La colangio–pancreatografia-retrograda per via endoscopica è un esame combinato endoscopico-radiologico che permette la diagnosi mediante l’introduzione di mezzo di contrasto all’interno delle vie biliari intra ed extra epatiche e dei dotti pancreatici.
In molti casi, alla fase diagnostica segue una fase terapeutica sempre per via endoscopica che consente:
-la sfinterotomia biliare di stenosi benigne
-l’estrazione di calcoli biliari o pancreatici
-la protesizzazione e drenaggio biliare o pancreatico per stenosi maligne che interessano le vie biliari o il dotto pancreatico
La C.P.R.E. si esegue mediante l’introduzione del Duodenoscopio (un endoscopio con visione laterale che permette di avere una visione frontale della papilla posta in una posizione tangenziale) attraverso la bocca, nel paziente sedato, a digiuno di almeno 8/10 ore.
Indicazioni
La CPRE è indicata nei casi di:
-malattie del pancreas e del sistema dei dotti biliari
-calcoli biliari
-tumori
-un’infiammazione al pancreas (o "pancreatite").
Materiale:
Duodenoscopio a visione laterale
Monitor e fonte di luce
Boccaglio
Pinze
Cateteri diagnostici
Papillotomo
Pre-cut
Catetere con palloncino estrattore calcoli
Sondino naso biliare
Palloncino dilatatore papilla
Contrasto
Litotritore
Protesi di varie misure
Ansa
Contenitore per esame istologico
K-y gel
Siringhe varie misure
Carrello e farmaci per l’anestesia
Aspiratore
Carrello di emergenza
Diadermocoagulatore
Camici piombati
Fase Preoperatoria:
Per questa procedura è necessaria un equipè composta da:
-medico endoscopista
-infermiera dell’endoscopia
-medico anestesista ed infermiera che lo assiste
-medico radiologo
-tecnico di radiologia.
E’ preferibile che il paziente indossi solo un camice; il paziente viene messo in posizione prona e leggermente girato verso destra, da qui possiamo applicare il boccaglio e la piastra per il diadermocoagulatore e, a questo punto dopo che il medico anestesista avrà monitorizzato e sedato il paziente si potrà passare alla fase operatoria.
Fase operatoria
Prendere il duodenoscopio, lubrificarlo e passarlo al medico endoscopista che procederà all’inserimento dello stesso; guidare lo strumento per tutta la durata dell’esame
Con l’endoscopio, il medico esaminerà la parete interna dello stomaco e duodeno.
Una volta giunto nel duodeno, l’endoscopio viene messo nelle vicinanze della papilla, il punto in cui i dotti biliari e pancreatico si svuotano nell’intestino.
All’interno dell’endoscopio viene fatto passare un tubicino chiamato "cannula" che viene inserito nel dotto pancreatico oppure nel coledoco.
La cannula consente di iniettare all’interno di questi dotti un liquido di contrasto che opacizza i dotti e permette la visualizzazione tramite le radiografia.
La lettura delle radiografie permetterà di individuare eventuali allargamenti, restringimenti oppure ostruzione dei dotti.
Alcuni dei problemi individuati possono essere risolti in corso di CPRE stessa.
I rischi di complicazioni dovute all’CPRE sono pari al 5-10% dei casi.
Raramente nascono complicazioni che costringono il paziente a un prolungato ricovero ospedaliero.
Dopo l’esame, il medico darà le opportune indicazioni, riguardo la ripresa dell'alimentazione, di solito dopo poche ore dalla fine dell’intervento.
A causa dell’aria che viene introdotta durante l’esame, si potrà avvertire un senso di gonfiore.
Può capitare, temporaneamente, di avere feci più molli del solito oppure altri cambiamenti nelle abitudini intestinali.
Si potranno avere anche vomito, dolori addominali, stanchezza o vertigine e febbre.
Una volta terminato l’esame aspirare acqua e detergente enzimatico con lo strumento, procedere al riordino, alla pulizia e, alla sterilizzazione del duodenoscopio.
Il paziente inviato in reparto dovrà effettuare una serie di controlli ematochimici nelle ore successive all‘intervento.
Una delle complicazioni più frequenti dopo CPRE è la pancreatite
Errori Da Evitare:
Trascurare di eseguire i controlli a tutti gli strumenti ed alle apparecchiature.
Evenienze di mal-funzionamento durante l’esame devono essere assolutamente evitate per la sicurezza del paziente e per la corretta esecuzione dell’esame.
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