Rischio: probabilità che un evento sfavorevole si verifichi in determinate circostanze
I rischi, in relazione alla potenzialità della fonte di pericolo, possono essere classificati come:
Rischio convenzionale (generico) o specifico
Pericolo: insieme di proprietà intrinseche di una sostanza o di un processo in grado di causare danni a persone o cose in funzione dell’esposizione.
(es. un ago di siringa utilizzato rappresenta un pericolo, la sua manipolazione può costituire un rischio di esposizione professionale agli agenti biologici)
Il processo di analisi del rischio
Si articola di due fasi principali:
Risk assesment (stima del rischio): è la stima o accertamento del rischio e consiste nell’identificazione e quantificazione del rischio derivante dallo specifico uso di un agente chimico, fisico o biologico, comporta quindi una identificazione del rischio e l’accertamento di una correlazione dose/effetto e dose/risposta.
Risck evaluation (valutazione del rischio): è l’identificazione della reazione qualitativa e quantitativa tra rischi ed effetti, ovvero una stima sia delle probabilità (o frequenza) dell’accadimento di un evento, sia della sua gravità in termini delle conseguenze che ne possono derivare.
Risk management: comporta la formulazione di un elenco di priorità di intervento, fatto sulla base dell’entità dei rischi che è stata riscontrata.
Comporta in particolare la definizione dei seguenti aspetti:
Adeguatezza del controllo del rischio
I possibili interventi per la riduzione del rischio
Le priorità di intervento
Il miglioramento del livello di protezione dei lavoratori.
Obiettivi della analisi e della gestione del rischio: prevenzione e protezione
Prevenzione: insieme di misure di sicurezza atte ad impedire il verificarsi di eventi dannosi.
Protezione: insieme di misure di sicurezza atte alla minizzazione del danno nel momento in cui può verificarsi un evento dannoso.
Modelli operativi nella prevenzione delle malattie professionali
Monitoraggio Ambientale
Misurazione diretta dei livelli di un determinato inquinante (chimico, fisico o biologico) nell’ambiente di lavoro, attraverso la raccolta di campioni ambientali.
I livelli osservati devono essere confrontati con i limiti di riferimento, che sono utilizzati come orientamenti o raccomandazioni per la prevenzione dei rischi per la salute.
Non rappresentano una netta linea di demarcazione tra concentrazione sicura e pericolosa, né un indice relativo di tossicità.
Sono espressi in ppm (parti per milione) o in mg/m3
Monitoraggio Biologico
Misurazione dei livelli di un determinato inquinante (o dei suoi metaboliti) nei tessuti biologici dei lavoratori esposti (di solito sangue e/o urine) attraverso la raccolta di campioni biologici.
Permette di stabilire se l’esposizione attuale (o pregressa) del lavoratore è sicura e di evidenziare una esposizione professionale eccessiva prima dell’insorgenza di effetti dannosi per la salute.
Vi sono due tipi di indicatori biologici:
Indicatori di dose interna: utilizzati per determinare la concentrazione di una sostanza tossica come tale o dei suoi metaboliti. (es, la piombemia)
Indicatori di effetto: utilizzati per valutare alterazioni biologiche precoci che si instaurano a carico dell’organo critico per effetto dell’inquinante.
Sorveglianza Sanitaria
Consiste nella messa in atto dei controlli sanitari mirati sui lavoratori esposti a specifici rischi professionali, ha come obbiettivo il controllo dello stato di salute del lavoratore prima dell’ammissione al rischio (visita medica preventiva) e periodicamente allo scopo di evidenziare quelle alterazioni precliniche che consentano di evitare l’instaurarsi della malattia professionale (visita medica periodica)
Visita medica di idoneita’: si effettua qualora un lavoratore deve essere destinato ad altra mansione lavorativa o ad un altro reparto per emettere un giudizio di idoneità alla mansione stessa.
La vista di idoneità può essere richiesta anche in seguito ad una lunga assenza dal lavoro o a sopraggiunte patologie per cause extralavorative in grado di compromettere l’attitudine al lavoro specifico, il lavoratore può risultare idoneo, non idoneo o idoneo con specifiche limitazioni.
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