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Disturbi di personalità

Condizione pervasiva (frequente e non solo in risposta a stimoli e situazioni) , rigida e stabile (esordio adolescenziale o in prima età adulta stabile nel tempo) caratterizzata da tratti di personalità che si discostano marcatamente dalle norme culturali e causano sofferenza o compromissione funzionale.

Per personalità si intende l'insieme delle caratteristiche psicologiche profonde (sostanzialmente stabili e inconsapevoli) che si esprimono in ogni aspetto della vita di un individuo.

La personalità può essere considerata l'insieme di TEMPERAMENTO (Componente eredo-costituzionale innata che precede l'esperienza a cui predispone) e CARATTERE (Componente derivante dagli effetti delle relazioni interpersonali) che evolve dalla nascita all'età adulta.

Per questo è lecito formulare una diagnosi di disturbo di personalità solo dopo il raggiungimento dell'età adulta (convenzionalmente fissata al compimento dei 18 anni di età). La comparsa di alterazioni di personalità più tardiva indicano frequentemente presenza di una malattia organica o all'abuso di sostanze.


Per giudicare la patologicità della personalità si può adottare un criterio di confronto con la normalità statistica (reazioni affettive, comportamentali e funzioni cognitive comuni alla media della popolazione generale) dal punto di vista funzionale (sociale, lavorativo, relazionale) e clinico (individuo, famiglia e società).

Nei soggetti con disturbi di personalità i meccanismi di difesa inconsci (coping) tendono a essere immaturi e disadattativi. Per rendere queste persone consapevoli di tali meccanismi sono di solito necessari confronti ripetuti nel corso di una psicoterapia a lungo termine oppure attraverso incontri di eguale significato.

Ma generalmente questi individui non avvertono ansia o sofferenza in relazione ai loro comportamenti, rendendo più complesso l'approccio diagnostico e terapeutico.


I soggetti con disturbi gravi di personalità sono ad alto rischio di:
- Ipocondria.
- Abuso di alcol o farmaci.
- Comportamenti violenti o autodistruttivi.
- Stili genitoriali illogici, distaccati, iperemotivi, violenti o irresponsabili.

Il trattamento di un disturbo di personalità richiede molto tempo e i farmaci hanno effetti limitati.
Sicuramente il coinvolgimento dei familiari è utile e spesso fondamentale.
La riduzione degli stress ambientali può eliminare rapidamente sintomi come l'ansia o la depressione.
La terapia di gruppo e quella comportamentale, a volte nel contesto di un'assistenza diurna o di strutture residenziali apposite, sono efficaci.
Anche la partecipazione a gruppi di auto-aiuto o la terapia familiare possono aiutare a cambiare i comportamenti socialmente indesiderabili.
I problemi interpersonali come la dipendenza, la diffidenza, l'arroganza o la manipolatività, di solito necessitano di una psicoterapia individuale che aiuti il paziente a comprendere le fonti dei suoi problemi interpersonali nel contesto di una profonda relazione medico-paziente collaborativa e non manipolativa.
Questa terapia è fondamentale per i pazienti con disturbo di personalità istrionico, dipendente o passivo-aggressivo.



Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, IV edizione (DSM-IV-TR), divide i disturbi di personalità in tre gruppi:

A) Odd Cluster
(contraddistinto da: Stravaganza / Eccentricità / Dissociazione).

B) Drammatic Cluster
(contraddistinto da: Teatralità / Instabilità).

C) Anxious Cluster
(contraddistinto da: Ansia / Insicurezza / Controllo emotivo eccessivo o scarso).



GRUPPO A

- Disturbo Paranoide di Personalità
Soggetti caratterizzati da sospettosità e sfiducia persistenti nei confronti altrui. Generalmente freddi e distanti nelle relazioni interpersonali, oppure controllanti e gelosi, se sviluppano un attaccamento.
Spesso utilizzano la conseguente collera o rifiuto da parte degli altri per giustificare i loro sentimenti originari.
Nelle varie occupazioni, questi soggetti possono essere altamente efficienti e coscienziosi, sebbene di solito abbiano bisogno di lavorare in un relativo isolamento.
Questo disturbo (comune maggiormente negli uomini) aumenta il rischio di Schizofrenia e Disturbo Delirante.

- Disturbo Schizoide di Personalità
Soggetti introversi, tendenti all'isolamento, emotivamente freddi e distanti. Appaiono riservati e senza coinvolgimento negli eventi quotidiani, tipicamente impiegati in lavori isolati e non competitivi (indifferenti a lodi e critiche).
L'affettività appiattita implica la mancanza di amici stretti o confidenti (eccetto i parenti di primo grado) e ridotte relazioni con l'altro sesso.


- Disturbo Schizotipico di Personalità
Soggetti che manifestano stranezze di pensiero, percezione e comunicazione (come pensiero magico, illusioni, idee di riferimento o ideazione paranoide).
Eccentrici risultano anche i comportamenti e l'aspetto.
Come gli schizoidi, sono isolati socialmente e distaccati emotivamente.



GRUPPO B

- Disturbo Antisociale di Personalità
Soggetti tendenti a calpestare diritti e sentimenti altrui (dall'età di 15 anni) con incapacacità di conformarsi alle norme sociali. Tendenti alla menzogna, alla inaffidabilità, alla mancanza di una coscienza morale, alla manipolazione e allo sfruttamento degli altri (a differenza dei soggetti narcisistici, che sfruttano gli altri perché pensano che la propria superiorità lo giustifichi), allo scarso controllo degli impulsi, all'agressività, alla violenza e alla criminalità.
Generalmente, non provano rimorso o sensi di colpa ma possiedono una buona capacità di razionalizzare il proprio comportamento o di darne la colpa agli altri.
Questo disturbo è più comune negli uomini e spesso si associa all'alcolismo, alla tossicomania, all'infedeltà, alla promiscuità, al fallimento professionale, a trasferimenti frequenti e a reclusioni.

- Disturbo Borderline di Personalità
Soggetti (prevalentemente donne) caratterizzati da grande instabilità affettiva, dell'umore e delle relazioni con gli oggetti e l'immagine di sé.
Queste persone manifestano rapide oscillazioni dell'umore con frequenti sentimenti depressivi, di vuoto e noia.
Oscillanti, solitudine da intolleranza e ricerca di aiuto mediante gesti autolesivi per timore dell'abbandono (sempre alla ricerca di attenzione).
Il disturbo si evidenzia nella prima età adulta, ma tende a divenire più lieve o a stabilizzarsi con l'età.
Possiedono processi di pensiero più disturbati dei soggetti con personalità antisociale e aggressività più spesso rivolta contro se stessi.
Sono più collerici, più impulsivi e più confusi riguardo la propria identità rispetto a quelli con personalità istrionica.

- Disturbo Istronico di Personalità (isterica)
Soggetti che mostrano un particolare bisogno di essere appariscenti, ricercando in modo accentuato l'attenzione mediante l'esagerazione di pensieri e sentimenti, la seduttività, le manifestazioni emotive eccessive e teatrali.
Le loro espressioni emotive spesso appaiono esagerate, infantili e superficiali e, come altri comportamenti teatrali,
Spesso evocano un'attenzione di tipo empatico o erotico negli altri permettendogli di allacciare con facilità relazioni che tendono a essere superficiali e transitorie.
Sono inclini a suggestionabilità, instabilità emotiva e sotto stress possono manifestare compromissione del giudizio di realtà.
Sotto i loro comportamenti sessualmente seduttivi e sotto la tendenza a esagerare i problemi somatici spesso si nascondono desideri più profondi di dipendenza e protezione.


- Disturbo Narcisistico di Personalità
Soggetti caratterizzati da un senso di sè grandioso, da eccessiva ricerca di ammirazione e stima, da sentimenti di invidia, arroganza e freddezza.
Dotati di un esagerato senso di superiorità (megalomani) risultano scarsamente empatici e incapaci di provare gratitudine.
Dinanzi alle critiche, ai fallimenti o alle sconfitte possono andare in collera o deprimersi profondamente.
Ritenendosi superiori si sentono in diritto di esigere dagli altri (che li invidiano). Giustificano lo sfruttamento degli altri, i cui bisogni o convinzioni sono secondarie alle proprie.
Da tutto ciò deriva una fragilità dell'immagine di sé e una continua oscillazione della tonalità affettiva.



GRUPPO C

- Disturbo Evitante di Personalità
Soggetti caratterizzati da sentimenti autosvalutanti e di inadeguatezza. Sono ipersensibili al rifiuto e hanno paura di intraprendere nuove relazioni o altre novità, perché possono fallire o restarne delusi. Ciò spinge questi soggetti all'isolamento sociale non desiderato.
Questo disturbo si associa frequentemente ai disturbi depressivi, di panico e alla fobia sociale.
A differenza del disturbo di personalità schizoide, questi soggetti soffrono in modo evidente a causa del proprio isolamento e a differenza dei soggetti con un disturbo di personalità borderline, rispondono al rifiuto con il ritiro.


- Disturbo Dipendente di Personalità
Soggetti che hanno la tendenza a mettersi in rapporto con gli altri con modalità di dipendenza e sottomissione, a sperimentare una eccessiva sofferenza per la perdita e ad affidare la responsabilità degli aspetti principali delle proprie vite agli altri.
Mancano di fiducia in se stessi e hanno una grande insicurezza circa la propria capacità di provvedere a sé stessi.
Questo comportamento è dovuto in parte alla convinzione che gli altri siano più capaci e in parte alla riluttanza a esprimere le proprie opinioni per paura di offendere con la loro aggressività le persone di cui hanno bisogno.
Sono quindi alla ricerca perenne di qualcuno a cui appoggiarsi totalmente.

- Disturbo Ossessivo Compulsivo di Personalità
Soggetti eccessivamente coscienziosi, ordinati e affidabili ma incapaci di adattarsi ai cambiamenti e talvolta in difficoltà nel prendere decisioni. Prendono sul serio le responsabilità ma, poiché odiano gli errori e l'incompletezza, possono perdersi nei dettagli e dimenticare lo scopo dei propri compiti o avere problemi a portarli a termine. Come risultato,
Le eccessive responsabilità che impongono a se stessi e agli altri, provocano ansia con insoddisfazione dei propri successi e intolleranza verso gli altri.



ALTRI DISTURBI

- Disturbo Passivo Aggressivo di Personalità
Soggetti caratterizzati da una aggressività espressa passivamente mediante la mancata cooperazione, l'ostuzionismo, la procrastinazione, l'inefficienza, le lamentele non realistiche.


- Disturvo depressivo di personalità
Soggetti infelici, pessimisti, solitari malinconici, preoccupati e sofferenti.
La loro prospettiva pessimistica compromette le iniziative e scoraggia le persone che passano molto tempo con essi. Per loro, essere contenti di se stessi è qualcosa di immeritato che genera senso di colpa.
Hanno la convinzione inconscia che le sofferenze siano un segno di merito, e che siano necessarie a guadagnare l'amore o l'ammirazione degli altri.

- Disturbo Sadico di Personalità
Soggetti caratterizzati dal piacere di infliggere dolore agli altri.

- Disturbo Sadomasochistico di Personalità
Soggetti caratterizzati dal piacere di infliggere dolore a se stessi e agli altri.

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