Sostieni il nostro blog

ESOFAGOGASTRODUODENOSCOPIA

La gastroscopia è un esame endoscopico, che permette di osservare il tratto superiore dell’apparato digerente.
Il tratto digestivo superiore è quella parte dell’apparato digerente, costituito da:

-esofago: il tubo che collega la bocca con lo stomaco,
-dallo stomaco vero e proprio

-dalla parte iniziale dell’intestino tenue: chiamato "duodeno".


Indicazioni
La gastroscopia viene fatta per individuare (e, in alcuni casi, curare) i problemi del tratto superiore dell’apparato digerente.

Il medico, orientando l’endoscopio, può esaminare la superficie delle pareti interne del tratto superiore dell’apparato digerente con molta attenzione e in tutta sicurezza.
Le immagini riprese dall’endoscopio sono molto dettagliate e chiare e possono essere riprodotte su uno schermo televisivo.
La gastroscopia consente perciò una visione diretta dell’organo in esame e aiuta quindi il medico ad accertare l'origine di molti sintomi.

Con il gastroscopio si possono effettuare anche alcuni trattamenti terapeutici, come la dilatazione di aree ristrette (stenosi) dell'esofago, stomaco o duodeno, asportazione di polipi e di oggetti ingoiati, cura di vasi o di ulcere sanguinanti, ecc…





Materiale occorrente
-Gastroscopio completo
-Aspiratore
-Guanti monouso non sterili
-Siringhe di varie misure
-Contenitori con formalina per esame istologico
-Sacchetto monouso per aspiratore
-Lubrificatore idrosolubile K-Y pomata
-Anestetico spray
-Boccaglio
-Telino di protezione
-CP test rapido
-Pinze bioetiche
-Ago da sclerosi

Preparazione all'esame
Al momento di effettuare l'esame, lo stomaco deve essere vuoto, per cui non bisogna mangiare o bere nulla nelle 8-10 ore che precedono l'esame, in quanto la presenza di cibo nello stomaco rischia di limitare il campo visivo dell'endoscopio e rendere l'esame meno preciso e, in alcuni casi, provocare il vomito.

Fase preoperatoria
-Controllo strumenti
-Spiegare la procedura al paziente.
-Accertarsi che l’apposito modulo per il consenso informato sia stato fatto firmare.
-Accertarsi che il paziente sia digiuno
-controllare se il paziente è portatore di una protesi mobile
-Somministrare un leggero tranquillante o un blando sedativo

L’esame può essere eseguito mediante anestesia locale, sedazione cosciente o, sedazione profonda.
Far sdraiare il paziente in posizione supina e monitorare pressione arteriosa e frequenza cardiaca.


Fase operatoria
L’esame non procura dolore ma solo modesto fastidio all’introduzione dello strumento.

-Far mettere il paziente sul fianco sinistro con le gambe flesse sull’addome e il mento verso il petto.
-Spruzzare l’anestetico locale per attenuare il fastidio all’introduzione del gastroscopio.
-Posizionare il boccaglio.
-Prendere il gastroscopio e provvedere alla sua lubrificazione, posizionare un telino sotto il mento del paziente per la sua protezione.






Il medico inserirà lo strumento attraverso il cavo orale
L’esame continua con la visione dell’esofago, che possiede dei punti di repere rappresentati:

-sfintere cricofaringeo
-l’impronta del bronco principale sn
-le pulsazioni dell’atrio sn e dell’aorta
-giunzione squamocolonnare o linea zeta
-iato diaframmatico


L’analisi di questo tratto di lunghezza di circa 25-30 cm, consiste oltre a evidenziare tutte le alterazioni del viscere e della mucosa, una valutazione del giusto posizionamento della linea zeta rispetto allo iato, così come un’osservazione dell’attività peristaltica.

Il passaggio dello strumento in stomaco avviene facilmente, superando il cardias siamo nella cavità gastrica e ruotando leggermente a sx, la manopola dx-sn, è possibile avere una buona visione dello stomaco con le sue quattro pareti:

-parete anteriore a sx
-parete posteriore a dx
-grande curva in basso
-piccola curva in alto

L’avanzamento dello strumento ci conduce all’antro gastrico identificabile oltre che per l’assenza del disegno plicare, per la presenza del piloro.
In posizione antrale ruotando lo strumento verso l’alto e avanzando è possibile identificare l’angulus, quella porzione dello stomaco sede più frequentemente di ulcere e neoplasie

Il passaggio del piloro avviene posizionandosi centralmente e avanzando con lo strumento, ciò può risultare alcune volte non agevole, qualora sia ipertonico o fisso per esiti cicatriziali.
Il passaggio in duodeno è identificabile per la visione di un cilindro con mucosa liscia rappresentato dal bulbo; anche qui retraendo un pochino lo strumento ed eseguendo dei movimenti rotatori è possibile vedere le pareti del bulbo:

-Apice
-Parete inferiore
-Parete anteriore
-Parete posteriore


La visione del duodeno distale è caratterizzato dalla presenza di pliche e villi intestinali, avviene eseguendo una manovra di rotazione di 90° a dx ed alzando poi la punta.

E’ importante che il paziente sappia che lo strumento non ostacolerà la respirazione né causerà dolore, ma solo fastidio.
L’esame durerà 4/5 minuti, salvo siano necessarie manovre bioptiche o terapeutiche.
Una volta terminato l’esame endoscopico aiutare il paziente e tenerlo seduto sotto controllo per qualche minuto, se l’esame è stato effettuato in sedazione cosciente o profonda il paziente verrà tenuto sotto controllo e monitorizzato per almeno 30/60 minuti, e comunque potrà andare via solo quando il medico darà l’ok. (Monitorizzare sempre P.A. e F.C.)

Le complicazioni sono molto rare
Le più importanti sono:
-la perforazione (cioè l’apertura accidentale di un foro nella parete intestinale), che può richiedere un intervento chirurgico di riparazione e l’emorragia .

Modulistica
-Cartella endoscopica
-Modulo per il consenso informato
-Foglio di richiesta per esame endoscopico
-Foglio di richiesta per istologico
-Foglio invio campioni per istologia

Errori da evitare

Trascurare di eseguire i controlli sullo strumento.

Pulizia e disinfezione degli strumenti

Nessun commento:

Visitatori

Seguimi su Libero Mobile

Canale Video di PocketStudy