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Incontinenza urinaria

Le strutture anatomiche che controllano la minzione sono:
- Vescica mediante muscolo detrusore
- Uretra mediante sfintere interno ed esterno (muscolo striato)
- Muscolatura del pavimento pelvico (muscolo pubo-coccigeo e elevatore dell’ano)

La minzione avviene per stimolazione delle fibre:

- Parasimpatiche (attraverso i nervi pelvici)
Stimolazione colinergica per la contrazione del detrusore

- Simpatiche (attraverso il plesso ipogastrico)
Stimolano i recettori adrenergici alfa (contrazione delle fibre muscolari lisce) e beta (rilasciamento delle fibrocellule muscolari).

Il controllo della minzione avviene mediante l'arco riflesso tra vescica/uretra e centro spinale (controllo involontario) a sua volta controllato volontariamente dai centri della minzione del SNC (area frontale, parietale e ipotalamo).

Iter:
- Le urine si accumulano nella vescica
- La dilatazione della vescica stimola i recettori propriocettivi della parete vescicale.
- Il segnale raggiunge i centri midollari (controllo involontario) ed i centri cerebrali della minzione (controllo volontario).
- La muscolatura del pavimento pelvico e lo sfintere striato esterno si rilasciano.
- Si ha stimolazione colinergica del detrusore con contrazione (pressione intravescicale) e inibizione riflessa del tono delle fibre simpatiche con rilasciamento del collo, del trigono e dell’uretra.
- La vescica si svuota.
- Dopo lo svuotamento vescicale il detrusore si rilascia, gli sfinteri uretrali si chiudono e la muscolatura del piano perineale riprende il suo tono (stimolazione adrenergica).



INCONTINENZA

Perdita involontaria di urina (frequente nelle donne anziane in lungodegenza).
Può essere transitoria o permanente.



INCONTINENZA TRANSITORIA
Ha insorgenza acuta ma risulta reversibile se si curano le cause:
- Infezioni delle vie urinarie (intervento: terapia antibiotica)
- Farmaci come i diuretici (intervento: adrenergici antagonisti e sospendere i farmaci)
- Atrofia urogenitale (come in trattamenti estrogeni per donne in fase postmenopausale).
- Fecalomi (interventi: rimozione)



INCONTINENZA PERMANENTE
Modificazioni anatomiche del pavimento pelvico e dell’apparato genito-urinario o malattie neurologiche (che coinvolgono il sistema centrale e/o i nervi periferici).


Incontinenza da sforzo
Perdita involontaria di urina (da piccola a moderata) in seguito a manovre che aumentano la pressione intraddominale (colpo di tosse, sollevare un peso, risata, starnuto, ecc.).
Il disturbo (diurno) è assente in altre occasioni e non è associato a tenesmo.

Cause:

- Indebolimento dei muscoli del diaframma pelvico
(gravidanze multiple, prolassi urogenitali)

- Danno degli sfinteri uretrali
(dopo prostatectomia, uretrite atrofica menopausale)


Incontinenza da urgenza
Improvviso desiderio di urinare, con perdita di urine frequenti e imprevedibili in qualsiasi momento e posizione.
Frequenti anche disuria, tenesmo, fastidio sovrapubico.

Cause:

- Iperreflessia del detrusore
Perdita dell’inibizione volontaria del SNC per patologie neurologiche o irritazione della vescica (con iperattività dei recettori propriorecettivi nella parete vescicale) per infezioni, calcoli, carcinomi.

- Ipertonia del detrusore
Cateterizzazione prolungata con cistiti croniche o cistiti interstiziali (trattamenti di radioterapia o immunoterapia con ciclofosfamide).


Incontinenza da sovrariempimento
Ritenzione di urina con sovradistensione vescicale con perdita frequente di piccole quantità di urina (“sgocciolamento”) che a volte mima l’incontinenza da urgenza.
Il segno obiettivo peculiare è rappresentato dal “globo” vescicale (palpazione di una massa dura, tesa, dolente, percepita nell’area addominale sovrapubica).

Cause:

- Ipotonia e areflessia del detrusore
Perdita del riflesso midollare per patologie neurologiche.

- Ostruzione uretrale
Ipertrofia prostatica o tumori.


Incontinenza funzionale
Incontinenza urinaria con funzione vescicale e uretrale normale
Incapacità del paziente di interpretare il bisogno di mingere, di comunicarne l’urgenza o semplicemente presenta problemi di mobilità: Demenza grave, traumi cranici, ictus cerebrale, deliri etc.



VALUTAZIONE DIAGNOSTICA

- Anamnesi (interventi, malattie neurologiche, farmaci)
- Esame obiettivo
- Esami di laboratorio
- Test urodinamici
- Ecografia pelvica
- Eventuale uretrocistoscopia



NURSING
- Osservare comportamento urinario del paziente
- Monitorare tempi, ritmi e volume perso
- Verificare concomitanza con altri fenomeni (febbre, farmaci)



TERAPIA

1) Farmacologica
2) Chirurgica
3) Mezzi meccanici
4) Intervento comportamentale:
- Regolamentare l’assunzione di liquidi.
- Evitare alimenti irritanti (es. caffeina, pomodori).
- Per pazienti allettati, tenere vicino comoda, padella o pappagallo.
- Prediligere indumenti facilmente removibili.
- Stabilire lo svuotamento vescicale a intervalli regolari.




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