviare in laboratorio il campione prelevato con il relativo buono di richiesta
- riordino del materiale
Nelle prime 24 h dalla biopsia:
-controllare la pressione arteriosa, il polso e temperatura ogni ora o frazione di ora per le prime 4 h;
Successivamente ogni 3h:
-raccogliere le urine di ciascuna minzione in contenitori separati
-osservare l’ aspetto e preparare eventuali campioni da inviare in laboratorio secondo indicazione
-osservare le condizioni generali del malato e la sede della biopsia
-somministrare liquidi per via orale o parenterale per assicurare una buona diuresi
-mantenere il paziente a riposo in ambiente tranquillo
-consigliarlo a non compiere sforzi fisici frequenti e/o violenti per vari giorni dopo la biopsia.
Complicanze
Ematuria Macroscopica: è dovuta alla lesione di un vaso che provoca la comparsa di sangue nelle urine. La sua entità dipende dal calibro del vaso danneggiato, ma raramente è abbondante e prolungata. La formazione di coaguli nell’ urina può provocare una colica renale ed esporre a rischio di anuria.
Ematoma Peri Renale : compare subito dopo l’ esecuzione della biopsia, ma può essere visibile anche a distanza di giorni.
Sono piccoli ematomi privi di rilevanza clinica, sono quasi costantemente riscontrabili ad una ecografia eseguita dopo 24 o 48 h.
La sintomatologia può essere assente o limitata a dolenzia in sede lombare.
Fistola Arterio-venosa: è determinata dalla puntura accidentale di un’ arteriosa e di una vena renale contigue, che entrano in comunicazione diretta.
La maggio parte delle fistole sono di piccolo calibro, non hanno particolare rilevanza clinica e si risolvono spontaneamente nell’ arco di alcuni mesi.
Raramente possono provocare ematuria, scompenso cardiaco, ipertensione arteriosa diastolica
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